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Suzuki V Strom DL 650 ABS

Fabio Cormio il 07/08/2013 in Prove della redazione
Suzuki V Strom DL 650 ABS
Suzuki V Strom DL 650 ABS
645 cc / 50,5 kW (68,7 CV) / 2 cilindri a V di 90° / Euro 3
€ 8790 c.i.m.

Per sette giorni la Suzuki V-Strom, la più venduta tra le moto di Hamamatsu, ci ha accompagnato ovunque, nella versione superaccessoriata con il kit Adventure

Il successo della V-Strom 650 è cominciato ben prima che il mercato della moto cambiasse faccia a causa della crisi. La Suzuki, che poco prima aveva introdotto sul mercato la versione da 1000 cc, la lanciò alla fine del 2003, equipaggiandola col bicilindrico dell'apprezzata SV 650 (in quegli anni le naked dominavano il mercato al fianco delle ipersportive) per far concorrenza alla Honda Transalp, fino ad allora indiscussa regina del settore. A differenza della sorella di maggior cilindrata, la V-Strom 650 raccolse immediati consensi (ma anche qualche critica per il design considerato poco armonioso): era potente, comoda anche in coppia, protettiva. Poco incline al fuoristrada impegnativo, brillava però su asfalto e si impose come la scelta più conveniente nella sua categoria. Sono passati nove anni e la on-off giapponese è ancora lì, confermandosi ogni mese come la Suzuki più venduta. Nel frattempo, attorno a lei si è pure formato un club appassionatissimo, quello dei V-Strommers. Le normative antinquinamento più severe, introdotte nel corso degli anni, hanno un po' mutato il carattere del bicilindrico giapponese che comunque, in quest'ultima versione, è stato modificato in moltissime componenti: pistoni, valvole e alberi a camme compresi. Insieme a questi interventi al twin, nel corso del 2011 è arrivato un profondo restyling di tutta la moto. Questo il motivo per cui ho scelto la V-Strom come protagonista della "Settimana Con": voglio verificare se, nonostante i cambia-menti, è ancora quella tuttofare efficace e "centrata" che avevo conosciuto.

Un mondo di accessori

E così, lunedì la mia V-Strom arriva in redazione, equipaggiata come se dovesse partire per la transiberiana: puntale aerodinamico e protezione motore, cavalletto centrale, paramani, parabrezza alto con deflettore regolabile manualmente, manopole riscaldate e, soprattutto, lo scenografico tris di borse in alluminio. In sostanza, tutto ciò che è incluso nel kit Adventure al prezzo di 2996 euro esclusa la manodopera. Se si opta per le tre borse rigide in plastica - preferibili perché molto più pratiche per un turismo stradale - la quota scende a 2753 euro. Del resto è questa la nuova politica di Suzuki per gli accessori: come avviene da anni nel mondo dell'auto, sono proposti in pacchetti di varie fasce di prezzo. Si parte dal kit Urban che costa 761 euro (comprende paramani, paramotore, cavalletto centrale e puntale) e si sale attraverso vari step fino al costoso Adventure. Girando per concessionarie ho scoperto, comunque, che sugli accessori vengono applicati sistematicamente, sconti notevoli, anche superiori al 25%. La V-Strom 650 di oggi è più filante rispetto al passato, ha fianchi più stretti e - giudizio personale - è senz'altro più bella, anche perché quell'enorme "tubo di stufa" sul lato destro è stato rimpiazzato da uno scarico più piccolo, rifinito e gradevole. Salgo in sella e ritrovo subito quella sensazione di immediatezza che è da sempre peculiare del modello: sarà perché sono alto, ma amo il fatto che, a dispetto della cilindrata "media", la V-Strom abbia dimensioni generose. È una moto che deve fare tanta strada, proteggere e ospitare comodamente pilota e passeggero: per un mezzo del genere, l'eccessiva compattezza sarebbe un difetto.

