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Urban Mobility

Sharing mobility: analisi e prospettive della mobilità condivisa

Redazione
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Più elettrica, piccola e leggera, la sharing mobility continua a crescere. Alla micromobilità l’83% dei noleggi, Milano e Roma capitali di sharing. Il MIMS sperimenta i sussidi per la mobilità condivisa


 

COM'È ANDATO IL 2021 (E IL PRIMO SEMESTRE 2022)

La “6a Conferenza Nazionale della Sharing Mobility” organizzata a Roma dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility è stata l'occasione per fare il punto sull'evoluzione della mobilità elettrica condivisa in Italia, capace in un solo anno di crescere in maniera significativa.  La Sharing Mobility diventa ogni anno più green, con ben il 94,5% di veicoli a zero emissioni e cresce il suo fatturato arrivato a 130 milioni con un +52% rispetto al 2020. Da segnalare fra i dati che spiccano in questo 2021 un primato nostrano: fra le città europee Milano guadagna il gradino più alto del podio come numero di noleggi. Cambia inoltre il Car Sharing che ha registrato meno noleggi, ma più lunghi, grazie a una maggiore preferenza dell’utenza per i veicoli più compatti come monopattini o scooter per i viaggi sulle distanze più brevi.

I dati del 2021 mostrano un ritorno ai livelli pre-pandemia con 35 milioni di viaggi per tutti i tipi di veicoli (carsharing, scootersharing, bikesharing, monopattino-sharing) e un aumento del 61% rispetto al 2020 e del 25% sul 2019. Significativa la percentuale dei noleggi su un veicolo di micromobilità che è all’83% del totale. Si nota anche una tendenza al generale “alleggerimento” e alla crescita delle flotte: più mezzi, più piccoli e leggeri; le flotte passano dagli 84,6 mila veicoli del 2020 ai circa 89 mila veicoli nel 2021, ripartiti tra monopattini (51%), bici (31%), scooter (10%) e auto (7%) e i veicoli elettici passano dal 63% al 77% nell’ultimo anno. Le città italiane più virtuose sono sempre Milano e Roma, ma anche Napoli e Palermo scalano le classifiche e confermano una crescita della Sharing Mobility nel centro-sud.
 
Il “Rapporto sulla Sharing Mobility” di quest’anno anticipa le tendenze positive del 2022 con una crescita del 113% a Milano e dell’83% a Roma tra gennaio e giugno dell’insieme di noleggi registrati dai servizi di Sharing Mobility; nello European Shared Mobility Index, a cura di Fluctuo, Milano è la prima città europea come numero di veicoli in sharing per abitante, mentre Roma è al quarto posto per numero assoluto di veicoli presenti su strada seguita da Milano al quinto. Milano è inoltre terza per l’uso del bikesharing, mentre Roma è prima per la crescita dei noleggi in scooter sharing nei primi mesi del 2022.
 

L’ESEMPIO DI TIER IN EUROPA

Tier Mobility, gruppo tedesco, è in Italia da dicembre 2021 e la sua offerta nel nostro paese è composta da biciclette e monopattini: uno dei punti nodali della politica Tier è l’attenzione all’intermodalità fra Sharing Mobility e TPL (Trasporto Pubblico Locale) e proprio su questo tema Saverio Galardi, General manager di Tier Italia, ha raccontato l’esperienza della compagnia in Europa in generale, e ad Oslo in particolare, città scelta per delle prime sperimentazioni di stretta collaborazione con l’amministrazione locale per ottimizzare la distribuzione dei mezzi di micromobilità nella città così da favorirne l’uso al posto dell’auto. Grazie alla facilità di raccogliere i dati di utilizzo che permette la tecnologia odierna i decisori pubblici hanno avuto tutte le informazioni necessarie per creare politiche che potessero soddisfare le esigenze dei cittadini, come il miglioramento dell’integrazione con il trasporto pubblico, passo fondamentale per diffondere l’uso della micromobilità da parte della popolazione, a tutto vantaggio sia della città sia di Tier e comunque di tutti gli altri operatori di servizi di Sharing Mobility.
 

