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SYM Joyride 300: è lui il rivale di SH e Beverly?
Mescola le caratteristiche di uno scooter da città con quelle dei GT di media cilindrata per diventare il compromesso perfetto. Potrebbe essere il rivale perfetto per Honda SH e Piaggio Beverly? Piacerà al pubblico? Scoprilo su Dueruote.it
Alle volte bastano le soluzioni più semplici e logiche per trovare uno spazio in un mercato davvero difficile. Se parliamo dell’Italia, solitamente i modelli che prevalgono sono pochi.
Prendiamo il caso Honda SH 350 e Beverly 300 o 400, che fanno la lotta al maggior numero di vendite tra gli scooter medi a ruota alta. Da una parte Honda offre qualcosa di prevalentemente cittadino con pedana piatta, ruote alte e sottili e parabrezza alto, dall’altra Piaggio fa il contrario puntando alla stabilità con ruote da 16” e 14”, c’è il tunnel centrale e l’impostazione generale è un filo più sportiva.
Ed ecco che SYM si ritaglia uno spazio a metà con il Joyride 300, scooter che prende un po’ da uno e un po’ dall’altro, pur mantenendo lo stile della casa di Taiwan.
SYM JOYRIDE 300: COM'E' FATTO
Partiamo col descrivere cosa determina questo posizionamento del Joyride 300. Innanzitutto, la pedana piatta, davvero ampia, è una caratteristica che già abbiamo visto sul Jet 14 200 e su cui SYM punta molto con i suoi scooter. Il Joyride è uno dei pochi di media cilindrata ad adottarla e ciò gli conferisce le caratteristiche di un vero urbano. Dall’altra adotta ruote da 16” e 14” proprio come il Beverly. Questa soluzione garantisce un compromesso tra l’uso in città e aumenta la stabilità in strade a scorrimento veloce come le tangenziali. E poi l’estetica che sfrutta linee tese, ormai classiche del marchio, per dare un aspetto sportivo. C'è da dire che la pedana piatta stona un po' rispetto alle linee generali dello scooter, è infatti difficile vedere in un mezzo di queste dimensioni il "vuoto" tra le gambe.
Lo scooter si sa che non ha bisogno di una ciclistica mozzafiato, rimane principalmente un mezzo pratico. Perciò SYM non esagera e utilizza sospensioni classiche con forcella tradizionale da 115 mm di escursione e i due braccetti posteriori regolabili nel precarico da 110 mm di escursione. Particolari da vedere i soffietti sulla forcella.
L’impianto frenante ha quel qualcosa in più invece, la pinza con attacco radiale e il disco wave anteriore dal diametro di 260 mm si mettono in mostra, mentre dietro il disco è da 240 mm.
Il motore è un monocilindrico 4 valvole raffreddato a liquido da 278 cc, in grado di erogare 26 cv a 8000 giri/min e 26 Nm a 6000 giri/min.