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Urban Mobility

Swytch e-Bike Kit, la ruota che TRASFORMA (in elettrica) le bici da città

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Swytch e-Bike Kit, la ruota che TRASFORMA (in elettrica) le bici da città
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Swytch e-Bike Kit, la ruota che TRASFORMA (in elettrica) le bici da città

Composto da una ruota anteriore, una batteria a forma di borsetta da manubrio e un sensore di pedalata è perfetto per trasformare velocemente in elettrica qualunque bici. In vendita a partire da 950 euro

Ormai da mesi tutti sono alla ricerca di una bici elettrica per muoversi in città in autonomia, distanziati, e con un occhio all’aspetto ecologico e salutista. Le bici dunque, sia per l’alta richiesta che per difficoltà varie legate alla reperibilità di materie prime o agli elevati costi di trasporto, scarseggiano. Ecco allora che qualcuno decide di usare la propria bici da città, quella che ha tipicamente le ruote da 28”, magari di darle una pulita e una bella rinfrescata dal punto di vista tecnologico, e di trasformarla in e-bike. Sì, perché se non lo sapete, anche una bici che non è elettrica può essere convertita; sono tanti i kit aftermarket da installare, suddivisibili in quattro macro-categorie (ne abbiamo parlato qui): i motori mid-drive, molto simili a quelli di moltissime e-bike native che agiscono direttamente sulle pedivelle/movimento centrale, i più semplici motori a contatto, i motori nel mozzo posteriore (come la GhiGO Hycore T1 che abbiamo provato qui) e per finire quelli nel mozzo anteriore, che è proprio il caso del Swytch e-Bike Kit del nostro test. Nello specifico è un kit composto da una ruota anteriore da sostituire a quella di serie, dotata di motore da 250 W e 40 Nm di coppia massima, dalla batteria da 180 Wh e da un sensore PAS per percepire la pedalata, così da avere un sistema di pedalata assistita a norma di legge che restituisce un aiuto solo quando si pedala.
 

Guida all'acquisto: kit per convertire una bici in e-bike

I kit aftermarket sono suddivisibili in quattro macro-categorie: i mid-drive che agiscono direttamente sulle pedivelle/movimento centrale, i motori a contatto, i motori nel mozzo posteriore e quelli nel mozzo anteriore, come il Swytch e-Bike Kit del nostro test

COME È FATTA?

La ruota del sistema Swytch è realizzata su un cerchio “tradizionale”, nel senso che è compatibile con i freni a pattino, ma allo stesso tempo il mozzo ospita l’interfaccia a sei fori filettati se la bici è equipaggiata con l’impianto frenante a disco. I raggi sono 36 da 2 mm di spessore, una delle soluzioni più robuste, e il mozzo ha una spaziatura da 100 mm, che è in pratica quella compatibile con una forcella con punte aperte per asse da 9 mm di diametro, comunemente da chiudere con leva a sgancio rapido, quindi una delle forcelle più diffuse sulle bici da città. Le soluzioni delle mountain bike o anche di tante biciclette da strada più recenti prevedono invece, sempre più spesso, un asse passante su specifiche punte forcella chiuse/filettate e non sono compatibili con il Kit Swytch.
 

Swytch e-bike kit

DA 16 A 28 POLLICI, COL MOTORE NEL MOZZO

Il kit Swytch può essere realizzato con ruote di vario diametro, a partire da 16” fino ai 28” come nel nostro caso; in pratica all’ordine si specificano colori e misure e il kit viene preparato per le nostre esigenze. Esiste poi il kit specifico per le Brompton, le note bici inglesi pieghevoli, con la ruota da 16” di diametro e mozzo con spaziatura da 74 mm. Il peso dei vari componenti è così suddiviso: circa 1,5 kg in più per la ruota Swytch rispetto alla ruota di serie (in pratica il peso in più è quello del motore/mozzo), e ulteriori 1,5 kg per il pacco batteria, con qualche grammo in più qua e là per cavi vari, supporti e sensore, quindi poco più di 3 kg extra da portarsi appresso. Il motore è di tipo Brushless con una potenza di 250 W e una coppia massima di 40 Nm.
 

