Anteprime
Yamaha Nmax 125 2025: ora è un XMAX in miniatura
La sostanza è semplice, come al solito, ma adesso Nmax ha un aspetto più deciso con un design che riporta al maxi della casa di Iwata. E in più arriva la versione più accessoriata Tech Max
Siamo sempre stati abituati a vedere Nmax come il più semplice della gamma Yamaha, era effettivamente il low cost della casa ma adesso, che a fare da portavoce come scooter economico c’è il RayZR, la situazione è cambiata e Nmax entra a far parte della famiglia dei “Max”.
Perciò Yamaha ha pensato bene di aggiornare il suo best seller in Europa per renderlo più "premium" focalizzandosi sul design e sulla dotazione.
Design da MAX
Nmax ha sempre ricordato i più grandi di Yamaha ma allo stesso tempo saltava sempre all’occhio la mancanza di dettagli che caratterizzano sia Xmax che Tmax. Ecco, adesso non è più così, è decisamente più d’impatto; il frontale sviluppato in verticale ha un animo più aggressivo e l’utilizzo di plastiche diverse ne risalta le linee tese anche se non troppo marcate. Il nuovo gruppo ottico è anche lui più deciso, con le luci di posizione a creare uno sguardo arrabbiato e il doppio proiettore, uno per l’anabbagliante e uno per l’abbagliante. Il tunnel centrale non è più dritto, adesso ha una forma a “boomerang” che lo rende più elegante, mentre dietro termina piatto con doppio faro e logo centrale.
Alla base lo stesso... o quasi
Cambia nell’aspetto ma tecnicamente rimane molto simile alla versione precedente. Nmax è spinto dal motore Blue Core Yamaha, adesso omologato EURO 5+, da poco meno di 125 cc e in grado di erogare 12,2 cv e 11,2 Nm di coppia massima. Non conosciuto per le sue prestazioni quanto per i consumi che si aggirano intorno ai 40 km/l concessi anche dal sistema di apertura variabile delle valvole. A seconda del regime di rotazione, infatti, le valvole si aprono di più o di meno, in modo da contenere i consumi contenuti a bassi giri e avere il massimo della potenza agli alti. A contribuire nella lotta ai consumi è anche il sistema Start&Stop.
Non mancano i controlli elettronici, tra cui il controllo di trazione e l’ABS anteriore e posteriore, quindi il massimo in tutto e per tutto.
Il pacchetto tecnico si completa con ruote da 13”, impianto frenante a disco da 230 mm sia davanti che dietro, forcella telescopica tradizionale da 110 mm di escursione e doppio ammortizzatore posteriore da 90 mm. La particolarità del doppio mono è la possibilità di regolazione del precarico manuale. Infatti è possibile passare da una posizione meno carica a una più carica girando le manopole integrate. Non serve tanto per modificare l’assetto quanto per rendere Nmax più sostenuto quando si viaggia a pieno carico o in doppio.
Pratico e più accessoriato
Nmax mantiene comunque le sue caratteristiche da scooter urbano. Lo spazio di carico, infatti, non è limitato; sono presenti due vani portaoggetti nel retroscudo, uno si chiude tramite uno sportellino, mentre l’altro rimane aperto ma è dotato di presa USB-C. Inoltre, il vano sottosella da 23 litri consente di alloggiare un casco jet di medie dimensioni (a seconda della forma) e qualche altro oggetto. Sono stati anche montati due ganci per poter assicurare altri due caschi tramite il laccetto di chiusura.
Per quanto riguarda l’interfaccia, Nmax è dotato di schermo LCD che mostra i dati in maniera semplice e chiara. L’unica pecca è che in caso di riflessi di luce risulta poco visibile.
E per farlo rientrare a pieno nella famiglia dei Max, arriva la versione più accessoriata di Nmax, la Tech Max. Come per i due fratelli più grandi gli viene dedicata un’attenzione in più tra cui il doppio schermo LCD e TFT, il secondo integrato di sistema di navigazione Garmin senza abbonamento. Inoltre, l’interfaccia di alcuni parametri, come la curva dei consumi e i limiti di velocità, sono visualizzabili quando il navigatore non è in uso.
