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Husqvarna: prima a scuola, poi il trofeo
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Sul tracciato di Castelletto di Branduzzo, rinnovato e allungato per il mondiale motard, si è svolto l'Husky Show & Slide. Un weekend lungo, in compagnia della Casa italiana e di tanti appassionati
In occasione dell'Husky Show&Slide tenutasi nei giorni del 2,3 e 4 maggio, siamo stati invitati a partecipare al primo appuntamento con il corso che la Casa, nelle persone di Martino Bianchi e Fabrizio Carcano, organizza da anni per avvicinare sempre più persone al mondo del motard. I più esperti del "traverso", hanno affinato la tecnica di guida sotto l'occhio di istruttori di tutto rispetto come Max Manzo e Alessio Ribolzi.
Venerdì: il corso
Senza una buona base teorica, si sa, non si va da nessuna parte, così la prima fase del corso si svolge rigorosamente da "fermi", per apprendere la giusta posizione in sella, la regolazione dei comandi di freno e frizione, gll spostamenti del corpo, in base al tipo di curva da affrontare.
Le nozioni sono interessanti - un'ora di teoria sembra lunga ma vola via in un attimo – ma metterle in pratica è meglio: è ora di allacciare i caschi ed entrare, finalmente, in pista.
Alcuni giri per prendere un po' di confidenza con moto e circuito e si entra nel vivo del corso. Con l'ausilio di birilli gli istruttori danno il via alla pratica, mostrando le traiettorie da percorrere a seconda della curva che si deve affrontare, per poi lasciare spazio agli "studenti". A tutti viene lasciato il tempo di compiere quattro giri dove mettere in pratica quel che si è appreso nella mattinata, per poi esser fermati per i primi consigli. Altri quattro giri e ancora sosta a bordo pista per eventuali correzioni dello stile. Durante il corso si viene coccolati, ma con una certa fermezza perché i concetti devono essere appresi al meglio se si vuole arrivare al termine con risultati concreti in mano.
Il bello del Supermotard, però, non sono solo le entrate in controsterzo e le pieghe al limite della fisica, ma anche saperci fare con quello che è un retaggio dal mondo dell'on-off: lo sterrato. Questo è da sempre la lezione più ostica, complessa da assimilare, soprattutto per chi è nato e cresciuto sull'asfalto.
I consigli principali sono: stare in piedi sulle pedane per avere un maggior controllo della moto, in curva cercare sempre di utilizzare gli appoggi laterali del fondo in quanto consentono, pur avendo delle gomme slick, di mantenere una velocità in curva più elevata.
La staccata, poi, deve essere molto dolce: l'imponente impianto frenante della Husqvarna SM450R, la moto da noi utilizzata, nasce per l'uso racing e sulla terra va accarezzato per non bloccare l'anteriore e trovarsi per terra in un attimo.
Arrivare a fine giornata e sapere di aver imparato qualcosa è una grande soddisfazione. E con gli istruttori del corso Husqvarna è praticamente impossibile tornare a casa insoddisfatti: consapevolezza e convinzione nei propri mezzi e nelle potenzialità del mezzo sono il regalo più bello di questo corso.
Le nozioni sono interessanti - un'ora di teoria sembra lunga ma vola via in un attimo – ma metterle in pratica è meglio: è ora di allacciare i caschi ed entrare, finalmente, in pista.
Alcuni giri per prendere un po' di confidenza con moto e circuito e si entra nel vivo del corso. Con l'ausilio di birilli gli istruttori danno il via alla pratica, mostrando le traiettorie da percorrere a seconda della curva che si deve affrontare, per poi lasciare spazio agli "studenti". A tutti viene lasciato il tempo di compiere quattro giri dove mettere in pratica quel che si è appreso nella mattinata, per poi esser fermati per i primi consigli. Altri quattro giri e ancora sosta a bordo pista per eventuali correzioni dello stile. Durante il corso si viene coccolati, ma con una certa fermezza perché i concetti devono essere appresi al meglio se si vuole arrivare al termine con risultati concreti in mano.
