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Prove della redazione

Suzuki GSF 1250 Bandit S

Alfredo Verdicchio il 28/03/2016 in Prove della redazione
Suzuki GSF 1250 Bandit S
Suzuki GSF 1250 Bandit S
1.255 cc / 98 CV / 4 cilindri in linea / Euro3
€ 9.700 c.i.m.

Quando basta disegnare un vestitino intorno a una muscle-naked per ottenere una moto un pochino più versatile e di grande sostanza. Torna la "banditona" con la semicarena, pietra militare di questo filone

A volte ritornano. E' quello che tutti avranno pensato quando, sberluccicante nella sua bella postazione dello stand Suzuki, si è presentata al pubblico di EICMA nell'edizione del 2014. La Bandit 1250S era tornata tale e quale - o quasi, come leggerete piu` avanti - all'ultima versione venduta in Italia fino al 2010!

Facelift

Ma in questi anni ad Hamamatsu non si sono dimenticati degli irriducibili aficionados della "banditona". E allora eccola con una nuova semicarena, inedita non tanto nell'impostazione generale - compatta e ben attillata come sempre - quanto nello studio aerodinamico. Ora si allunga sui lati per coprire il radiatore e favorire lo smaltimento dell'aria calda, mentre le due canaline sotto il faro pensano a gestire la pressione dell'aria e ad evitare possibili turbinii. Visto che c'erano, in Suzuki avrebbero potuto dotare la semicarena di un paio di vani portaoggetti per il telepass o il biglietto autostradale, cosi` come di un plex piu` alto e ampio: quello di serie e` efficace fino a 130 km/h indicati. Il che implica che se siete in quelle giornate in cui si ha fretta di arrivare, bisogna accucciarsi per bene dietro al plex (basso come su di una supersportiva, lontano e non regolabile in altezza). A quel punto, si possono anche tenere medie molto elevate.

Un mondo morbido

Per il resto, la Bandit 1250S ABS si ripropone con lo stesso abito in stile "primi duemila" e le stesse ideucce pro turismo implementate sulle versioni passate, cioe` le leve al manubrio regolabili, i ganci extra per il "ragno" di turno, il cavalletto centrale e la sella sdoppiata. Davvero competitivo il rapporto prezzo/cilindrata, che rende la Bandit 1250S un ottimo affare. Con 9.700 euro c.i.m. gli amanti di questo genere di moto possono mettersi in box un gran bel mezzo, dall'affidabilita` a prova di bomba. E fa niente se il progetto e` un po' datato. La posizione in sella, infatti, fa fare un balzo indietro di 15 anni buoni, soprattutto per il manubrio, strettino e un po' lontano dal piano di seduta. La sella del pilota e` spaziosa, bassa da terra e regolabile in altezza di 20 mm: non tanti, ma sufficienti a rendere adatta la seduta anche ai piu` alti per percorrenze "normali". Se invece parliamo di lunghi viaggi, gli spilungoni troveranno che le pedane (posizionate piuttosto in alto per garantire ottimi angoli di piega, evitando di strisciare in curva) sono comunque un po' vicine al piano seduta. Tutto benone per gli altri, invece. Tanto spazio a bordo anche per il passeggero, che rispetto al pilota siede un po' piu` in alto e ha le pedane poco distanti; da segnalare solo la copertura un po' scivolosa in frenata. Insomma, la "banditona" e` proprio come ce la ricordavamo e questo trasmette una certa familiarita` e serenita`, cosi` come la possibilita` di appoggiare comodamente a terra entrambi i piedi. Il peso non proprio contenuto del "milledue" sparisce una volta mollata la frizione, precisa nello stacco. Per il resto, regala tanto equilibrio dinamico, rotondita` e rapidita` d'esecuzione dei comandi (giusto una leggera tendenza dell'avantreno a "cadere" dentro la curva quando si vuole spigolare) e, soprattutto, tanto, tanto motore. Il quattro in linea di Hamamatsu e` una vera goduria! Fluido, regolare, silenzioso, progressivo, spinge robusto gia` dai 1.200 giri, emozionando a ogni millimetro di gas. Ha tanta di quella coppia ed e` cosi` elastico che in citta` e` davvero facile trovarsi a passeggiare come se si stesse in sella a uno scooter: dentro la sesta e ci si puo` dimenticare del cambio, tra l'altro impeccabile negli innesti. Poi, ai 5.000 giri, si gira un pizzico di piu` il gas e il 16 valvole dimostra di saper anche allungare, mandando in visibilio il cervello con un crescendo di adrenalina irrefrenabile. Euforia allo stato puro, da godere appieno senza troppi timori reverenziali, perche´ il motore e` sempre molto progressivo e mai esplosivo.

