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Il mercato delle bici e il problema del cambio

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Il mercato delle bici e il problema del cambio

Il Financial Times rivela: Shimano non riesce a stare dietro agli ordini, i produttori adesso sono in crisi

È così da mesi in molti settori, ne sanno qualcosa le case automobilistiche e motociclistiche o i produttori di chip per telefoni, computer, eccetera; anche i componenti per biciclette che vengono prodotti per le aziende di tutto il mondo dalle fabbriche asiatiche, concentrate soprattutto a Taiwan, non bastano. La filiera produttiva è ora bloccata da un collo di bottiglia che non permette di procedere al ritmo accelerato richiesto dal mercato ciclistico, da quando è iniziata la pandemia e tanti hanno scoperto che la bicicletta è un mezzo efficace per muoversi in città lontano dalla folla, veloce e salutare.  

IL POTERE DI SHIMANO

Secondo il Financial Times fra i principali responsabili c’è Shimano, affermazione avvalorata dal dato oggettivo che Shimano detiene il 65% del mercato di trasmissioni e freni per biciclette. Da quando è esploso il mercato i componenti Shimano hanno visto crescere a dismisura la richiesta e dunque la produzione è andata esaurita in pochi mesi, facendo fra l’altro crescere i ricavi del 76% a 103,8 miliardi di yen (791 milioni di euro) così come l’utile operativo, salito del 170% a 27,7 milioni (211 milioni di euro). Fra richiesta che non cala e produzione che non cresce a sufficienza ora le aziende produttrici di biciclette dipendenti da Shimano sono in forte difficoltà; i tempi di attesa della casa giapponese fra ordine e consegna sono passati a 400 giorni, e molte aziende si sono trovate costrette a trovare altri fornitori per riuscire a completare e consegnare le biciclette. Avete presente quella frase scritta in piccolo sotto alle specifiche tecniche e di equipaggiamento di un’auto, una moto o appunto anche una bici che recita “XXX si riserva il diritto di apportare modifiche … in qualunque momento senza preavviso… a equipaggiamento, specifiche, modelli, colori e materiali.”? Ecco uno dei casi in cui può tornare utile ai produttori. Solo per citare alcune aziende, Eric Bjorling, brand director Trek ha dichiarato «Siamo stati costretti a guardarci intorno per sperimentare fornitori differenti», la startup LeMond del tre volte vincitore del Tour Greg LeMond ha rinviato di quattro mesi la produzione e Antonio Dus, CEO di Pinarello, marchio italiano apprezzatissimo in tutto il mondo, afferma «La chiave per il futuro per Shimano è connettersi ai brand con modalità più rapide e flessibili in modo da poter anticipare i trend e fare gli opportuni aggiustamenti produttivi». In una situazione così incerta per Shimano potrebbero approfittarne altri produttori concorrenti, fra questi anche Campagnolo, praticamente fra gli inventori del cambio moderno per bicicletta, e recuperare terreno e quote di mercato rifornendo chi è a corto di componenti da montare sui telai.
Il mercato delle bici e il problema del cambio

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