Tutto ciò che serve per muoversi agilmente in città: dalle biciclette elettriche agli scooter, dai monopattini ai mezzi in sharing. Dueruote e Quattroruote uniscono le proprie competenze per offrire una guida alla mobilità urbana nell’era post-Covid.
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Scooter 50: scopri di più su i ciclomotori 50cc
Per muoversi agilmente nel traffico (consumando pochissimo) i ciclomotori possono essere un’alternativa da prendere in considerazione se si vuole lasciare l'auto in box o evitare di prendere i mezzi pubblici
Per spostarsi in città in modo veloce uno scooter è la soluzione ideale. Le dimensioni compatte e le sue doti maneggevolezza lo rendono il miglior alleato per dribblare il traffico. E mai come in questo momento anche la soluzione più comoda (e veloce) per chi non vuole prendere l’auto, o usare i mezzi pubblici. E se avete valutato che la distanza che dovete affrontare è poca, ma troppo lunga per prendere la bicicletta, il ciclomotore leggero e maneggevole che consuma pochissimo può essere ancora un’alternativa da prendere in considerazione, specie se avete poca esperienza con le due ruote, tenendo però ben presenti i suoi limiti: le sue prestazioni limitate per Legge a 45 km/h e che, anche se ormai tutti omologati per il trasporto di un eventuale passeggero, è sempre meglio considerarli mezzi da usare prevalentemente da soli sempre per il fatto che le prestazioni sono modeste.
Prima di tuto è una questione di ruote
In commercio esistono diverse tipologie di scooter che divideremo per comodità in tre grandi famiglie: quella dei ruote alte, dei ruote medie spesso dal look più sportivo, e infine dei compatti a ruote basse.
I primi, proprio che hanno ruote di maggior diametro, i cerchi sono da 16” o 15”, garantiscono maggior stabilità e un comfort superiore grazie a quei cerchi più grandi che digeriscono meglio le asperità della strada.
Quelli con cerchi più piccoli, una volta il diametro più diffuso era 10” (quello della Vespa per intenderci) oggi si parla di mezzi con ruote da 11” e 12” pollici, si fanno apprezzare per la maneggevolezza superiore che li rende agilissimi nel traffico e ancora più semplici da gestire.
Una misura che è un po’ passata di moda, ma che si rivela un buon compromesso sono gli scooter, spesso quelli dal look più sportivo, con cerchi da 13” o 14” che rappresentano una via di mezzo fra la maneggevolezza dei ruote alte e la stabilità dei ruote basse.
Affrontare il caos cittadino in maniera furba è possibile: basta affidarsi ad un lesto e pratico «cinquantino». Scelta razionale legata ai limiti di velocità che con mezzi più performanti spesso si superano senza rendersene conto. Coi 50 cc, che al massimo fanno i 45 km/h, questo rischio non si corre. Nel traffico poi, niente è maneggevole e agile come uno scooterino. Se queste virtù non fossero sufficienti a farvi prendere in considerazione un cinquantino, beh non dimenticate i consumi ridottissimi (in particolare per i modelli con motori a 4T)
Cosa controllare: altezza sella, peso e capacità di carico
Al di là dell’estetica che resta sempre soggettiva, la differenza sostanziale nella scelta di uno scooter 50 visto che le prestazioni per i limiti imposti dal Codice di fatto sono molto simili la fanno il peso - di norma di poco intorno ai 100 kg ma vi sono modelli anche sotto circa 90 kg - l’altezza della seduta, meglio quindi optare su modelli con un’altezza intorno ai 760 mm se si è alti circa 160 cm. Infine, un elemento importante nella scelta è la capacità di carico: qui entrano in gioco due fattori la capienza del sottosella (meglio verificare se vi si può riporre almeno un casco) e la conformazione della pedana: se è piatta è molto comoda per riporvi uno zainetto da tenere in mezzo alle gambe, se invece è presente un tunnel lo spazio si riduce, ma c’è un vantaggio nella guida visto che con le gambe è possibile stringere il tunnel direzionando meglio la guida del mezzo.
Sempre in tema di praticità va considerata la presenza di uno o più vani nel retroscudo, uno spazio dove riporre oggetti di piccole dimensioni e su alcuni, ove presente la presa USB o 12V, la possibilità di ricaricare lo smartphone mentre ci si sposta. Un altro aspetto da considerare è la possibilità di equipaggiare lo scooter con un portapacchi, ormai poco diffuso (c’è per la Vespa e la Lambretta), o con il classico bauletto da montare dopo aver installato anche la piastra, di norma tutti i costruttori ne offrono uno nel proprio catalogo di accessori ma l’offerta aftermarket è ampia. Le dimensioni devono essere proporzionate a quelle del mezzo: quindi dai 27 ai 35 l.
Nella guida la presenza del bauletto si avverte riducendo la stabilità specie su quelli con ruote di piccolo diametro, quindi se la capacità di carico è un requisito importante meglio puntare su scooter che abbiano un sottosella ampio.
