Abbiamo guidato in anteprima l’attesa cross elettrica europea: potenza da 450 e inerzie da 125 per un’esperienza di guida inedita… ma di grande soddisfazione!
Non si parla ormai d’altro che di sostenibilità, di diminuzione delle emissioni, di mobilità elettrica: e anche il fuoristrada non può chiamarsi fuori da questo processo. Qualcuno si era già mosso,come KTM nell’Enduro - non però racing - e Alta Motorcycles che avevamo guidato qualche anno fa: una moto veloce – più o meno come una 250 4T – ma che già dopo un paio di giri “giusti” sulla sabbia della pista di Dorno tagliava drasticamente la potenza.
Forse era troppo presto, i tempi non erano ancora maturi. Ma la tecnologia elettrica, spinta dagli interessi di ormai tutte le Case automobilistiche, ha fatto passi da gigante e oggi gli obiettivi sono davvero ambiziosissimi, come quelli con cui si è presentata la moto oggetto del nostro test, la Stark Varg.
Più green, ma soprattutto... più veloce!
Dalle parole del team internazionale che l’ha sviluppata traspare tutto il peso della responsabilità che questi ragazzi sentono, di fornire al pianeta una moto “sostenibile”. Del resto in alcuni Paesi cercare soluzioni alternative è diventato di vitale importanza. Penso al Belgio, la patria del motocross, dove il 90% delle piste ha chiuso per problemi legati all'accettabilità ambientale. Qui l'elettrico può rappresentare veramente la soluzione: zero emissioni, zero rumore, piste che potrebbero nascere nei centri abitati come qualsiasi altro impianto sportivo.
Ma Stark, Casa di proprietà svedese ma con sede in Spagna (a Barcellona) non ha prodotto la sua moto elettrica solamente con intenti green. Dietro ci sono anche grandi ambizioni sportive: la sfida è stata lanciata a tutto il mercato a combustione, dichiarando senza mezzi termini di poter competere ad armi pari anche con le moderne 450. E la voglia di scendere in pista contro gli "altri" non è solo un'idea: è già stato deciso dove e chi lancerà scompiglio nel mondo dell'MX. Sebastien Tortelli (ambassador e tester insieme a Josh Hill) verrà schierato a settembre nel campionato Italiano Prestige a Malpensa, e la settimana dopo nel Word Vet ad Hawkstone Park! È stato infatti raggiunto un accordo con le federazioni motociclistiche di Italia e Inghilterra per permettere alla Stark Varg di partecipare (fuori classifica) nella classe MX1. L’obiettivo successivo, se la competitività sarà quella che ci si aspetta, è di competere in qualche gara della MXGP nel 2023.
Tante ambizioni, zero manutenzione
Ambizioni alte, così come le forze messe in campo per portare avanti questo progetto. Avere il previlegio di poter provare questa moto insieme a pochi eletti al mondo è stato davvero incredibile. Non sapevo assolutamente cosa aspettarmi: i dati dichiarati e i video che giravano su internet non facevano che alimentare la mia curiosità. L'organizzazione di questo media press, curata nei minimi dettagli, ha voluto che la moto venisse svelata ai nostri sguardi solo una volta giunti in pista, e la prima impressione è stata di vero stupore! Ho pensato “è davvero bella da paura!”. Innovativa nelle proporzioni, curata nei minimi dettagli, con la livrea bianca o grigia oltre alla classica rossa, è davvero accattivante e di sapore pregiato.
Per il motore è dichiarata una potenza massima di 80 cavalli con impostazioni personalizzabili: 5 mappe motore e oltre 100 riding mode, con la possibilità di intervenire elettronicamente dove vogliamo, sul freno motore, sulla potenza massima, sull'erogazione. La batteria ha 6 kWh di capacità nominale, per 110 kg di peso in ordine di marcia, e viene garantita per 1.000 ore di vita: quelle che un amatore può fare in 10 anni di motocross. Il resto della manutenzione ordinaria di questa moto è ridotta all'osso: zero interventi periodici su tutto quello che riguarda il motore elettrico, resta soltanto la normale usura della trasmissione (catena, corona, pignone) e delle gomme.
Incredibilmente snella
L'ergonomia delle sovrastrutture è quanto di più semplice e lineare si possa immaginare: tutto è raccordato alla perfezione, non c'è uno scalino da nessuna parte e la zona dove i convogliatori si chiudono fra le ginocchia non è mai stata così snella. Di una moto a combustione classica restano soltanto le sospensioni (KYB – Technical Touch), l’impianto frenante Brembo e il gruppo trasmissione. Il resto fa parte di una storia ormai passata: nessun filtro aria, nessun serbatoio, solo 100 ml di olio motore da sostituire a intervalli di 1.000 ore!
Le pedane poggiapiedi in materiale nobile, un acciaio speciale più performante del titanio, e con un nuovo sistema di ancoraggio al telaio, sono scaricate al massimo per non accumulare fango e hanno un angolo di movimento che permette loro di chiudersi fin quasi a ridosso del traliccio, a tutto vantaggio dello scivolamento dentro i canali. C’è anche un sistema innovativo di regolazione della catena, dove i distanziali si registrano con dei click in modo che la centratura della ruota sia facilitata e sempre impeccabile.
Tra le dotazioni c’è anche il cavalletto alzamoto già contenente l'occorrente per la ricarica della batteria, e una speciale cassetta attrezzi dove, con una dinamometrica e pochissime altre chiavi, è possibile smontare qualsiasi componente della moto, in modo davvero facilissimo.