Erogazione infinita

Dai 2.000 giri agli 8.000 e` un crescendo continuo, che va ad appianarsi poi sino al limitatore posto ai 10.000. Ne´ piu` ne´ meno di quel che serve per divertirsi su strada. Discorso che vale, pari pari, anche per la ciclistica, dove la maxi di Hamamatsu non sfodera elementi sofisticati, in favore di componenti semplici e affidabili, dalla taratura morbida e, nel complesso, perfettamente studiati per fare il loro dovere: offrire comfort e tenuta di strada. Cosi` niente steli di grosso diametro per la forcella tradizionale, impreziosita dalla sola regolazione del precarico molla, utile quando nel misto ci si fa prendere dalla smania di staccare forte. Uno stile di guida, quello aggressivo, che in verita` sulla Bandit 1250S non paga, anzi: da moto votata piu` alla guida in souplesse e a pennellare le traiettorie piu` che a spigolarle, fatica a digerire i trasferimenti di carico repentini, tendendo ad offrire reazioni non sempre omogenee quando viene maltrattata. Con piu` garbo e movimenti morbidi e fluidi - evitando magari ingressi di curva con ancora i freni in mano e la forcella a fondocorsa - la suzukona si dimostra molto piu` avvezza a seguire la volonta` del pilota e, di conseguenza, ad essere piu` efficace e parecchio divertente. Riuscendo, inoltre, a far lavorare al meglio anche l'ammortizzatore (piu` "solido" di idraulica rispetto alla forcella), che insieme al lungo forcellone, permette di scaricare a terra la grande coppia motrice a disposizione. E se la strada non e` piatta come un biliardo, per evitare di dondolare a ogni avvallamento preso a cannone, basta "stringere" la vite della regolazione dell'idraulica e la Bandit (ri)guadagna la sua proverbiale stabilita` di marcia. In linea con il carattere della moto l'impianto frenante, morbido nell'attacco e poi progressivamente sempre piu` potente al crescere della pressione sulla leva al manubrio. L'ABS non delude: in situazioni di guida sportiveggiante non e` invasivo e interviene quando deve, mentre risulta meno efficace se si strapazzano i freni in staccate non-sense. Insomma, pura dosabilita` al servizio del motociclista che ama piu` le uscite di curva fulminee che gli ingressi "all'ultimo metro".

Dati Tecnici

 
Suzuki
GSF 1250 Bandit S

Motore

4 cilindri in linea, 1.255 cc, alesaggioxcorsa 79x64 mm, raffreddato a liquido, rapporto di compressione 10,5:1, distribuzione bialbero a camme in testa, 16 val- vole, iniezione elettronica con 4 corpi farfallati da 36 mm, lubrificazione a carter umido

Trasmissione

primaria a ingranaggi, finale a catena; frizione multidisco in bagno d'olio con comando idraulico; cambio a 6 rapporti

Ciclistica

telaio a doppia culla in tubi di acciaio, inclina- zione cannotto di sterzo 25,2°, avancorsa 104 mm; forcella da 43 mm regolabile nel precarico molla; forcellone in allu- minio e ammortizzatore regolabile nel precarico molla e ritorno idraulico; escursione 130/136 mm

Dimensioni

lunghezza 2.130, larghezza 790, interasse 1.485, altezza sella 805/825, serbatoio da 19 lt, peso in ordine di marcia 254 kg

Prestazioni

72 kW (98 CV) a 7.500 giri, 108 Nm (11 kgm) a 3.700 giri

Prestazioni

Il commento del centro prove

La rinnovata Bandit 1250S ABS conferma i numeri rilevati in passato: rapportatura lunga del cambio che porta a segnare la velocita? massima ai 1.500 m in quinta marcia e una prova sorpasso piu? che discreta ma "smussata" da una sesta di riposo. Il test di frenata evidenzia spazi di arresto discreti, nonostante la presenza di un ABS caratterizzato da interventi lunghi. Per quanto riguarda la voce consumi, se si pensa al peso, alla grossa cubatura e all'eta? del progetto Bandit, non sono cosi? alti: questo grazie all'enorme coppia disponibile sin dai bassi regimi che permette, anche, di girare per la citta? in sesta marcia con un filo di gas.