Il bello del Supermotard, però, non sono solo le entrate in controsterzo e le pieghe al limite della fisica, ma anche saperci fare con quello che è un retaggio dal mondo dell'on-off: lo sterrato. Questo è da sempre la lezione più ostica, complessa da assimilare, soprattutto per chi è nato e cresciuto sull'asfalto.
I consigli principali sono: stare in piedi sulle pedane per avere un maggior controllo della moto, in curva cercare sempre di utilizzare gli appoggi laterali del fondo in quanto consentono, pur avendo delle gomme slick, di mantenere una velocità in curva più elevata.
La staccata, poi, deve essere molto dolce: l'imponente impianto frenante della Husqvarna SM450R, la moto da noi utilizzata, nasce per l'uso racing e sulla terra va accarezzato per non bloccare l'anteriore e trovarsi per terra in un attimo.
Arrivare a fine giornata e sapere di aver imparato qualcosa è una grande soddisfazione. E con gli istruttori del corso Husqvarna è praticamente impossibile tornare a casa insoddisfatti: consapevolezza e convinzione nei propri mezzi e nelle potenzialità del mezzo sono il regalo più bello di questo corso.
Sabato: tutti in pista
Il giorno seguente, mentre sul circuito di Monza Troy Bayliss faceva segnare il nuovo record della pista in sella alla sua Ducati 1098 RS, la Husqvarna ha dato la possibilità a tutti i partecipanti al corso di girare in pista gratuitamente con la propria moto, ma anche con la possibilità di testare le supermotard della casa italiana in tutte le cilindrate disponibili, dalla più piccola 125 a 2 tempi fino alla maxi stradale SM610ie, passando per le più racing SM 450R e SM 510R. Unico obbligo, ovviamente, l'abbigliamento: casco, guanti, stivali e tuta in pelle.
I partecipanti alla giornata sono stati più di 400, le moto test non si sono mai fermate e nonostante l'uso intenso e qualche caduta hanno funzionato benissimo fino a fine giornata.
I partecipanti alla giornata sono stati più di 400, le moto test non si sono mai fermate e nonostante l'uso intenso e qualche caduta hanno funzionato benissimo fino a fine giornata.
Domenica: la gara!
Per il 2008 il trofeo si fa più ricco, passa da quattro a cinque gare, confermando le piste di Castelletto di Branduzzo (PV), Ottobiano (PV) e Chignolo Po (PV) e aggiungendo Pomposa (FE) e Jesolo (VE). Identica allo scorso anno la divisione delle moto tra la classe Stock (moto di serie) e Open (moto racing) ma con una grossa novità: quest'anno i piloti saranno suddivisi in gruppi in base non al tipo di moto ma ai tempi di qualifica, dando vita a manche più equilibrate ed entusiasmanti per sé e per il pubblico, offrendo così a tutti la possibilità di ambire al podio.
Noi abbiamo corso nella categoria Stock, in sella ad una SM450R che avevamo già avuto modo di provare nel mese di febbraio in occasione della presentazione stampa tenutasi in Spagna (Dueruote n° 36, aprile 2008), sia il venerdì durante il corso di guida.
Dopo le operazioni preliminari – leggasi iscrizione e verifiche tecniche – ci siamo dedicati alle prove libere e alla messa a punto del mezzo. La moto ci è piaciuta sin da subito, trasmetteva buone sensazioni, ma per adattarla al nostro stile di guida e alla pista pavese, abbiamo rivisto il set up delle sospensioni, riuscendo a trovare quello che per noi era il giusto compromesso tra stabilità sul veloce e rapidità in curva.
Al termine delle qualifiche cronometrate, però, i piloti più veloci dopo la superpole sono stati Emilio Riganti, Alessio Ribolzi e Marco Ricci. Noi, nonostante il buon feeling con la moto, non siamo riusciti a fare il giro "buono" e ci siamo ritrovati al terzo posto, ma nella batteria B, dietro a Luca Dall'Olmo e Alessandro Bianchi. Non proprio quel che ci eravamo prefissati, ma tra piuttosto e niente, meglio piuttosto!
