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L'avventura della Multiforum Race Cup
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Abbiamo corso la Multiforum Race Cup, una gara riservata ai nostri amici del Forum. Più che l'evento agonistico però è da raccontare l'esperienza umana vissuta insieme al gruppo
Metti un sabato sera in un autodromo, dove c'è una festa nel locale posto proprio all'ingresso del paddock. Piloti e accompagnatori sono tutti lì.
C'è un box però dove le luci sono accese. E c'è un capannello di gente intorno a una moto smontata. Hanno birre in mano, chiacchierano, ridono e scherzano; ma fanno il tifo perché il meccanico che sta lavorando riesca a risolvere il problema e permetta al pilota di correre all'indomani.
C'è un box però dove le luci sono accese. E c'è un capannello di gente intorno a una moto smontata. Hanno birre in mano, chiacchierano, ridono e scherzano; ma fanno il tifo perché il meccanico che sta lavorando riesca a risolvere il problema e permetta al pilota di correre all'indomani.
Lavorano dalle cinque del pomeriggio, e ormai sono le undici di sera, quando scoprono che tutto è dipeso da un O-ring danneggiato, un anellino elastico piazzato nel sistema di alimentazione. Trovarlo a quest'ora è difficile, ma interviene un altro pilota, che lo smonta da un ricambio che aveva nelle tante cassette di attrezzi e cianfrusaglie che chi fa le corse porta sempre dietro.
A mezzanotte meno un quarto la moto è di nuovo accesa e funziona perfettamente, nonostante lo "scherzaccio" di Stefano, che ha lasciato 2 bulloni a casaccio sotto la moto, causando il gelo nella schiena a quelli che la stavano rimontando, convinti di aver dimenticato qualcosa.
Una risata, un applauso: domani Giovaz, Giovanni Borgogno, correrà la sua gara. Grazie ad Andrea Dal Cortivo dell'Agricolo Team, che nella vita fa il meccanico di trattori a Mantova, ma che domani parteciperà anche lui alla stessa classe. E a Miller Carassiti che vincerà la gara; ma per Giovanni sarà sempre quello che ha trovato l'O-ring di ricambio alle 11 di sera.
A mezzanotte meno un quarto la moto è di nuovo accesa e funziona perfettamente, nonostante lo "scherzaccio" di Stefano, che ha lasciato 2 bulloni a casaccio sotto la moto, causando il gelo nella schiena a quelli che la stavano rimontando, convinti di aver dimenticato qualcosa.
Una risata, un applauso: domani Giovaz, Giovanni Borgogno, correrà la sua gara. Grazie ad Andrea Dal Cortivo dell'Agricolo Team, che nella vita fa il meccanico di trattori a Mantova, ma che domani parteciperà anche lui alla stessa classe. E a Miller Carassiti che vincerà la gara; ma per Giovanni sarà sempre quello che ha trovato l'O-ring di ricambio alle 11 di sera.
Abbiamo iniziato raccontando questa storia, perché rende l'idea di cosa sia la Multiforum Race Cup, che da tre anni si svolge nell'ambito della Ducati Speed Week, in Ungheria. Una corsa riservata ai forumisti, alla quale possono iscriversi eventuali wild card solo se conosciute e accettate dal gruppo.
Una gara fra amici, per il gusto di portare in pista tutti, senza eccessiva competitività e con rispetto per ogni concorrente, veloce (ce ne sono) o scarso che sia. E siccome siamo amici da anni, quest'anno fra i 32 partenti figurava anche il sottoscritto.
Una gara fra amici, per il gusto di portare in pista tutti, senza eccessiva competitività e con rispetto per ogni concorrente, veloce (ce ne sono) o scarso che sia. E siccome siamo amici da anni, quest'anno fra i 32 partenti figurava anche il sottoscritto.
L'evento
La Speed Week è una gara amatoriale che si corre sul Pannoniaring, un circuito ungherese assai bello che appare come una cattedrale nel deserto quando si sbuca dalla foresta che circonda la cittadina di Sarvar. 150 Km dal confine con l'Austria, 50 circa dal lago Balaton.
Sembra un Mugello più in piccolo l'autodromo magiaro, con un ottimo asfalto, curve raccordate e molti saliscendi. Si frena poco e si gira veloci, sempre di 3a e 4a. Molte curve sono cieche e nell'arco del giro ci sono tre scollinamenti dove le moto più potenti alzano la ruota anteriore.
L'organizzazione è buona, ci sono validi segnalatori di percorso, le ambulanze e tutto appare professionale. Però per correre non serve la licenza. Chi vuole, sottoscrive un'assicurazione proposta dall'organizzazione, che copre le spese mediche in caso d'incidente.
Numerose le classi in gara, con differenti livelli di preparazione e competitività delle moto: dai debuttanti agli esperti, passando anche per le moto d'epoca. I piloti sono prevalentemente tedeschi, ma ci sono moltissimi italiani, qualche francese e qualche olandese.
