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Don Vesco: l'uomo dei record
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Il più famoso primatista mondiale di velocità in moto è scomparso all'età di 63 anni, stroncato dal cancro. Primo a superare i 400, poi i 500 km/h con una motocicletta, lo scorso anno aveva stabilito un record in auto a 738 km/h
di Luigi Rivola
Don Vesco a Bonneville nel 2001 subito dopo aver battuto il record di velocità terrestre per veicoli con motore a combustione interna
C'è chi nasce scultore, chi poeta, chi esploratore, chi motociclista. Don Vesco riuniva in sé tutte queste figure.
Il suo mito era la velocità pura; per lui la velocità era poesia, era il fascino dell'ignoto, una sfida col vento che affrontava costruendo veicoli non solo potentissimi, ma anche tanto affusolati da penetrare l'aria come un proiettile.
Don Vesco a Bonneville nel 2001 subito dopo aver battuto il record di velocità terrestre per veicoli con motore a combustione interna
C'è chi nasce scultore, chi poeta, chi esploratore, chi motociclista. Don Vesco riuniva in sé tutte queste figure.
Il suo mito era la velocità pura; per lui la velocità era poesia, era il fascino dell'ignoto, una sfida col vento che affrontava costruendo veicoli non solo potentissimi, ma anche tanto affusolati da penetrare l'aria come un proiettile.
Per lui, correre a più di 500 km/h in motocicletta era linfa vitale.
Alla ricerca di sempre nuovi record, aveva sfidato la morte ogni volta che sul Lago Salato di Bonneville si era lanciato coi suoi incredibili "siluri"; l'ultima volta era accaduto nel 2001, quando aveva stabilito il nuovo record assoluto di velocità per veicoli con motore a combustione interna, bruciando il miglio lanciato alla media di 738 km/h.
Stava preparandosi, a 63 anni compiuti, per abbattere il muro delle 500 miglia (800 km/h), ma si è dovuto arrendere, non al pericolo o alla velocità, ma ad una malattia, il cancro, contro la quale la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione, nulla hanno potuto.
Americano della California, Don Vesco appartiene alla storia del motociclismo come l'uomo dei record. La sua carriera in moto iniziò a 16 anni, nel 1955, quando per primo portò una moto sulla bianca distesa del lago salato di Bonneville. Nel 1961-'62 fu pilota ufficiale per la Honda America della 250 a 4 cilindri e nel 1963 regalò alla Yamaha la sua prima vittoria in America, trionfando nella 125 Miglia di Daytona.
Il 17 settembre del 1970 fu il primo uomo ad aver guidato una motocicletta ad oltre 400 km/h. L'impresa gli riuscì con un veicolo di sua realizzazione spinto da due motori Yamaha 350. Esattamente cinque anni più tardi sfiorò i 500 km/h percorrendo il miglio lanciato a 489 km/h con un altro siluro motorizzato da una coppia di motori Yamaha 750. Il 25 agosto del 1978, alla guida di un missile a due ruote con due motori Kawasaki turbocompressi di 1015 cc ciascuno, raggiunse la velocità di 508,37 km/h; tre giorni più tardi la elevò a 512,73 km/h e un mese dopo fissò il record a 536 km/h.
Da quel momento, Don Vesco, pur continuando ad occuparsi di moto, aveva attaccato decisamente i record automobilistici, evitando però di far uso di motori jet; contemporaneamente sfogava la sua passione per le due ruote dedicandosi anche alle moto da corsa d'epoca come collaboratore del Team Obsolete, uno dei più famosi nel mondo dei collezionisti di bolidi da competizione.
Alla ricerca di sempre nuovi record, aveva sfidato la morte ogni volta che sul Lago Salato di Bonneville si era lanciato coi suoi incredibili "siluri"; l'ultima volta era accaduto nel 2001, quando aveva stabilito il nuovo record assoluto di velocità per veicoli con motore a combustione interna, bruciando il miglio lanciato alla media di 738 km/h.
Stava preparandosi, a 63 anni compiuti, per abbattere il muro delle 500 miglia (800 km/h), ma si è dovuto arrendere, non al pericolo o alla velocità, ma ad una malattia, il cancro, contro la quale la sua forza, il suo coraggio, la sua determinazione, nulla hanno potuto.
Americano della California, Don Vesco appartiene alla storia del motociclismo come l'uomo dei record. La sua carriera in moto iniziò a 16 anni, nel 1955, quando per primo portò una moto sulla bianca distesa del lago salato di Bonneville. Nel 1961-'62 fu pilota ufficiale per la Honda America della 250 a 4 cilindri e nel 1963 regalò alla Yamaha la sua prima vittoria in America, trionfando nella 125 Miglia di Daytona.
Il 17 settembre del 1970 fu il primo uomo ad aver guidato una motocicletta ad oltre 400 km/h. L'impresa gli riuscì con un veicolo di sua realizzazione spinto da due motori Yamaha 350. Esattamente cinque anni più tardi sfiorò i 500 km/h percorrendo il miglio lanciato a 489 km/h con un altro siluro motorizzato da una coppia di motori Yamaha 750. Il 25 agosto del 1978, alla guida di un missile a due ruote con due motori Kawasaki turbocompressi di 1015 cc ciascuno, raggiunse la velocità di 508,37 km/h; tre giorni più tardi la elevò a 512,73 km/h e un mese dopo fissò il record a 536 km/h.
Da quel momento, Don Vesco, pur continuando ad occuparsi di moto, aveva attaccato decisamente i record automobilistici, evitando però di far uso di motori jet; contemporaneamente sfogava la sua passione per le due ruote dedicandosi anche alle moto da corsa d'epoca come collaboratore del Team Obsolete, uno dei più famosi nel mondo dei collezionisti di bolidi da competizione.
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