Curva di accelerazione

Suzuki GSF 1250 Bandit S

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 1,2 m/s
Temperatura aria 28°C
Pressione atmosferica 1.000 mb
Temperatura asfalto 47°C

Rilevamenti

 
Suzuki
GSF 1250 Bandit S

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 219,5 km/h (31,1 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 12,1 s (183,9 km/h)
0-1000 m 22,8 s (212 km/h)
0-90 km/h 3,2 s (40,6 m)
0-130 km/h 5,7 s (118,1 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 5,5 s (160,6 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,3 s (75,1 m)
50-0 km/h 2,4 s (23,7 m)

CONSUMO

Urbano 14,1 km/l
Extraurbano 16,9 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,2 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 255 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 51/49
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 47/53

Pagelle

 
Suzuki
GSF 1250 Bandit S

In sella

3.0

La posizione e? old style ma comoda: il pilota siede un po' lontano dal manubrio, mentre le pedane sono poco distanti dal piano di appoggio.

Comfort

3.0

Discreto, grazie alle selle ben imbottite e ampie. Il rivestimento in gomma delle pedane smorza i lievissimi fremiti del 4 in linea. Se il plex proteggesse di piu? sarebbe tutto perfetto.

Dotazioni

3.5

Ha tutto quello che serve per chi usa la moto tutti i giorni o nel week-end: leve e sella regolabili, cupolino, cavalletto centrale e ABS.

Qualità percepita

4.0

La Bandit 1250S si conferma una moto di sostanza e costruita con grande cura: layout pulito del motore, nessun cavo fuori posto, plastiche e verniciature belle da vedere.

Capacità carico

3.0

Bene lo spazio offerto dalla sella, mentre sotto la sella c'e? posto giusto per documenti e attrezzi. Non mancano, pero?, gli attacchi per fissare ragni o elastici sul maniglione e sulle pedane. Ed e? anche facile montare delle belle borse rigide.

Motore

4.5

E? il pezzo forte della Bandit: muscoli a non finire dai bassissimi giri, elasticita? impressionante (poche moto la eguagliano) e un'erogazione progressiva infinita fino alla zona rossa. Vista la cilindrata, buoni anche i consumi.

Trasmissione

3.5

La frizione precisa e resistente - ma anche un filo dura da azionare soprattutto nell'uso cittadino - fa il paio con un cambio preciso e discretamente rapido negli innesti.

Sospensioni

3.0

Tradizionali nella tecnica e basiche nelle regolazioni a disposizione, sono perfette nell'uso quotidiano (filtrano bene le buche) e nel misto non troppo spinto. Se si esagera, la forcella fatica a gestire i trasferimenti di carico.

Freni

3.0

Al posteriore tende a bloccare in fretta, ma la coppia all'avantreno offre forza e tanta modulabilita?. L'ABS e? puntuale e poco invasivo, e mette in mostra qualche limite solo nelle frenate da "gran premio".

Su strada

4.0

Perfetta in citta? - dove si muove con discreta agilita? - e tanto divertente tra le curve, dove sfoggia un avantreno solido, stabilita? sul veloce, buon grip e angoli di piega da sportiva. L'importante e? non "violentarla".

Versatilità

3.0

La mezza carena allarga gli orizzonti di una moto che nasce nuda: fino ai 130 km/h si puo? viaggiare senza doversi per forza accucciare sul serbatoio.

Prezzo

4.0

Meno di 10.000 euro per una "milledue": un vero affare, specie se si e? alla ricerca di una moto tutta sostanza in grado di regalarvi tante soddisfazioni e di non stancarvi mai.

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