Così lo spettacolo vero diventa quello nel paddock. Quando non piove. Perché a Sarvar, se non fa caldissimo, spesso piove e fa freddo; anche d'estate. Quest'anno ad esempio è piovuto molto, con temperature intorno ai 10 gradi.
Sembra un Mugello più in piccolo l'autodromo magiaro, con un ottimo asfalto, curve raccordate e molti saliscendi. Si frena poco e si gira veloci, sempre di 3a e 4a. Molte curve sono cieche e nell'arco del giro ci sono tre scollinamenti dove le moto più potenti alzano la ruota anteriore.
L'organizzazione è buona, ci sono validi segnalatori di percorso, le ambulanze e tutto appare professionale. Però per correre non serve la licenza. Chi vuole, sottoscrive un'assicurazione proposta dall'organizzazione, che copre le spese mediche in caso d'incidente.
Numerose le classi in gara, con differenti livelli di preparazione e competitività delle moto: dai debuttanti agli esperti, passando anche per le moto d'epoca. I piloti sono prevalentemente tedeschi, ma ci sono moltissimi italiani, qualche francese e qualche olandese.
Così lo spettacolo vero diventa quello nel paddock. Quando non piove. Perché a Sarvar, se non fa caldissimo, spesso piove e fa freddo; anche d'estate. Quest'anno ad esempio è piovuto molto, con temperature intorno ai 10 gradi.
Cronaca della gara
1250 Km. Tanto dista la pista da Roma. Un lungo percorso di avvicinamento che si fa in furgone, seduti in tre con tre moto dietro. Fra noi c'è Multistrangola, che come al solito è un ottimo organizzatore: ha fatto la spesa per tutti. Abbiamo prenotato 4 box: 3 per le moto, uno per la cucina e la lunga tavolata a U dove faremo colazione, pranzo e cena. Abbiamo anche un cuoco in pianta stabile: Serafino, padre del fotografo Giovanni Del Bravo, anche lui dei nostri come "volontario", visto che nel Multiforum è Phase2S4.
Mano a mano che ci si avvicina, i furgoni in carovana aumentano. Da Roma eravamo partiti in due, al confine con l'Austria transitiamo in sette in colonna. Si ride e si scherza come ragazzini, usando i walkie-talkie per far passare il tempo. Quando arriviamo in autodromo è notte e solo la mattina di giovedì, sotto una pioggia forte, realizziamo cosa stiamo facendo. Nel box-refettorio siamo in 40, fra piloti e accompagnatori. Davanti c'è una doppia fila di furgoni e sembra di essere in campeggio.
La giornata passerà interamente sotto una pioggia torrenziale, e alla sera non ci resterà che riempire 2-3 furgoni e andare tutti a spasso per Sarvar. Con tanta voglia di girare.
Poi viene il venerdì, con le prove libere, la necessità di ricordarsi la pista, e un bel sole. Il sabato invece ci concede solo il primo turno di ufficiali, poi ricomincia a piovere. Fervono trattative per comperare gomme rain da quei furboni che ne hanno portati appositamente più treni, sperando di fare buoni affari. Sempre meglio dei prezzi degli ungheresi, che hanno deciso di arricchirsi alle nostre spalle.
La nostra moto non va, dobbiamo tentare nuove regolazioni, ma il tempo non ci permette di girare. Confidiamo nel warm up, ultima chance prima della gara, ma anche domenica mattina pioverà. OK, si parte alla cieca.
La gara si corre sotto un cielo grigio, ma con l'asfalto asciutto. Il leit motiv è la sfida di Miller Carassiti a Klenmax. Miller, pilota di ottimo livello nel Desmo Challenge Ducati, lo scorso anno si è presentato qui con una Multistrada e fu passato sul traguardo da Klenmax, che ha una vera moto da corsa: una Ducati 749 ex Nannelli. Quest'anno Carassiti è tornato con un Suzuki 1000 un po' rimediato, ma sufficiente -secondo i suoi calcoli- per doppiare l'amico-avversario.
Pronti, via! Il gruppo parte, ed è subito gara. Francesco, con cui condividevamo il box, parte benissimo dalle retrovie, e si piazza a fare da tappo a un bel po' di piloti. Il sottoscritto e Burelli alla seconda curva quasi si sportellano per cercare di passarlo e non lasciare andare via quelli davanti. Intanto ci sono sbandate e cadute. Ma non doveva essere una gara fra amici di forum??? No, è una gara vera, e questi in pista hanno il dentino avvelenato anche loro; come tutti.
Sono ancora un po' arrugginito e faccio un paio di errori di troppo nei primi due giri. Poi supero Francesco, mi distendo e guido bene il resto della gara, senza però riuscire a recuperare sui più diretti avversari che girano sui miei stessi tempi. Chiudo 10°, ma contento. Mi sono divertito e questo è quello che cercavo.
Miller invece ha raggiunto il suo obiettivo: tre curve prima del traguardo ha affiancato Klenmax all'esterno, lo ha salutato e ha vinto doppiandolo. Sul podio pretenderà di essere premiato da lui, fra le risate generali.