Freni e sospensioni
Un altro aspetto da considerare è l’impianto frenante: di norma quasi tutti i modelli in circolazione montano un disco all’anteriore e uno al posteriore, ma su alcuni modelli quelli più economici si trova anche il classico tamburo. Nella sostanza cambia poco: viste le prestazioni in campo la differenza fra un impianto a doppio disco e uno a tamburo è davvero minima. L’ABS non è obbligatorio sui ciclomotori ma molte volte sugli scooter troviamo la frenata combinata: quindi azionando una delle due leve si agisce simultaneamente sul freno anteriore e posteriore.
Capitolo sospensioni (forcella a doppia piastra, a piastra singola o a biscottini tipo Vespa; ammortizzatore doppio, singolo con o senza leveraggi) non dice in realtà molto sulla loro efficacia, che è legata all’armonia della ciclistica, alla qualità dei componenti e ad altri fattori come la presenza o meno di grandi masse non sospese o di gommature in grado di svolgere parte della funzione ammortizzante (gommoni). Non c’è niente di meglio di un giro dell’isolato per valutarne il comportamento; e dato che questi veicoli non raggiungono velocità rilevanti, più della stabilità sul veloce o in staccata è proprio la capacità di filtrare buche e ostacoli che va valutata, cercando di proposito di passare sul pavé o su qualche tombino.
Motori: 2T e 4T, consumi ridotti e poca manutenzione
E veniamo ai motori. Nel segmento dei ciclomotori troviamo ancora in commercio i classici motori a 2T al fianco dei più diffusi 4T. Con motori raffreddati ad aria o a liquido, alimentati a carburatore elettronico o ad ad iniezione sui ciclomotori l’avviamento è ormai sempre elettrico, ma su alcuni modelli troviamo ancora anche la pedivella di avviamento utile nelle emergenze. Al di là delle prestazioni Codice che rendono le differenze fra i vari modelli minime una cosa molto interessante sono i consumi: che sono sempre superiori ai 30 km/l. Rispetto ai ciclomotori elettrici, cosa non da poco, l’autonomia già buona di norma non è mai un problema vista la diffusione dei distributori di carburante nelle città.
Inoltre, mentre il ciclomotore elettrico deve di norma essere parcheggiato in box per ricaricarlo quelli a motore termico non richiedono questa accortezza, e anche se per sicurezza e per conservare nel tempo il proprio scooter un box è sempre la soluzione ideale anche lasciarlo in strada con un buon antifurto è una soluzione da prendere in considerazione.
Ruote alte, basse, con un look sportivo o uno stile vintage se volete uno scooter 50 l'offerta fra cui scegliere è ampia
Quale scegliere? Una panoramica sul mercato
Seppur meno diffusi di una volta l’offerta delle Case resta ancora ampia e variegata. Si va dai modelli dal look più sportivo che richiamano i modelli leggendari degli Anni90 come l’Aprilia con SR, il Peugeot Speedfight, il Piaggio NRG, il Typhoon e lo Yamaha Aerox.
A quelli ultra compatti come il Piaggio Zip, altro cult Anni 90 che evoluto e migliorato è in listino ancora oggi, il Peugeot Kisbee o il SYM Mio. Per gli amanti dello stile vintage nei listini c’è l’icona Piaggio, la Vespa declinata nelle varianti Primavera e Sprint, affiancata da molti rivali, dalla Lambretta V-50, alle proposte taiwanesi come Kymco Like e SYM Fiddle III.
Un classico a nel segmento a ruote alte è lo Scarabeo, un brand che per Aprilia fa storia a sé. In questa fascia troviamo tante alternative; dal Piaggio Liberty, al Peugeot Tweet, all’essenziale Kymco Agility (esiste anche nella variante con cerchi da 12") al più elegante People S al SYM Symphony S.
Ciclomotori: i prezzi
L’offerta è ampia, in un range compreso fra i 1500 e 2500 euro per i modelli più essenziali, il prezzo sale se si va su modelli più esclusivi come la Vespa che supera i 3500 euro. Per farvi un’idea più dettagliata consultate il nostro listino.
Serve la patente?
I ciclomotori si possono guidare dai 14 anni, ma se si ha la patente dell’auto, serve comunque la patente che abilita alla guida del ciclomotore. Si può conseguire dai 14 anni, ma all'estero è riconosciuta solo se il guidatore ha almeno 16 anni. È conseguibile dal 19/1/13. Prevede esami pratici differenziati per abilitare a veicoli a 2 ruote o a 3-4 ruote. Si possono sostenere esami con entrambe le tipologie di veicoli. I 3 o 4 ruote utilizzati per l'esame debbono avere obbligatoriamente la retromarcia. Qualora i mezzi utilizzati siano omologati per 2 persone, e abbiano il posto del passeggero a fianco di quello del guidatore, sia durante le esercitazioni sia durante l'esame è prevista la presenza obbligatoria di un accompagnatore con patente da almeno 10 anni e di età non oltre i 65.
Tutto ciò che serve per muoversi agilmente in città: dalle biciclette elettriche agli scooter, dai monopattini ai mezzi in sharing. Dueruote e Quattroruote uniscono le proprie competenze per offrire una guida alla mobilità urbana nell’era post-Covid.
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