Lo smartphone militare
La ricerca della centralizzazione delle masse per raggiungere la maggior guidabilità e maneggevolezza possibili è partita dallo studio dell’intero telaio, che contiene le batterie e il motore, e del fulcro del forcellone (entrambi prodotti internamente da Stark); ma anche dal leveraggio, posizionato molto più in alto del solito e che in parte sparisce all'interno del forcellone stesso.
Sul manubrio è posto un vero e proprio smartphone costruito con tecnologia militare, completamente waterproof e con schermo ad alta resistenza agli impatti. Può funzionare come un normale telefono se inseriamo una SIM, ma una volta posizionato nel suo alloggiamento diventa la mente pensante della moto, capace di registrare, anche con GPS, una quantità infinita di dati oltre naturalmente a farci intervenire su tantissimi parametri motore: con una sola moto possiamo decidere se avere la potenza di un 125 o quella di un 450!
Silenzio, si gira!
Scendo in pista con molta curiosità mista ad un po’ di preoccupazione su come possa essere il feeling con un gas "silenzioso" – particolarmente spiazzante nel motocross – e se la guidabilità sia quella di una moto da cross normale o qualcosa di diverso, di non convenzionale. Ti accorgi che la Varg è accesa soltanto dal rumore della ventola dell'aria posta vicino al radiatore, che ha il compito di tenere più basse possibile le temperature di esercizio di motore e batteria. Nessun altro rumore, vibrazione, marcia da inserire o frizione da tirare: soltanto la moto che si muove quando giri la manopola del gas.
Comincio ad accelerare quasi con timore, ma pochi metri bastano per sciogliere quasi tutti i miei dubbi: giusto il tempo di capire che la risposta al gas è identica a quella a cui sono abituato, solo senza le classiche vibrazioni e senza rumore. La spinta nella configurazione della prova è simile a quella di un 450; certo senza dover mettere le marce la sensazione di accelerazione è diversa, ma la potenza pare proprio non mancare. Ti accompagna il sibilo della trasmissione monomarcia, che cresce man mano che l'accelerazione sale. La Varg ha una facilità a scaricare la potenza a terrae a prendere velocità che ti stupisce, un bilanciamento generale che trasmette da subito buone sensazioni e un feeling inaspettato. Tra le gambe è snellissima, confortevole sia da seduti che quando ci si alza in piedi sulle pedane, tutto agevolato da una grande facilità negli spostamenti in sella.
Come una 450, ma molto più facile
La testa inizia finalmente a liberarsi, si fa largo l’idea che sto guidando davvero una moto da cross, nulla di diverso! Certo alcune sensazioni all'inizio sono strane, bisogna prenderci la mano: come il rumore delle componenti ciclistiche all'atterraggio dei salti, che non coperto dal rumore delle marmitte sulle prime spaventa, o quello della ruota posteriore che scava il terreno in uscita di curva: un rumore a cui non avevo mai fatto caso!
Più la giornata prosegue, con gli ingressi in pista che si susseguono, e più riesci ad apprezzare tutti gli aspetti di questa moto, che sembra davvero un 450 con la ciclistica e le inerzie di un 125. Sui salti è ben bilanciata, davanti è leggera e facile da inserire in curva. Intervenendo sul freno motore trovo il giusto compromesso per il mio stile di guida soprattutto nelle staccate, dove inizialmente facevo fatica a fermarmi, e sulle rampe dei salti. Al contrario di un normale 450, dove il freno motore è più avvertibile nelle marce basse, sull’elettrico interviene sempre nella stessa misura, anche alle alte velocità.
La linearità con cui questa moto ti porta fuori dalle curve è sicuramente un punto di forza, soprattutto unita al fatto di non avere marce né frizione, che determina una grande facilità di guida. Pensate qualche volte capita di sbagliare una marcia in curva, sacrificando quindi l'uscita, o di spegnere la moto quando in staccata ci buttiamo inavvertitamente con lo stivale sul freno dietro. Qua non accade: non dobbiamo far altro che concentrarci sulla guida e sulle giuste traiettorie, tutto viene più facile ed intuitivo.
Il futuro a portata di... portafoglio
Arrivo a fine giornata con il sorriso stampato in volto e con la sensazione che il divertimento è stato pressoché identico a quello di sempre! In Spagna eravamo in condizioni piuttosto calde ma comunque su fondo duro, quindi meno impegnativo in termini di richieste per motore e batteria. I turni erano di 4-5 giri e non posso dire molto sulla durata della batteria, ma in Stark sono fiduciosi di poter affrontare una manche da 35-40 minuti con la potenza che serve a un pilota vero. Come sicuramente è Seb Tortelli: noi un confronto diretto con un 450 non abbiamo potuto farlo, ma lui sicuramente sì, e se ha deciso di scendere in campo e rimettersi in gioco in una gara, di sicuro non sarà per essere soltanto un numero in più dietro al cancello di partenza…
Per quanto mi riguarda, a pelle vi direi che mi sentivo veloce, ed essere già a questo livello con una moto comunque solo all’inizio dello sviluppo lascia presagire grandi cose. Il salto nel futuro da oggi mi fa meno paura! Ed è un salto che in molti si preparano a fare visto che Stark ha già oltre 9.000 preordini in tutto il mondo, praticamente a scatola chiusa, per la Varg. Anche perché questo salto nel futuro è alla portata di molti visto che costa, al momento, 12.900 euro.
Editoriale Domus Spa
Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi) - Codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00 -
Tutti i Diritti Riservati -
Privacy -
Informativa Cookie completa - Gestione Cookies - Lic. SIAE n. 4653/I/908