Finita, il campeggio si smonta. I box si svuotano e davanti alle porte d'ingresso ci sono moto, scatole, gomme, tute, borsoni, taniche e carrelli con gli attrezzi. Il villaggio sbaracca. Davanti al box cucina c'è un tavolo con gli avanzi, dove tutti passano per mangiare prosciutto, dolci, patatine, birra, prosecco e chissà che altro.
Si riparte, i furgoni iniziano la strada insieme. In Austria Multistrangola dorme con la testa vicina allo sportello. Affianchiamo in corsia di sorpasso un furgone di altri amici, gli indichiamo Andrea che dorme, una colpetto di sterzo, una testata sul vetro, e il "vaffa" che parte. Gli altri ridono a crepapelle, ci salutiamo, acceleriamo, ci perdiamo di vista. Ora è finita davvero. Ci rivediamo l'anno prossimo. Contateci!
Mano a mano che ci si avvicina, i furgoni in carovana aumentano. Da Roma eravamo partiti in due, al confine con l'Austria transitiamo in sette in colonna. Si ride e si scherza come ragazzini, usando i walkie-talkie per far passare il tempo. Quando arriviamo in autodromo è notte e solo la mattina di giovedì, sotto una pioggia forte, realizziamo cosa stiamo facendo. Nel box-refettorio siamo in 40, fra piloti e accompagnatori. Davanti c'è una doppia fila di furgoni e sembra di essere in campeggio.
La giornata passerà interamente sotto una pioggia torrenziale, e alla sera non ci resterà che riempire 2-3 furgoni e andare tutti a spasso per Sarvar. Con tanta voglia di girare.
Poi viene il venerdì, con le prove libere, la necessità di ricordarsi la pista, e un bel sole. Il sabato invece ci concede solo il primo turno di ufficiali, poi ricomincia a piovere. Fervono trattative per comperare gomme rain da quei furboni che ne hanno portati appositamente più treni, sperando di fare buoni affari. Sempre meglio dei prezzi degli ungheresi, che hanno deciso di arricchirsi alle nostre spalle.
La nostra moto non va, dobbiamo tentare nuove regolazioni, ma il tempo non ci permette di girare. Confidiamo nel warm up, ultima chance prima della gara, ma anche domenica mattina pioverà. OK, si parte alla cieca.
La gara si corre sotto un cielo grigio, ma con l'asfalto asciutto. Il leit motiv è la sfida di Miller Carassiti a Klenmax. Miller, pilota di ottimo livello nel Desmo Challenge Ducati, lo scorso anno si è presentato qui con una Multistrada e fu passato sul traguardo da Klenmax, che ha una vera moto da corsa: una Ducati 749 ex Nannelli. Quest'anno Carassiti è tornato con un Suzuki 1000 un po' rimediato, ma sufficiente -secondo i suoi calcoli- per doppiare l'amico-avversario.
Pronti, via! Il gruppo parte, ed è subito gara. Francesco, con cui condividevamo il box, parte benissimo dalle retrovie, e si piazza a fare da tappo a un bel po' di piloti. Il sottoscritto e Burelli alla seconda curva quasi si sportellano per cercare di passarlo e non lasciare andare via quelli davanti. Intanto ci sono sbandate e cadute. Ma non doveva essere una gara fra amici di forum??? No, è una gara vera, e questi in pista hanno il dentino avvelenato anche loro; come tutti.
Sono ancora un po' arrugginito e faccio un paio di errori di troppo nei primi due giri. Poi supero Francesco, mi distendo e guido bene il resto della gara, senza però riuscire a recuperare sui più diretti avversari che girano sui miei stessi tempi. Chiudo 10°, ma contento. Mi sono divertito e questo è quello che cercavo.
Miller invece ha raggiunto il suo obiettivo: tre curve prima del traguardo ha affiancato Klenmax all'esterno, lo ha salutato e ha vinto doppiandolo. Sul podio pretenderà di essere premiato da lui, fra le risate generali.
Finita, il campeggio si smonta. I box si svuotano e davanti alle porte d'ingresso ci sono moto, scatole, gomme, tute, borsoni, taniche e carrelli con gli attrezzi. Il villaggio sbaracca. Davanti al box cucina c'è un tavolo con gli avanzi, dove tutti passano per mangiare prosciutto, dolci, patatine, birra, prosecco e chissà che altro.
Si riparte, i furgoni iniziano la strada insieme. In Austria Multistrangola dorme con la testa vicina allo sportello. Affianchiamo in corsia di sorpasso un furgone di altri amici, gli indichiamo Andrea che dorme, una colpetto di sterzo, una testata sul vetro, e il "vaffa" che parte. Gli altri ridono a crepapelle, ci salutiamo, acceleriamo, ci perdiamo di vista. Ora è finita davvero. Ci rivediamo l'anno prossimo. Contateci!
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