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La nuova Aprilia continua a correre
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Il rafforzamento della propria identità nel Gruppo Piaggio, la conferma dei risultati sportivi in 125 e 250, il ritorno alla Superbike: sono le sfide che ci racconta il nuovo direttore Leo Mercanti


Leo Mercanti è stato fino al 2001 direttore generale di Aprilia. Passato alla Piaggio, è stato amministratore delegato di Derbi, incarico che mantiene con quello di direttore prodotto e brand di Aprilia e di direttore sportivo del Gruppo Piaggio
Noale - Che Aprilia faccia parte del Gruppo Piaggio lo sapete da fine 2004 da quando cioè è stata firmato il contratto definitivo tra le parti, segnando la fine dell’era Beggio, l’imprenditore veneto che aveva trasformato una piccola impresa artigiana in un colosso mondiale delle due ruote. Ma cosa succederà al mondo sportivo targato Aprilia dopo il passaggio di consegne? Certo, è ancora presto per strategie definitive (prima c’è da sistemare la produzione) ma le gare per Aprilia sono sempre state il pane quotidiano.
Ne parliamo con Leo Mercanti, nominato dal presidente dell'IMMSI (società azionista di maggioranza di Piaggio) Roberto Colaninno e dalll'amministratore delegato Rocco Sabelli direttore prodotto e Brand di Aprilia e direttore sportivo del Gruppo Piaggio. Mercanti, 48 anni, ha un passato importante in Aprilia e incontrarlo negli uffici della sede di Noale è un po' come essere tornati indietro nel tempo. Ma ciò che conta è il futuro e uno degli aspetti critici del suo mandato è sicuramente la gestione dei tre marchi del Gruppo in 125 (Aprilia, Gilera e Derbi) e l'obiettivo della vittoria nella 250 aupicata da Sabelli.
- Quindi, Mercanti, le corse continuano, vero?
“Certo, io seguo la parte operativa del gruppo, ovvero il mercato, il prodotto, la comunicazione e lo sport e questi tre fattori sono legati tra loro. Quindi conferma totale per l’attività sportiva, perché è nella storia dei nostri marchi, ma va organizzata, mantenuta e richiede investimenti ad alto livello. Attualmente ci sono altre priorità, quindi dobbiamo tenere le attuali posizioni, magari vincendo quel titolo piloti che lo scorso anno è sfuggito ad Aprilia in 125 e 250. Lo sport è coerente a noi, ai giovani che sono il futuro del nostro mondo”.
- In 125 avete Aprilia, Derbi e Gilera… non c’è il pericolo di generare un po’ troppa confusione?
“No, le competizioni attualmente sono una componente fondamentale per Aprilia, ma non solo. Derbi punta sul mercato dei giovanissimi e preparerà un campionato promozionale, la Derbi Cup. Gilera potrebbe essere più marginale, ma non dimentichiamo che questo marchio produce e vende scooter sportivi con un fatturato di 100 milioni di euro l’anno. Per Gilera non c’è un futuro a ruote alte, per ora almeno, non possiamo mettere troppa carne al fuoco”.
- Però Gilera, grazie alle corse e al mondiale vinto da Poggiali, ha ritrovato visibilità.
“Certo e infatti in questa stagione saremo ancora presenti con una Gilera, sulla quale c’è il pilota più titolato della categoria, proprio Poggiali”.
- Ancora a proposito di Poggiali: potrà rappresentare il futuro di Aprilia dopo le difficoltà anche di rapporti dell'anno passato?
“A me Manuel è simpatico, forse è da ricostruire dopo un anno difficile, ma lui ha le carte in regola per tornare grande. Siamo felicissimi di averlo con noi, di farlo ripartire con un marchio che gli ha dato un titolo mondiale e in un ambiente che gli offre tranquillità. Per adesso gli obiettivi sono questi: tornare vincente in 125 e poi si vedrà”.
- In 125 comunque ci sono tre Derbi per Pesek, Terol e Pablo Nieto e una sola Gilera con Poggiali. In 250 non era già avviato un progetto Derbi – Gilera?
“Tutto giusto e vero, confermo la scelta per la 125 con Aprilia che non sarà presente in forma ufficiale ma solo attraverso i clienti”.
- Per Aprilia è ipotizzabile un ritorno in MotoGp e al quattro tempi da corsa in genere?
“Certo, ma prima bisogna pensare al prodotto. In ogni caso penso più alla Superbike, anche per avere un legame con le moto prodotte. Diciamo che attualmente le percentuali che do al nostro futuro impegno sono del 65% alla SBK e del 35 alla MotoGp. Certo che se arrivasse uno sponsor potente e molto disposto a investire, una Marlboro per fare un nome, la strategia potrebbe cambiare!”.
- Entro quanto la SBK?