Il peso è così suddiviso: 1,5 kg extra per la ruota e ulteriori 1,5 kg per il pacco batteria, con qualche grammo in più qua e là per cavi vari, supporti e sensore, quindi poco più di 3 kg da portarsi appresso

LA BATTERIA E IL CENTRO DI CONTROLLO

Il pacco batteria è a forma di borsetta da montare sul manubrio, un parallelepipedo rivestito in un tessuto robusto e impermeabile (ma viene fornita un ulteriore copertura per proteggerlo ulteriormente in caso di forte pioggia); è il pacco batteria il principale responsabile di una variazione di prezzo del kit Swytch, dato che è possibile scegliere fra la versione ECO e la PRO, la prima con 180 Wh/5 Ah di capacità e la seconda da 250 Wh/7 Ah, inoltre il pacco batteria PRO integra una luce frontale da 200 lumen. Le batterie, con tecnologia agli ioni di litio, garantiscono 800 (ECO) o 1000 cicli (PRO) di ricarica prima di un significativo calo prestazionale e si ricaricano in 3 (ECO) o 4 ore (PRO)  con il caricabatteria da 2 A compreso nel kit o in un’ora in meno con il caricabatteria da 3 A opzionale, da acquistare a parte. In cima al pacco batteria ci sono i pulsanti di controllo del sistema, ovvero l’accensione e due pulsanti per aumentare o diminuire il livello di assistenza, visualizzabile su una colonna di LED, con un’altra colonna a indicare la carica residua della batteria.
 

IL SENSORE PAS

Grazie al sensore PAS da montare nei pressi del movimento centrale, il kit Swytche rileva la pedalata e solo allora fornisce assistenza; non rileva l'energia impressa sui pedali, ma solo il loro movimento. Questo è però sufficiente per farlo classificare come sistema di pedalata assistita, dato che l'assistenza del motore è erogata solo durante la pedalata, esattamente come recitano le normative italiane.

ACCESSORI

Sono disponibili altri accessori, come un secondo pacco batteria, dei cavi più lunghi per trasformare bici leggermente fuori misura come delle cargo, dei sensori di frenata (che non sono appunto di serie) per far staccare il motore non appena si frena. I colori della ruota, per meglio abbinarsi alla propria bicicletta, si possono scegliere fra l’argento e il nero satinato, in particolare per mozzo e raggi, mentre il cerchio è sempre color argento.
 

IL MONTAGGIO E LA BICI SCELTA

Il kit Swytch e-bike è facile da montare per chiunque abbia un minimo di dimestichezza con un po’ di meccanica della bicicletta, altrimenti si può lasciar fare il lavoro dall’officina del proprio negozio di bici di fiducia; è quello che abbiamo fatto noi, delegando il lavoro un po’ per comodità e un po’ per pigrizia e il montaggio è risultato chiaramente molto ordinato e ben fatto. La bici che abbiamo scelto per il test è una Genesis Croix de Fer 20 con telaio in acciaio Reynolds; è una bici molto versatile, nel catalogo del marchio inglese da 10 anni, dall’anima un po’ gravel e un po’ turistica, perfetta anche per il commuting urbano, chiaramente con una posizione di guida più sportiva di una bici esclusivamente da città. Per il montaggio non si sono presentate particolari difficoltà, se non per il sensore PAS che percepisce la pedalata, che sulla bici del test aveva poco spazio per un montaggio ideale fra movimento centrale e pedivella sinistra, ma che comunque è stato posizionato in modo sufficientemente stabile da garantire il funzionamento del sistema e un corretto rilevamento della pedalata.

Il kit Swytch e-bike è facile da montare per chiunque abbia un minimo di dimestichezza con un po’ di meccanica, altrimenti si può lasciar fare il lavoro dall’officina del proprio negozio di bici di fiducia

COME VA LA RUOTA SWYTCH?