Da elefante a farfalla

Ore 18:30. La voce del twin Suzuki è educatissima, quasi sommessa: la fluidità ai bassi regimi è sorprendente per un bicilindrico e l'effetto on-off è inesistente. A crearmi problemi sono invece i bagagli, dato che per tornare a casa devo passare dal centro di Milano: le valigie laterali, voluminose e fissate a una struttura in tubi parecchio distante dal corpo della moto, allargano a dismisura la sezione frontale. Passare tra le auto incolonnate significa rischiare urti e strisciate. Martedì, lasciate a casa le valigie, riprovo a intrufolarmi nel traffico dell'ora di punta e, senza la voluminosa zavorra, le cose vanno molto meglio: grazie al raggio di sterzata molto contenuto, la maneggevolezza è quella che ricordavo. Anzi, la nuova V-Strom (che ha perso 6 kg rispetto alla precedente versione) ha guadagnato un pizzico di reattività ed è più gestibile alle bassissime andature tipiche degli ingorghi cittadini. L'aria calda proveniente dal radiatore è ben deviata e al semaforo non scotta le gambe del pilota, mentre gli specchietti ampi assicurano ottima visibilità: insomma, la V-Strom supera a pieni voti la prova del traffico e fa bella figura anche alla voce consumi, visto sfiora i 17 km/l. Nella seconda parte della settimana ho in programma una trasferta di lavoro: pensavo di partire in auto ma, visto che ho a disposizione una moto così ben equipaggiata, decido di usarla per il mio viaggio. Giovedì, infatti, la V-Strom dimostra di cavarsela molto bene in autostrada: fino ai 120 orari le vibrazioni sono quasi assenti dai classici punti critici, quindi manopole, pedane e zona di contatto tra sella e serbatoio; con l'aiuto del piccolo deflettore regolabile, il parabrezza scarica efficacemente petto e testa del pilota dalla pressione dell'aria (e dalla pioggia...), rendendo poco faticose le lunghe percorrenze. Si sente però la mancanza di una sesta "overdrive" che abbasserebbe ulteriormente i consumi e aumenterebbe il comfort, visto che a 130 indicati la lancetta del contagiri sfiora i 6000 giri e proprio a questo regime il motore comincia a farsi sentire con un sound più pieno. Infastidisce anche la mancanza di un vano, anche piccolo, nel cockpit: sarebbe stato utile per riporre il biglietto dell'autostrada.
Sabato è il momento di tornare a Milano, ma me la prendo comoda e decido di intraprendere una lunga divagazione attraverso le Alpi, alla ricerca di curve e tornanti da pennellare: sui tratti guidati la V-Strom si conferma docile e rassicurante, dotata di un buon telaio e di sospensioni comunicative, anche se avrei preferito una maggiore escursione, utile per affrontare qualche tratto in fuoristrada (è pur sempre una on-off!). Anche in salita e a pieno carico, il twin non soffre e non strappa ma, anzi, spinge fuori dai tornanti senza fatica: agli alti regimi non sfodera la grinta che mi stupì sul precedente modello ma, là dove serve, è ancora più elastico e pastoso. Continuo il mio viaggio e, salendo di quota, trovo sul mio cammino pioggia e freddo: resto un po' deluso dalle manopole riscaldabili che, anche impostate alla massima potenza, ci mettono molto tempo prima di "comunicare" un tepore. Ne ho provate di più... calorose. La frenata invece è all'altezza: dolce nell'attacco, l'impianto offre potenza sufficiente e rassicura con un ABS che interviene (anche sul bagnato) solo quando strettamente necessario. Domenica devo separarmi dalla "mia" moto: mi dispiace particolarmente, visto che la V-Strom si è confermata, oggi più che mai, valida e concreta, un mezzo versatile da usare dodici mesi l'anno. Certo, non si tratta di un oggetto del desiderio: non è sfiziosa, non impressiona per prestazioni, non emoziona. Ma va bene così. L'ideale, per chi vuole qualcosa di più, sarebbe farla affiancare nella gamma da una nuova V-Strom 1000, magari automatica. Ecco, come per magia, da Colonia arriva proprio la notizia di una maxi crossover Suzuki. È solo un concept, ma prima o poi diventerà realtà.

Dati Tecnici

 
Suzuki
V Strom DL 650 ABS

Motore

2 cilindri a V di 90° a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 81,0x62,6 mm; cilindrata 645 cc; rapporto di compressione 11,2:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena e 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica con doppie farfalle per cilindro, diametro corpi farfallati 39 mm. Capacità serbatoio carburante 20 litri (riserva nd). Lubrificazione a carter umido.

Trasmissione

Primaria ad ingranaggi (71/34), finale a catena (47/15). Frizione multidisco in bagno d'olio con comando meccanico. Cambio a sei marce.

Ciclistica

Telaio a doppio trave diagonale in alluminio, inclinazione cannotto di sterzo 26°, avancorsa 110 mm; sospensione anteriore, forcella tradizionale da 41 mm regolabile nel precarico della molla, escursione ruota 150 mm; sospensione posteriore, forcellone in alluminio con monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla, escursione ruota 159 mm. Cerchi: anteriore 2.50x19”, posteriore 4.00x17”. Pneumatici: anteriore 110/80-R19, posteriore 150/70-R17. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 310 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 260 mm e pinza a singolo pistoncino.

Dimensioni

Lunghezza 2290, larghezza 835, altezza sella 835, interasse 1560. Peso in ordine di marcia 214 kg.

Prestazioni

Potenza 50,5 kW (68,7 CV) a 8800 giri, coppia 60,0 Nm (6,1 kgm) a 6400 giri.