“Ci piacerebbe nel 2006, ma forse è più ragionevole parlare di 2007”.
- Con quali moto? Con la futura RSV che qualcuno dice essere in lavorazione?
“L’Aprilia sconta la debolezza di non avere motori propri e di aver sempre utilizzato fornitori esterni da quando è entrata in segmenti di mercato che li richiedevano. Questo è un limite, ma dopo il matrimonio con il Gruppo Piaggio ci sono le competenze per risolvere il problema. Aprilia è ottima per sviluppare e trovare prestazioni in un motore, Piaggio per industrializzare il progetto. A Pontedera c’è un gruppo di tecnici che motorizza 400.000 veicoli ma che può fare di più”.
- Rotax, oggi fornitrice dei bicilindrici delle RSV, Capo Nord e Tuono, cesserà di lavorare per voi?
“No, non c’è chiusura e il rapporto può proseguire, però la priorità è sul made in Italy”.
- Il progetto del motore bicilindrico che al debutto ha già vinto il mondiale Supermoto S2 continua?
“Il progetto off road è un gran progetto, fondamentale per noi, nel quale ci giochiamo business e credibilità. Una carta rischiosa con la quale è bello vincere. Il bicilindrico va impiegato in tutto il settore off road, un’altra sfida”.
- Aprilia, dai tempi di Carlo Pernat non ha un direttore sportivo. Negli ultimi anni c’era Witteveen ma era più tecnico che manager. State pensando di creare una figura ad hoc?
“Si, ma non è ancora tutto chiaro. Sono insediato dall’11 gennaio e di cose da fare ne ho tante. Per ora il responsabile dei Marchi nello sport sono io, ma non ho esperienza agonistica. C’è la volontà di costruire un’organizzazione che sfrutti al massimo il lavoro e la competenza del gruppo che porta nelle gare il marchio Aprilia. Un’organizzazione che lo faccia crescere professionalmente, che individui la leadership di gruppi di progetto”.
- Giampiero Sacchi, attuale team manager della squadra Derbi Gilera e il responsabile tecnico della DRD Gigi Dall’Igna (ex responsabile del progetto MotoGp e tecnico del reparto corse di Noale) saranno rispettivamente il DS e DT di Aprilia?
“Per ora è presto, ma è chiaro che loro avranno un ruolo importante”.
- Quanto avete in mente di spendere nel 2005 nel settore corse e quanta gente sarà impiegata?
“Le cifre ci sono già, circa 50 milioni di euro e un centinaio di persone impiegate. Ma c’è di più, Aprilia vuole tornare ad avere un ruolo importante nell’MSMA, l’associazione dei costruttori (ora dominata dai giapponesi con la sola Ducati a rappresentare il resto del mondo, ndr) rendendo più omogenee le decisioni di questo organo”.
Ne parliamo con Leo Mercanti, nominato dal presidente dell'IMMSI (società azionista di maggioranza di Piaggio) Roberto Colaninno e dalll'amministratore delegato Rocco Sabelli direttore prodotto e Brand di Aprilia e direttore sportivo del Gruppo Piaggio. Mercanti, 48 anni, ha un passato importante in Aprilia e incontrarlo negli uffici della sede di Noale è un po' come essere tornati indietro nel tempo. Ma ciò che conta è il futuro e uno degli aspetti critici del suo mandato è sicuramente la gestione dei tre marchi del Gruppo in 125 (Aprilia, Gilera e Derbi) e l'obiettivo della vittoria nella 250 aupicata da Sabelli.
- Quindi, Mercanti, le corse continuano, vero?
“Certo, io seguo la parte operativa del gruppo, ovvero il mercato, il prodotto, la comunicazione e lo sport e questi tre fattori sono legati tra loro. Quindi conferma totale per l’attività sportiva, perché è nella storia dei nostri marchi, ma va organizzata, mantenuta e richiede investimenti ad alto livello. Attualmente ci sono altre priorità, quindi dobbiamo tenere le attuali posizioni, magari vincendo quel titolo piloti che lo scorso anno è sfuggito ad Aprilia in 125 e 250. Lo sport è coerente a noi, ai giovani che sono il futuro del nostro mondo”.
- In 125 avete Aprilia, Derbi e Gilera… non c’è il pericolo di generare un po’ troppa confusione?
“No, le competizioni attualmente sono una componente fondamentale per Aprilia, ma non solo. Derbi punta sul mercato dei giovanissimi e preparerà un campionato promozionale, la Derbi Cup. Gilera potrebbe essere più marginale, ma non dimentichiamo che questo marchio produce e vende scooter sportivi con un fatturato di 100 milioni di euro l’anno. Per Gilera non c’è un futuro a ruote alte, per ora almeno, non possiamo mettere troppa carne al fuoco”.