Per rendere Nmax ancora più “premium”, nella versione Tech Max cambia anche la sella che è più dettagliata grazie alle cuciture e l’utilizzo di un materiale simile alla pelle.
La prova anche in autostrada
Nonostante la sella di Nmax si è alzata di 5 mm, fino a 775 mm, a causa della maggiorazione nell’escursione delle sospensioni posteriori, non risulta più scomodo di prima. È infatti facile poggiare entrambi i piedi per terra, merito anche della forma della sella ben pensata. I piedi trovano il loro spazio, anche se non esagerato a causa del grande tunnel centrale, e la posizione rialzata delle pedane consente di rilassarsi nei trasferimenti più lunghi. In generale anche per chi supera i 185 cm di statura non trova difficoltà nel mettersi a proprio agio e il merito è di una triangolazione studiata ad hoc, perché in fin dei conti lo scooter non ha dimensioni da maxi.
Il nostro test è stato particolare, a Barcellona abbiamo percorso poco meno di 100 km ma quasi tutti in extraurbano e c’è da dire che Nmax si è trovato abbastanza bene anche in questo caso. Dai primi chilometri salta subito all’occhio una piacevolezza generale, dovuta alle vibrazioni praticamente assenti, sospensioni ben tarate e un motore che, anche se non esplosivo, non ha problemi nelle partenze da fermo. Raggiunge facilmente i 60 km/h poi sale progressivamente fino ai 100 km/h massimi. Da sottolineare agli stop il funzionamento puntuale dello Start&Stop, uno dei più precisi tra i competitor.
In città risulta facile da maneggiare, il peso di 136 kg con il pieno non è mai un problema ed è depositato nella parte bassa dello scooter in modo da renderlo ulteriormente ridotto per sensazione. Sospensioni, freni e in generale l’abitabilità svolgono un lavoro eccellente ed è difficile trovare un difetto. Quando si esce in extraurbano la situazione non cambia. Ovviamente i cavalli sono quelli che sono, ma Nmax non delude. Non è il suo habitat, ma tra le curve ha persino un’ottima stabilità, probabilmente data dal tunnel centrale, ciò si traduce in massima sicurezza. Da questo percorso emerge soprattutto il comfort che è particolarmente elevato per uno scooter di queste dimensioni, per certi versi ricorda proprio l’Xmax.
E siamo persino passati per l’autostrada, dato che in Spagna si può, e in vista del nuovo codice della strada possiamo darvi già qualche considerazione.
La velocità massima potrebbe essere un problema quando il limite sale a 130 km/h e in generale Nmax non nasce come mezzo per i lunghi spostamenti, ma quando il limite è intorno ai 90 km/h di certo la situazione cambia. Il peso contenuto fa notare di più le turbolenze ma nel complesso rimane anche in questo caso stabile e qualche chilometro a queste velocità possiamo dire che non mettono a disagio in termini di sicurezza.
Prezzo e considerazioni
La cosa strana? Siamo partiti riflettendo sul fatto che lui non è più l’economico di Yamaha; eppure, Nmax adesso costa 100 euro in meno della versione precedente, perciò 3.499 euro f.c. nella versione base e 3.799 per la Tech Max.
Sono inoltre già disponibili più di 40 accessori per rendere Nmax ancora più pratico. Alcuni rientrano nei vari pacchetti Urban, Winter, Sport ecc e sono comunque tutti intercambiabili. Per aumentare lo spazio sono disponibili due diversi bauletti.
Non è il best seller in Italia, ma lo è in Europa per Yamaha. Nel Bel Paese si preferisce ancora il "ruote alte", quando si tratta di 125, probabilmente per abitudine. Oggi però, che i 125 potranno andare a breve in autostrada, la situazione potrebbe cambiare. Basta notare quanto un Xmax sia più stabile ad alte velocità rispetto a un SH 350, la stessa cosa vale anche per i più piccoli. Perciò non è detto che i "ruote alte" rimarranno la prima scelta per i nuovi acquirenti di uno scooter 125 e l’Nmax potrebbe proprio essere quella alternativa.
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