Noi abbiamo corso nella categoria Stock, in sella ad una SM450R che avevamo già avuto modo di provare nel mese di febbraio in occasione della presentazione stampa tenutasi in Spagna (Dueruote n° 36, aprile 2008), sia il venerdì durante il corso di guida.
Dopo le operazioni preliminari – leggasi iscrizione e verifiche tecniche – ci siamo dedicati alle prove libere e alla messa a punto del mezzo. La moto ci è piaciuta sin da subito, trasmetteva buone sensazioni, ma per adattarla al nostro stile di guida e alla pista pavese, abbiamo rivisto il set up delle sospensioni, riuscendo a trovare quello che per noi era il giusto compromesso tra stabilità sul veloce e rapidità in curva.
Al termine delle qualifiche cronometrate, però, i piloti più veloci dopo la superpole sono stati Emilio Riganti, Alessio Ribolzi e Marco Ricci. Noi, nonostante il buon feeling con la moto, non siamo riusciti a fare il giro "buono" e ci siamo ritrovati al terzo posto, ma nella batteria B, dietro a Luca Dall'Olmo e Alessandro Bianchi. Non proprio quel che ci eravamo prefissati, ma tra piuttosto e niente, meglio piuttosto!
Gara 1
Il nostro Michele Campelli era carico come una molla: è partito subito molto aggressivo e alla prima curva era già davanti a tutti. Per gli altri in gara 1 non c'è stata storia, Michele era nettamente il più veloce, con un passo superiore. A conti fatti, i tempi registrati in gara gli avrebbero permesso di posizionarsi tranquillamente a metà classifica della batteria A. Un vero peccato, ma il nostro il nostro Michele era così contento che si è fatto anche scappare una lacrimuccia da sotto gli occhialoni, in fondo è stata la sua prima vittoria!
Se il primo posto è sembrato scontato sin dalle prime battute della gara, il secondo e il terzo gradino del podio se li sono giocati Alessandro Bianchi e Jacopo Castelli. Per quasi tutta la manche Bianchi si è mantenuto al secondo posto, ma un piccolo errore gli ha fatto perdere il vantaggio su Castelli che ha recuperato e lo ha scavalcato guadagnandosi il secondo gradino, a conferma che in gara nulla è scritto sino alla bandiera a scacchi.
Se il primo posto è sembrato scontato sin dalle prime battute della gara, il secondo e il terzo gradino del podio se li sono giocati Alessandro Bianchi e Jacopo Castelli. Per quasi tutta la manche Bianchi si è mantenuto al secondo posto, ma un piccolo errore gli ha fatto perdere il vantaggio su Castelli che ha recuperato e lo ha scavalcato guadagnandosi il secondo gradino, a conferma che in gara nulla è scritto sino alla bandiera a scacchi.
Gara 2: il bis
Bianchi scatta bene nella Batteria B e parte subito in testa al plotone, imponendo subito un ritmo sostenuto per sfiancare gli avversari e fare sua la seconda manche. Queste erano le sue intenzioni, ma non aveva fatto i conti con il nostro Campelli: la vittoria ha un buon sapore e Michele voleva gustarla un'altra volta. Gli son bastati tre giri per riportarsi davanti a tutti, uno spiraglio in fondo al rettilineo e senza pensarci nemmeno un secondo Michele si infila con decisione, passando in testa.
Bianchi non digerisce l'affronto e cerca di ripassare in testa la curva successiva ma senza successo: Campelli è deciso a tornare a casa con il sacco pieno, chiude le traiettorie e costringe Bianchi ad accontentarsi del gradino appena più basso.
Terzo, sotto la bandiera a scacchi, è Cristian Guida. Anche questa volta il nostro Michele è felice come una pasqua, sorride a tutti e gli occhi sono umidi: è la sua prima doppietta in una gara ufficiale e se la ricorderà per un pezzo, anche perché se l'è guadagnata in modo così perentorio.
Nella Batteria A lo spettacolo è stato entusiasmante: i tre missili Ribolzi , Ricci e Riganti si son dati battaglia dal primo all'ultimo giro, facendo infiammare il numeroso pubblico presente.