Una volta che tutto è pronto, l’utilizzo del sistema è molto semplice: si tiene premuto il tasto di accensione per qualche istante e la bici è pronta a partire, poi con i pulsanti con le frecce rivolte in direzioni opposte si aumenta o si diminuisce l’assistenza elettrica, tutto a portata di mano in cima al pacco batteria, ovvero alla borsetta montata sul manubrio. Si tiene premuto per qualche istante il pulsante di accensione e si è pronti a partire; la spinta aggiuntiva del motore è leggermente meno pronta rispetto ad un sistema mid-drive, soprattutto quelli delle e-bike native, ma il ritardo è accettabile e la spinta è molto progressiva, mai brusca, rendendo molto naturale la sensazione di assistenza che si riceve dal motore. In città, sulle classiche bici tutto sommato leggere e scorrevoli su cui applicare il kit Swytch, è facile raggiungere rapidamente i 25 km/h oltre i quali l’assistenza viene staccata; lo stesso è successo a noi con la Genesis Croix de Fer per cui ci siamo trovati spesso a pedalare in pianura senza l’assistenza, ma con il vantaggio di avere raggiunto senza sforzo la velocità di crociera e di avere effettuato le ripartenze dal semaforo con un bello spunto e con pochissimo sforzo. L’altro contesto in cui chiaramente otteniamo un bell’aiuto è in salita, dove i cinque livelli di assistenza sono in grado di accontentare chiunque, con qualunque livello di allenamento; chi utilizzerà maggiormente il livello più alto di assistenza dovrà solo ricaricare più spesso la batteria. Quest’ultima è molto pratica da staccare dalla bici grazie alla staffa a sgancio rapido, con un pulsante per rimuovere la borsetta e un meccanismo a scatto per rimetterla al suo posto. Così facendo la possiamo portare con noi per ricaricarla in casa o al lavoro e rendiamo la ruota inutilizzabile, senza energia e senza comandi per azionarla.
 

La spinta aggiuntiva del motore è leggermente meno pronta rispetto ad un sistema mid-drive, ma il ritardo è accettabile e la spinta è molto progressiva, mai brusca, rendendo molto naturale la sensazione di assistenza che si riceve dal motore

La bici non richiede particolari accortezze, ad esempio, nell’uso dei rapporti perché il cambio non subisce modifiche e possiamo continuare a utilizzarlo come sempre; la ruota Swytch è infatti compatibile con ogni tipo di trasmissione dato che va a sostituire l’anteriore. Il peso aggiuntivo è di conseguenza tutto sull’avantreno e bisogna solo prendere un po’ le misure con la manovrabilità dello sterzo che subisce invece qualche variazione, diventa leggermente più pigro, meno pronto a cambiare direzione. Anche per il trasporto a mano della bici, se la dovessimo sollevare, il peso sbilanciato sull’anteriore può essere scomodo. Una situazione di leggera difficoltà nella guida può crearsi in una curva molto stretta su superficie con pochissima aderenza, ma è un’eventualità veramente rara; in questo caso l’alleggerimento dello sterzo può far pattinare un po’ la ruota anteriore a causa della spinta aggiuntiva del motore. L’autonomia dichiarata è di 35 km per il kit ECO con batteria da 180 Wh come quello del nostro test e dall’esperienza con il kit sul campo ci siamo trovati in linea con quanto dichiarato, per cui risulta necessario ricaricare la bici regolarmente se ne prevediamo un utilizzo quotidiano. Fra gli accessori è disponibile una batteria extra, soluzione che può essere utile se si prevede di percorrere più km giornalmente di quanto il kit possa garantire o è possibile optare all’acquisto per il kit PRO con batteria da 250 Wh/t Ah.
 
Se si prevede poi di utilizzare solo saltuariamente il kit o, come nel caso del nostro test, utilizzare una bici che potremmo avere piacere di guidare in configurazione originale, potremmo togliere la batteria e la ruota Swytch, lasciando sul telaio solo la cavetteria per collegare tutti gli elementi, e rimettere al suo posto la più leggera ruota originale della bici in pochi istanti; niente male avere così la bici per il commuting durante la settimana e la bici gravel per la pedalata del weekend. Per la bici del test servirebbe solo acquistare un secondo disco del freno e un altro pneumatico per avere le due ruote sempre pronte da scambiare al volo.
 

PREZZO E DISPONIBILITÀ

Il prezzo del kit, se lo si vuole acquistare immediatamente, è di 950 euro per l’ECO e 1.200 euro per il PRO (1.200 e 1.500 euro per il kit specifico per le bici Brompton), ma con una cadenza regolare, orientativamente ogni due mesi, Swytch raccoglie preordini con il prezzo scontato del 50%, rendendo il tutto particolarmente interessante economicamente se si ha la pazienza di attendere qualche settimana.

Swytch e-Bike Kit, la ruota che TRASFORMA (in elettrica) le bici da città
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