Bel colpo da parte di SYM. Già, guardatelo bene questo adventure-scooter: la linea non è inedita, chiaro, e i rimandi stilistici a chi ha aperto questo filone del mercato sono evidenti (parlo dell’Honda X-ADV, non fosse lampante) ma questo ADXTG 400 ha tante cose da dire e una sua indubbia personalità. Per farla breve: la casa taiwanese ha svolto un ottimo compito, anche e soprattutto a livello tecnico; si tratta infatti di un modello totalmente nuovo, che molto poco ha a che spartire con l’attuale produzione di SYM. Già, non si tratta di una nuova carrozzeria su una meccanica preesistente, o di un lavoro di “piattaforma”, nient’affatto. Punto e a capo su quanto di loro già conosciamo e foglio bianco.
SYM ADXTG 400: Come è fatto
Partiamo allora da quella che è la meccanica: motore monocilindrico, 400 cc, 35 cavalli e 37 Nm di coppia a 5.500 giri. Prestazioni sulla carta buone quindi, in linea con cubatura e concorrenza, e rendimento -a conti fatti- superiore alle aspettative. Perché? Perché il motore ha delle peculiarità tecniche che lo rendono molto brillante come, ad esempio, la fasatura variabile della distribuzione. Non è un escamotage per ricercare il punto massimo di potenza, ma una soluzione ingegneristica pensata per dare al motore la miglior respirazione possibile a tutti i regimi, ottimizzando emissioni, consumo e quindi efficienza. A 4.000 giri infatti è già disponibile quasi tutta la coppia massima, con un tiro sostanzioso e pieno anche quando si va a riprendere in mano il gas. C’è poi quello che sta intorno al motore: soluzioni e affinità al mondo delle moto vere e proprie non mancano, a cominciare dal telaio: un traliccio rinforzato da piastre in alluminio al quale sono vincolati elementi oscillanti anch’essi di estrazione più motociclistica che non scooteristica.
SYM ADXTG 400: Soluzioni da moto
Troviamo infatti un forcellone a doppio braccio in alluminio al posteriore e forcella steli rovesciati da 41 mm sull’asse anteriore. All’elemento posteriore è vincolato un monoammortizzatore centrale che lavora tramite leveraggi progressivi, che rendono più filtrate e meno secche le risposte alle asperità. Un altro punto sul quale gli ingegneri di SYM hanno lavorato di fino è la distribuzione dei pesi, con l’obiettivo di centralizzare quanto più possibile le massee ripartire con un ottimale 50/50 i kg. Il motore è montato in posizione centrale, non a sbalzo sulla ruota, e la trasmissione finale è a catena. La posizione del propulsore ha inoltre permesso di “giocare” con le forme della zona posteriore, regalando all’ADXTG un capiente sottosella, in grado di ospitare (davvero) un casco integrale. La zona centrale è caratterizzata da un tunnel rialzato piuttosto ampio che determina la minimizzazione della pedana. Insomma, non c’è posto per le buste della spesa, ma i piedi stanno comodi e possono muoversi senza problemi avanti e indietro.
SYM ADXTG 400: Come va
Il nostro test si è svolto sulle strade della costa ateniese, caratterizzate da un manto non sempre perfetto e, per saggiare le doti avventuristiche dello scooter, ci siamo concessi anche una breve escursione in un tratto quasi fuoristradistico. Occorre dirlo, in queste condizioni abbiamo trovato la reale giustificazione a tutte le soluzioni tecniche adottate su questo scooter. Se vi stuzzica la fantasia ma pensate di utilizzarlo principalmente in città, sappiate che si tratta di uno spreco; questo SYM è progettato e sviluppato per un uso -non inorridite se siete talebani del serbatoio fra le gambe- turistico a 360° . Sì, con un uso promiscuo scoprirete che nulla gli manca e poco in più vorreste. Piena e corposa l’erogazione, sostenuta ma obbediente la ciclistica. Partiamo allora da ciò che si potrebbe migliorare. Innanziutto il comfort: la taratura delle sospensioni è piuttosto sostenuta e se questo si trasforma in un rendimento inappuntabile nel misto veloce o nella guida più sportiva, sull’asfalto non perfetto c’è qualche contraccolpo di troppo. In secondo luogo, la frenata: il singolo disco anteriore non fa i miracoli e non avremmo disdegnato un po’ più di mordente. Tra l’altro, ma questo è un punto a favore dell’ADXTG e un’altra peculiarità che strizza l’occhio al mondo moto, l’ABS e il controllo di trazione sono disinseribili al posteriore, per la guida in sterrato.
SYM ADXTG 400: prezzi e disponibilità, considerazioni finali
Se l’idea di poter abbandonare la strada tracciata con lo scooter che abitualmente usate per affrontare il traffico vi affascina, l’ADXTG 400 potrebbe fare al caso vostro. Il suo diretto concorrente è l’Honda X-ADV 350, la cui doti e qualità non sono in discussione. A livello concettuale, tuttavia, il SYM assomiglia più all’X-ADV 750, per proporzioni, forme e indole. Non è quindi facile trovare riferimenti per delineare un giudizio assennato. Personalmente, e qui torno al “io”, questo scooter mi è piaciuto. È ben costruito, ha tante soluzioni non scontate, un motore pronto e un bilanciamento davvero perfetto, che si traduce in un rendimento dinamico e in un piacere di guida assolutamente non scontati. Ha un sottosella capiente, il parabrezza regolabile su due posizioni e un peso non eccessivo (206 kg il dato dichiarato), che non ne limitano la versatilità. Ed è anche ben fatto e piacevole da guardare grazie al design ricercato, costruito attorno a linee molto movimentate e ad un susseguirsi di superfici concave e convesse che lo rendono sfaccettato e moderno. Insomma, un bel prodotto. Arriverà nei primi mesi del 2025 ad un prezzo ancora non dichiarato. Su questo punto si giocherà buona parte del suo successo. Personalmente, ipotizzo una cifra intorno ai 7.000 euro. Sarebbe una dichiarazione d’intenti piuttosto forte, soprattutto nei confronti del diretto concorrente.
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