In gara 2 i piloti in testa si sono riproposti gli stessi mattatori, con in più un'ottima prestazione messa in mostra da Jonathan Patanchon, pilota francese che è riuscito a piazzarsi in entrambe le manche al sesto posto, in sella ad una normalissima moto da Stock.
Alla fine di entrambe le gare, come di consueto, raduno sotto il podio per festeggiare i vincitori di entrambe le batterie delle due classi, tra cui il nostro Michele Campelli. Inno e bottiglia di champagne rigorosamente versato sulle miss, come da miglior copione.
Per concludere un ringraziamento particolare a Fabio Momina (commentatore dei mondiali cross e supermoto di Sportitalia) che come tutti non si è risparmiato al microfono e ha divertito il pubblico con il meglio del suo repertorio.
La prossima tappa in calendario del trofeo SM Husqvarna è prevista per il 15 giugno sul tracciato di Ottobiano. Non mancate.
Bianchi non digerisce l'affronto e cerca di ripassare in testa la curva successiva ma senza successo: Campelli è deciso a tornare a casa con il sacco pieno, chiude le traiettorie e costringe Bianchi ad accontentarsi del gradino appena più basso.
Terzo, sotto la bandiera a scacchi, è Cristian Guida. Anche questa volta il nostro Michele è felice come una pasqua, sorride a tutti e gli occhi sono umidi: è la sua prima doppietta in una gara ufficiale e se la ricorderà per un pezzo, anche perché se l'è guadagnata in modo così perentorio.
Nella Batteria A lo spettacolo è stato entusiasmante: i tre missili Ribolzi , Ricci e Riganti si son dati battaglia dal primo all'ultimo giro, facendo infiammare il numeroso pubblico presente.
In gara 2 i piloti in testa si sono riproposti gli stessi mattatori, con in più un'ottima prestazione messa in mostra da Jonathan Patanchon, pilota francese che è riuscito a piazzarsi in entrambe le manche al sesto posto, in sella ad una normalissima moto da Stock.
Alla fine di entrambe le gare, come di consueto, raduno sotto il podio per festeggiare i vincitori di entrambe le batterie delle due classi, tra cui il nostro Michele Campelli. Inno e bottiglia di champagne rigorosamente versato sulle miss, come da miglior copione.
Per concludere un ringraziamento particolare a Fabio Momina (commentatore dei mondiali cross e supermoto di Sportitalia) che come tutti non si è risparmiato al microfono e ha divertito il pubblico con il meglio del suo repertorio.
La prossima tappa in calendario del trofeo SM Husqvarna è prevista per il 15 giugno sul tracciato di Ottobiano. Non mancate.
Classifica
Gara 1 Batteria A:
1 Alessio Ribolzi; 2 Marco Ricci; 3 Emilio Riganti; 4 Luigi Cantoreggi; 5 Mauro Dicara.
Gara 2 Batteria A:
Alessio Ribalzi; 2 Marco Ricci; 3 Emilio Riganti; 4 Luigi Cantoreggi; 5 Andrea Nello Grasso.
Gara 1 Batteria B:
1 Michele Campelli; 2 Jacopo Castelli; 3 Alessandro Bianchi; 4 Massimo Magni; 5 Massimo Ducci.
Gara 2 Batteria B:
1 Michele Campelli; 2 Alessandro Bianchi; 3 Cristian Guida; 4 Jacopo Castelli; 5 Alessandro Magni.
1 Alessio Ribolzi; 2 Marco Ricci; 3 Emilio Riganti; 4 Luigi Cantoreggi; 5 Mauro Dicara.
Gara 2 Batteria A:
Alessio Ribalzi; 2 Marco Ricci; 3 Emilio Riganti; 4 Luigi Cantoreggi; 5 Andrea Nello Grasso.
Gara 1 Batteria B:
1 Michele Campelli; 2 Jacopo Castelli; 3 Alessandro Bianchi; 4 Massimo Magni; 5 Massimo Ducci.
Gara 2 Batteria B:
1 Michele Campelli; 2 Alessandro Bianchi; 3 Cristian Guida; 4 Jacopo Castelli; 5 Alessandro Magni.
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