- Però Gilera, grazie alle corse e al mondiale vinto da Poggiali, ha ritrovato visibilità.
“Certo e infatti in questa stagione saremo ancora presenti con una Gilera, sulla quale c’è il pilota più titolato della categoria, proprio Poggiali”.
- Ancora a proposito di Poggiali: potrà rappresentare il futuro di Aprilia dopo le difficoltà anche di rapporti dell'anno passato?
“A me Manuel è simpatico, forse è da ricostruire dopo un anno difficile, ma lui ha le carte in regola per tornare grande. Siamo felicissimi di averlo con noi, di farlo ripartire con un marchio che gli ha dato un titolo mondiale e in un ambiente che gli offre tranquillità. Per adesso gli obiettivi sono questi: tornare vincente in 125 e poi si vedrà”.
- In 125 comunque ci sono tre Derbi per Pesek, Terol e Pablo Nieto e una sola Gilera con Poggiali. In 250 non era già avviato un progetto Derbi – Gilera?
“Tutto giusto e vero, confermo la scelta per la 125 con Aprilia che non sarà presente in forma ufficiale ma solo attraverso i clienti”.
- Per Aprilia è ipotizzabile un ritorno in MotoGp e al quattro tempi da corsa in genere?
“Certo, ma prima bisogna pensare al prodotto. In ogni caso penso più alla Superbike, anche per avere un legame con le moto prodotte. Diciamo che attualmente le percentuali che do al nostro futuro impegno sono del 65% alla SBK e del 35 alla MotoGp. Certo che se arrivasse uno sponsor potente e molto disposto a investire, una Marlboro per fare un nome, la strategia potrebbe cambiare!”.
- Entro quanto la SBK?
“Ci piacerebbe nel 2006, ma forse è più ragionevole parlare di 2007”.
- Con quali moto? Con la futura RSV che qualcuno dice essere in lavorazione?
“L’Aprilia sconta la debolezza di non avere motori propri e di aver sempre utilizzato fornitori esterni da quando è entrata in segmenti di mercato che li richiedevano. Questo è un limite, ma dopo il matrimonio con il Gruppo Piaggio ci sono le competenze per risolvere il problema. Aprilia è ottima per sviluppare e trovare prestazioni in un motore, Piaggio per industrializzare il progetto. A Pontedera c’è un gruppo di tecnici che motorizza 400.000 veicoli ma che può fare di più”.
- Rotax, oggi fornitrice dei bicilindrici delle RSV, Capo Nord e Tuono, cesserà di lavorare per voi?
“No, non c’è chiusura e il rapporto può proseguire, però la priorità è sul made in Italy”.
- Il progetto del motore bicilindrico che al debutto ha già vinto il mondiale Supermoto S2 continua?
“Il progetto off road è un gran progetto, fondamentale per noi, nel quale ci giochiamo business e credibilità. Una carta rischiosa con la quale è bello vincere. Il bicilindrico va impiegato in tutto il settore off road, un’altra sfida”.
- Aprilia, dai tempi di Carlo Pernat non ha un direttore sportivo. Negli ultimi anni c’era Witteveen ma era più tecnico che manager. State pensando di creare una figura ad hoc?
“Si, ma non è ancora tutto chiaro. Sono insediato dall’11 gennaio e di cose da fare ne ho tante. Per ora il responsabile dei Marchi nello sport sono io, ma non ho esperienza agonistica. C’è la volontà di costruire un’organizzazione che sfrutti al massimo il lavoro e la competenza del gruppo che porta nelle gare il marchio Aprilia. Un’organizzazione che lo faccia crescere professionalmente, che individui la leadership di gruppi di progetto”.
- Giampiero Sacchi, attuale team manager della squadra Derbi Gilera e il responsabile tecnico della DRD Gigi Dall’Igna (ex responsabile del progetto MotoGp e tecnico del reparto corse di Noale) saranno rispettivamente il DS e DT di Aprilia?
“Per ora è presto, ma è chiaro che loro avranno un ruolo importante”.
- Quanto avete in mente di spendere nel 2005 nel settore corse e quanta gente sarà impiegata?
“Le cifre ci sono già, circa 50 milioni di euro e un centinaio di persone impiegate. Ma c’è di più, Aprilia vuole tornare ad avere un ruolo importante nell’MSMA, l’associazione dei costruttori (ora dominata dai giapponesi con la sola Ducati a rappresentare il resto del mondo, ndr) rendendo più omogenee le decisioni di questo organo”.
Nel prodotto Aprilia deve ''adultizzarsi''
- Accantoniamo per un po' lo sport e parliamo di produzione: cosa si aspetta il Gruppo Piaggio da Aprilia?