PROSPETTIVE DI CRESCITA

Secondo un sondaggio McKinsey, che Tier ha analizzato a fondo, le prospettive di crescita dal 2020 al 2026 sono di 3,5 volte per quel che riguarda la percorrenza chilometrica dei singoli utenti: il sondaggio parla inoltre del 61% degli intervistati che ha intenzione di aumentare l’uso della micromobilità. L’aumento dell’urbanizzazione è pure un fattore che porterà certamente alla crescita della Sharing Mobility e in questo la suddetta collaborazione fra gli operatori e le città, nonché gli investimenti nelle infrastrutture di micromobilità, saranno dei punti nodali per raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’utilizzo dell’auto.
 

REGOLE PIÙ CHIARE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI

Dopo le prime sperimentazioni in alcune città Tier ha esteso a tutta Europa, anche in Italia, quello che ha imparato, adottando quindi regole e stabilendo strategie e obiettivi comuni più chiari e concreti: obiettivi comuni, ovvero con la imprescindibile collaborazione con le amministrazioni locali. Se per i cittadini questo significa più opzioni di mobilità in forma sostenibile, accessibile e flessibile, per le città gli obiettivi possono essere ad esempio zero incidenti e zero emissioni. Un altro caso studio della politica di Tier è quello di Londra dove è stato stabilito un piano di azione insieme a Transport for London per l’avvio della sperimentazione dei monopattini. I punti salienti del piano sono stati la comprensione dell'impatto dei monopattini sulla qualità dell'aria, nonché sulla domanda di viaggi in auto, a piedi, in bicicletta e con i trasporti pubblici, capire come integrare il servizio con il trasporto pubblico esistente, valutare la sostenibilità economica del servizio di noleggio dei monopattini, trovare eventuali criticità del mercato e valutarne l'impatto sui costi totali. La città può così valutare se la strategia è corretta per il raggiungimento degli obiettivi e gli operatori possono valutare la sostenibilità economica del piano d’azione.
 

NUOVI SPAZI URBANI

Introducendo nuove forme di mobilità è fondamentale ripensare gli spazi urbani con infrastrutture dedicate alla Sharing Mobility e la loro relazione con il tessuto urbano esistente. Si parla fondamentalmente di parcheggi e piste ciclabili, per mantenere ordine e per offrire una separazione fisica fra ciclisti e altri utenti della strada, in pratica per una maggiore sicurezza. Il terzo esempio europeo portato da Tier in questo senso è quello di Parigi in cui si è investito per raddoppiare i servizi di micromobilità sottraendo spazio alle auto, ovvero realizzando un maggior numeri di posti di parcheggio per i veicoli della Sharing Mobility, quindi non più con un servizio in modalità free-floating, ma tramite un servizio station-based.
 

SUSSIDI ALLA SHARING MOBILITY

Nel suo intervento Angelo Mautone, Direttore Generale del Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, ha parlato del tema dei sussidi alla Sharing Mobility come appendice del TPL che è stato inserito nell’Art. 8 del Decreto Legislativo 68 di agosto 2022. Questa idea è nata grazie alla commissione Mattarella che si è occupata delle considerazioni e valutazioni sul TPL, fra cui l'ultimo (e primo) miglio spesso affrontato dagli utenti proprio con i servizi di Sharing Mobility. I lavori hanno coinvolto comuni, regioni, associazioni e sindacati e tutti hanno concordato con l'idea dell’integrazione fra Sharing Mobility e TPL nonché con l’esigenza di valutarne gli effetti sulla mobilità pubblica locale e l'eventuale aumento della domanda. Il DL 68/2022 stanzia a questo scopo 15 milioni di euro e definisce i criteri per una sperimentazione triennale su tutto il territorio nazionale, da gestire tramite i soggetti istituzionali, quindi regioni, enti locali e agenzie per la mobilità. Questi ultimi soggetti potranno proporre dei progetti in base alle specifiche esigenze locali, come ad esempio biglietti integrati per usufruire anche di servizi di Sharing Mobility a prezzo agevolato, così come già accade in alcuni contesti urbani con i biglietti che permettono di utilizzare più tipologie di mezzi del TPL su gomma o su ferro. Pur trattandosi ancora di una sperimentazione e in attesa dei risultati, tutti i soggetti coinvolti sono concordi nel considerare questa la strada giusta verso un maggiore utilizzo del TPL in ogni sua forma e verso gli obiettivi di decarbonizzazione che i governi europei si sono prefissati in un futuro non lontano.
 
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