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Gruppo 5: nel paese dei balocchi

il 17/03/2009 in Altri sport

Viaggio dietro le quinte della prima prova del Campionato Italiano di regolarità d'epoca, in scena domenica 15 marzo tra le colline senesi

Gruppo 5: nel paese dei balocchi
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Rapolano Terme (SI) – Puoi evitare le multe, le Gev, la Forestale, tutti quelli a cui non vai giù quando sei in sella a una moto.
Certo,ci sono anche le cavalcate, ma se ami le vecchiette, vuoi fare il tempo, figurare in classifica e fare il bauscia una settimana intera con gli amici, allora il Gruppo 5 fa per te.
Dal "cinquanta" alla "oltre", basta avere due ammortizzatori e sei a posto.

Le facce sono sempre le stesse: bergamaschi, bresciani, milanesi, comaschi, parmigiani, vicentini, trevigiani e un bel po' di toscani a fare gli onori di casa.
Il gruppo 5 unisce le generazioni, dal Guido Borghin (artefice dello storico marchio Gabor), classe 1940, fino ai trentenni che avevano ancora il ciuccio in bocca quando il Sachs a sei marce imperava in catena di montaggio.
Un bell'ambiente che cementa le amicizie, conferma le rivalità e le sfide storiche per chi guarda il cronometro.

A corollario non manca un paddock nostrano, dove il rito della punzonatura si accompagna al controllo della carburazione, mentre chi ti segue si improvvisa meccanico, benzinaio, gommista e fidato consigliere.
Chiusa la parentesi con neve e freddo, la prima del campionato italiano dedicato alla regolarità d'epoca è andata in scena domenica 15 marzo in provincia di Siena, a Rapolano Terme. Terra rigogliosa, ricca di argilla, che asciutta è uno spettacolo di "tenuta" ma se piove diventa un dramma in quattro atti, tanti quante erano le speciali. Vuoi solo arrivare in piedi e godi di meno.
E invece, complice il secco di una settimana intera e oltre, è stato un percorso da delizia.
Quasi come la fiorentina mangiata la sera prima in qualche ristorante della zona.
Tre giri da una cinquantina di chilometri, praticamente tutti fuoristrada come promesso (e mantenuto dall'organizzazione, l'Associazione Motociclistica Aretina) , insieme a quattro prove di cross, in un fettucciato più simile a una linea, solitamente utilizzato per il campionato toscano.
Rocce, guadi e sterrati in stile motorally, da bersi tutto d'un fiato col gas spalancato.
Gioia dipinta sul volto di tutti, domenica mattina, sotto un sole ormai primaverile, alla partenza nella piazzetta del paese, una bomboniera arroccata su per una collina.
C'è l'amministratore delegato prossimo ai 50 che non corre da trent'anni, emozionato come un bambino, al via con il suo 250 un po' esuberante, accanto ai soliti noti della regolarità, i vari Caccia, Oriboni, Brissoni, Murer e compagnia cantante.
Potere della regolarità, che unisce mani con storie diverse, con più o meno calli a raccontare da dove vieni. Insieme a parvenue e aficionados anche l'ultima "leggenda" rimasta (il Gritti, classe 1947), eterna icona nell'immaginario collettivo, mentre si balocca con il casco prima di partire con il solito Puch 175, un vero missile, più unico che raro.
Umanità varia e ansiosa di godere al manubrio di moto che, se solo non le ami, potrebbero essere pari a un rottame da schiacciare.
Ma anche moto rimesse a puntino, con motori che girano come un Tissot, magari brutte fuori ma "belle" dentro, che fanno girare la testa perchè ognuna di loro aveva un rumore diverso, caratteristico.
Altro che Akrapovic dei tempi nostri. Aim, Gori, Beta e Ancillotti (tanto per onorare la storia motociclistica della regione ospitante) insieme alla pattuglia dei quattro tempi.
Gilera, Morini e Guzzi assieme ai tanti 2 tempi Ktm, Swm, Fantic, Zundapp, Maico, Puch.
Senza dimenticare le spagnole, Ossa e Montesa.
Un campionario di ferramenta preziosa che ripercorre 30 anni e oltre di regolarità, apprezzato da una discreta folla di curiosi alla partenza.
Per la cronaca, 161 i piloti classificati e ben 32 ritirati.
Primo nell'Assoluta, dopo una gara che si è chiusa oltre le 16, Osvaldo Armanni (Motoclub Sebino), uno che vince da tempo nell'Italiano Major con le "moderne".
Armanni è giunto davanti per soli tre secondi a Mauro "Usle" Uslenghi (Motoclub Oggiono), specialista dei rally e campione italiano uscente.
La rivincita è fissata: 26 aprile, Gorizia.
Gruppo 5: nel paese dei balocchi
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