“Aprilia deve integrare il gruppo nel business, confermarsi forte nel mondo delle moto, dello scooter più sportivo ed elevare le competenze nella tecnica sofisticata e nello sport. Portare il gruppo verso la moto senza trascurare lo scooter che ha sempre interpretato diversamente dalla Piaggio. Insomma competenze, prestazioni, tecnica, senza esagerare ma “adultizzandosi”. Aprilia è un’azienda con un'immagine giovane, che deve diventare più adulta per il mercato moto dove bisogna essere credibili e consolidati. Per il segmento più giovane ed estremo c’è la Derbi”.
- Ci sono novità di produzione a breve?
“Aprilia ha in arrivo l’Atlantic 500 scooter sportivo e la Pegaso 650, poi ci sono le bicilindriche enduro e supermotard che voglio in produzione entro il 2005”.
- Come organizzerete la rete vendita? Vedremo delle RSV nei concessionari Piaggio?
“I vari marchi sono liberi all’interno del gruppo, con razionalità ma con un po’ di competizione interna. L’obiettivo è coprire tutto il mercato con scelte e strutture autonome: un modo per conquistare spazi e lavorare bene. Potrà capitare di vedere concessionari monomarca e altri con proposte di tutto il gruppo ma non è un problema”.
- Una domanda che ancora sconfina nello sport: Aprilia ha giustamente abbandonato il fallimentare progetto MotoGp, tuttavia avete in casa un marchio come la Moto Guzzi che nella classe regina potrebbe farebbe una bella figura...
“Tra poco ci sarà la Breva 1100, la prima vera nuova Guzzi e a fine arriverà la Griso…”.-
E in ambito sportivo, di corse?
“Per la Guzzi non c’è un futuro immediato in MotoGp o Superbike, per ora solo attività legate alla passione, ad esempio la "Battle of the Twins" ma non in forma ufficiale”.
- Va bene, mi ha quasi soddisfatto, ma almeno mi dia uno scoop…
“Forse non lo sarà ma è una notizia importante. Il gruppo vuole entrare nel settore moto con una proposta nella classe 600, cioè con una supersport. Avrà un motore quattro cilindri e una cilindrata di 600 cc. Non è una proposta che vedremo a breve, ma è un impegno che portiamo avanti con impegno”.
Bene, sono soddisfatto, Aprilia va avanti nelle gare come nella produzione, vedremo entro qualche anno belle moto. Certo che una Guzzi MotoGp…
“Aprilia deve integrare il gruppo nel business, confermarsi forte nel mondo delle moto, dello scooter più sportivo ed elevare le competenze nella tecnica sofisticata e nello sport. Portare il gruppo verso la moto senza trascurare lo scooter che ha sempre interpretato diversamente dalla Piaggio. Insomma competenze, prestazioni, tecnica, senza esagerare ma “adultizzandosi”. Aprilia è un’azienda con un'immagine giovane, che deve diventare più adulta per il mercato moto dove bisogna essere credibili e consolidati. Per il segmento più giovane ed estremo c’è la Derbi”.
- Ci sono novità di produzione a breve?
“Aprilia ha in arrivo l’Atlantic 500 scooter sportivo e la Pegaso 650, poi ci sono le bicilindriche enduro e supermotard che voglio in produzione entro il 2005”.
- Come organizzerete la rete vendita? Vedremo delle RSV nei concessionari Piaggio?
“I vari marchi sono liberi all’interno del gruppo, con razionalità ma con un po’ di competizione interna. L’obiettivo è coprire tutto il mercato con scelte e strutture autonome: un modo per conquistare spazi e lavorare bene. Potrà capitare di vedere concessionari monomarca e altri con proposte di tutto il gruppo ma non è un problema”.
- Una domanda che ancora sconfina nello sport: Aprilia ha giustamente abbandonato il fallimentare progetto MotoGp, tuttavia avete in casa un marchio come la Moto Guzzi che nella classe regina potrebbe farebbe una bella figura...
“Tra poco ci sarà la Breva 1100, la prima vera nuova Guzzi e a fine arriverà la Griso…”.-
E in ambito sportivo, di corse?
“Per la Guzzi non c’è un futuro immediato in MotoGp o Superbike, per ora solo attività legate alla passione, ad esempio la "Battle of the Twins" ma non in forma ufficiale”.
- Va bene, mi ha quasi soddisfatto, ma almeno mi dia uno scoop…
“Forse non lo sarà ma è una notizia importante. Il gruppo vuole entrare nel settore moto con una proposta nella classe 600, cioè con una supersport. Avrà un motore quattro cilindri e una cilindrata di 600 cc. Non è una proposta che vedremo a breve, ma è un impegno che portiamo avanti con impegno”.
Bene, sono soddisfatto, Aprilia va avanti nelle gare come nella produzione, vedremo entro qualche anno belle moto. Certo che una Guzzi MotoGp…
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