Prestazioni

Il commento del centro prove

La V-Strom per prestazioni pure rimane una delle migliori di categoria, a pari merito con la Kawasaki Versys (che praticamente segna gli stessi tempi in accelerazione sui 400, 1000 e 1500 m). Per fluidità e "schiena" ai medi regimi, il bicilindrico Suzuki permette di viaggiare, anche a pieno carico, con medie degne di moto di cilindrata superiore. I consumi rilevati sono molto buoni, ma non egregi: da quando nel settore è arrivata l'incredibile e astemia Honda NC700X, i parametri di confronto giocoforza sono cambiati. I rilevamenti sono stati effettuati senza borse. Il peso indicato si riferisce alla V-Strom 650 protagonista sul numero di settembre 2011 (prova in viaggio in Sardegna) accessoriata con valigie in plastica e relativi attacchi, al posto di quelle in alluminio montate per questo test. Per il resto, l'equipaggiamento è identico (barre paramotore, puntale e plex maggiorato).

Curva di accelerazione

Suzuki V Strom DL 650 ABS

Condizione della prova

Cielo sereno
Vento 3 m/s
Temperatura aria 29°C
Pressione atmosferica 1005 mb
Temperatura asfalto 47°C

Rilevamenti

 
Suzuki
V Strom DL 650 ABS

RILEVAMENTI

Velocità a 1500 m con partenza da fermo (tempo) 175,2 km/h (36,0 s)

ACCELERAZIONE

0-400 m 13,1 s (158,7 km/h)
0-1000 m 25,8 s (176,2 km/h)
0-90 km/h 3,7 s (51,7 m)
0-130 km/h 7,4 s (167,2 m)

PROVA SORPASSO (nella marcia più alta)

80-130 km/h 8,5 s (250,6 m)

FRENATA (compreso tempo di reazione convenzionale pari a 1 s)

130-80 km/h 2,4 s (77,0 m)
50-0 km/h 2,4 s (23,6 m)

CONSUMO

Urbano 16,7 km/l
Extraurbano 19,2 km/l
Autostrada (130 km/h indicati) 18,0 km/l

PESO

In ordine di marcia e serbatoio pieno 240,5 kg
Distribuzione masse senza conducente (% ant./post.) 45,0/55,0
Distribuzione masse con conducente (% ant./post.) 43,5/56,5

Pagelle

 
Suzuki
V Strom DL 650 ABS

In sella

4.0

Facile da condurre, intuitiva nelle reazioni, mette a proprio agio piloti diversi per esperienza e per altezza. Comodo il posto del passeggero.

Comfort

4.0

Buona la protezione aerodinamica, morbida e ospitale la sella. Molto contenuto il tasso di vibrazioni, almeno fin quando si viaggia tranquilli: aumenta oltre i 6000 giri, regime al quale cresce anche la rumorosità.

Dotazioni

3.0

Nella media di categoria, con i “plus” rappresentati dall’ABS di serie e dalla strumentazione davvero completa. Per il resto, c’è un ricco catalogo di accessori per tutte le esigenze.

Qualità percepita

3.0

La V-Strom 650 non si concede lussi, le plastiche sono molte e non sempre belle. Globalmente, tuttavia, questa Suzuki mantiene un rassicurante aspetto di moto solida e robusta.

Capacità carico

3.5

Ampia e spaziosa anche per il passeggero, la sella nasconde un vano capace di contenere qualche piccolo oggetto. Il tris di borse, optional, trasforma la V-Strom in una vera globe-trotter.

Motore

3.5

In passato era il riferimento di categoria, negli anni ha perso un po’ di brio a causa delle normative antinquinamento. Di fatto, resta fluido ed elastico ai bassi regimi ma non troppo propenso all’allungo.

Trasmissione

3.0

Il comando della frizione non affatica la mano sinistra. Il cambio è preciso ma una moto di questo tipo avrebbe meritato una sesta marcia “di riposo”.

Sospensioni

3.0

Prettamente stradali nell’impostazione, offrono il massimo feeling sul misto veloce. Una maggiore escursione avrebbe permesso di mettere le ruote fuori dall’asfalto con più disinvoltura.

Freni

3.5

L’impianto non è proprio all’ultimo grido ma su strada convince per dolcezza nell'attacco e modulabilità, Efficace e mai invasivo l'ABS.

Su strada

4.0

Rassicurante e neutra in ingresso e percorrenza di curva, è anche maneggevole e reattiva. I consumi restano contenuti anche viaggiando a pieno carico.

Versatilità

4.5

Col bauletto montato, in città è in grado di far concorrenza ai maxiscooter. Altrove, asseconda ogni velleità del suo pilota e si adatta senza un plissé all’uso turistico, dove si rivale davvero valida. Il fuoristrada non è il suo pane ma non si tira indietro davanti agli sterrati poco impegnativi.

Prezzo

2.5

Poco superiore rispetto alla concorrenza diretta giapponese, nettamente inferiore a quella tedesca e inglese. A costare parecchio, invece, è il pacchetto optional. Frequenti gli sconti e le promozioni.

Pregi e difetti

 
Suzuki
V Strom DL 650 ABS

PREGI

Facilità di guida, Comfort e protezione aerodinamica, Fluidità erogazione, Frenata

DIFETTI

Assenza di una sesta marcia “overdrive”, ABS non disinseribile, Larghezza borse (optional), Qualità di alcune plastiche

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