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Altri sport
Discutiamone: vi racconto la mia gara a Le Mans
di Riccardo Matesic
il 30/07/2015 in Altri sport
Federico Natali, vecchia conoscenza delle gare su strada e del TT, quest'anno ha scelto il Campionato Mondiale Endurance. Sul Forum di Dueruote racconta la sua prima 24 ore nel circuito simbolo delle corse di durata
Discutiamone: vi racconto la mia gara a Le Mans
“Che testa deve avere uno per correre una 24 ore? Me lo chiedevo mentre guidavo il furgone verso la Francia, dove avrei corso, appunto, la celebre gara di Le Mans”.
Inizia così la testimonianza scritta in prima persona sul nostro Forum da Federico Natali, alias Ruder155. E continua: “dopo aver corso in 4 categorie diverse al TT, pensavo che nulla avrebbe più potuto spaventarmi. Sbagliavo”.
Inizia così la testimonianza scritta in prima persona sul nostro Forum da Federico Natali, alias Ruder155. E continua: “dopo aver corso in 4 categorie diverse al TT, pensavo che nulla avrebbe più potuto spaventarmi. Sbagliavo”.
Correre nel Mondiale Endurance in Francia significa scendere in pista davanti a 150.000 spettatori. Una folla oceanica. Nei primi 15-20 equipaggi ci sono tutti ex piloti della MotoGP o della SBK. E francesi, che si allenano tutti i fine settimana dell'anno appositamente per Le Mans o per il Bol D'Or.
Poi c'è l'aspetto tecnico. Se al TT, dice Natali, la dote fondamentale è la memoria, vale a dire ricordarsi cosa c'è dietro ogni curva, In pista prevale la tecnica. Tecnica di guida, ma per l'Endurance servono anche una superiore preparazione fisica, capacità di gestire la respirazione e... di mantenersi lucidi per 24 ore.
Ogni pilota fa in media 8 turni di guida, ciascuno da 33-34 giri. Dopo i primi tre il nostro amico racconta che si sentiva tranquillo e in ottime condizioni fisiche. I guai sono arrivati con il 4°, il primo al buio, che... “ti cambia la vita”.
Si fa il rettilineo in 6ª piena, frenando con l'unico riferimento delle luci delle moto che sono davanti. I tuoi fari non bastano mai. Sul traguardo cerchi di sbirciare il tabellone, per capire come sei messo. I primi 15-20 team, quelli dei professionisti, girano stabilmente 8-10” più veloci di te, doppiandoti a ripetizione. È lì che ti rendi conto del vero rischio: diventare tu traffico pericoloso per loro.
“Poi arriva la mattina, e le ore che non passano mai. Ma davvero sono ancora le 8, le 10, mezzogiorno?”.
Federico ce l'ha fatta. Alle 15 della domenica ha avuto l'enorme soddisfazione di tagliare lui il traguardo della bandiera a scacchi. Alla sua prima 24 ore.
La squadra, formata con gli altri piloti Stefano Pedrini e Jacopo Zizza, ha portato la Suzuki GSX-R 1000 al 32° posto finale assoluto e al 20° della Superstock. Non male, considerando la presenza delle squadre ufficiali, e il fatto che al via c'erano 59 equipaggi.
L'avventura continua, leggete tutto il suo racconto e partecipate alla discussione del Forum di Dueruote, che trovate cliccando QUI!
Poi c'è l'aspetto tecnico. Se al TT, dice Natali, la dote fondamentale è la memoria, vale a dire ricordarsi cosa c'è dietro ogni curva, In pista prevale la tecnica. Tecnica di guida, ma per l'Endurance servono anche una superiore preparazione fisica, capacità di gestire la respirazione e... di mantenersi lucidi per 24 ore.
Ogni pilota fa in media 8 turni di guida, ciascuno da 33-34 giri. Dopo i primi tre il nostro amico racconta che si sentiva tranquillo e in ottime condizioni fisiche. I guai sono arrivati con il 4°, il primo al buio, che... “ti cambia la vita”.
Si fa il rettilineo in 6ª piena, frenando con l'unico riferimento delle luci delle moto che sono davanti. I tuoi fari non bastano mai. Sul traguardo cerchi di sbirciare il tabellone, per capire come sei messo. I primi 15-20 team, quelli dei professionisti, girano stabilmente 8-10” più veloci di te, doppiandoti a ripetizione. È lì che ti rendi conto del vero rischio: diventare tu traffico pericoloso per loro.
“Poi arriva la mattina, e le ore che non passano mai. Ma davvero sono ancora le 8, le 10, mezzogiorno?”.
Federico ce l'ha fatta. Alle 15 della domenica ha avuto l'enorme soddisfazione di tagliare lui il traguardo della bandiera a scacchi. Alla sua prima 24 ore.
La squadra, formata con gli altri piloti Stefano Pedrini e Jacopo Zizza, ha portato la Suzuki GSX-R 1000 al 32° posto finale assoluto e al 20° della Superstock. Non male, considerando la presenza delle squadre ufficiali, e il fatto che al via c'erano 59 equipaggi.
L'avventura continua, leggete tutto il suo racconto e partecipate alla discussione del Forum di Dueruote, che trovate cliccando QUI!
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