Anteprime
Triumph Tiger Sport 660: libidine, anzi, doppia libidine!
Portogallo, Algarve - Siamo saltati in sella all'attesissima media inglese, una moto che ha tutte le caratteristiche, e le qualità, per ritagliarsi un grandissimo spazio nella combattutissima categoria delle crossover stradali. Ecco come è andata!
Triumph Tiger Sport 660
Scriviamo una cosa scontata: da due anni a questa parte Triumph è una delle aziende moto che sta lavorando meglio, grazie a una infornata di nuovi prodotti - tutti validi - in ogni categoria. Moto che sono valse alla Casa inglese nuovi primati di vendita: già, perché nell’ultimo anno Triumph ha venduto 76 mila moto, numeri che - forse - nel nostro Paese si conoscono poco. Esprimono però la forza di una realtà che si sta facendo apprezzare, modello dopo modello, sempre di più.
Numeri a parte oggi parliamo di lei, della Tiger Sport 660, una crossover stradale che ha tutte le carte in regola per scrivere un altro capitolo di successo, grazie a un mix ben riuscito tra prezzo e contenuti tecnici, oltre a una linea che non fa niente per nascondersi. Nasce dalla riuscita naked Trident 660, e da lei prende gran parte della tecnica. Un travaso quindi, a partire dal cuore.
Numeri a parte oggi parliamo di lei, della Tiger Sport 660, una crossover stradale che ha tutte le carte in regola per scrivere un altro capitolo di successo, grazie a un mix ben riuscito tra prezzo e contenuti tecnici, oltre a una linea che non fa niente per nascondersi. Nasce dalla riuscita naked Trident 660, e da lei prende gran parte della tecnica. Un travaso quindi, a partire dal cuore.
Triumph Tiger Sport 660: nel suo DNA c'è la formula del successo!
TECNOLOGIA CONDIVISA
Il motore tre cilindri - un’unicità in questa categoria - ha 81 CV a 10.250 giri/min e 64 Nm di coppia a 6.250 giri/min ed è accordato con un’elettronica raffinata per il segmento: c’è il ride-by-wire, il traction control disattivabile, l’ABS e due riding mode, road e rain. Il telaio è un perimetrale in acciaio e le sospensioni sono Showa: la forcella ha gli steli rovesciati da 41 mm, uno schema di funzionamento degli steli separati (SFF) e un’escursione di 150 mm. Il mono, invece, ha il precarico regolabile manualmente per adattarsi alle diverse condizioni di utilizzo. È una moto nuova la Tiger Sport 660 disegnata dalla matita di Rodolfo Frascoli, però è tremendamente Triumph: un po’ perché nello sguardo ha un qualcosa della indimenticata Tiger Sport 1050 e un po’ perché i due convogliatori laterali separati sono incredibilmente Tiger 900. A un anteriore di sostanza e ricercato fa da contraltare una zona posteriore asciutta: il telaietto posteriore non è identico a quello della Trident; è infatti più lungo e più strutturato, vista l’indole turistica di questa moto che dona anche al passeggero una sella degna di tal nome. E, rispetto alla Trident, anche il forcellone è leggermente più lungo, a tutto vantaggio della stabilità.FRIZZANTE, SENZA DUBBIO
Ci salti su e… godi. Ti prende subito la 660. Il manubrio è bello largo rispetto alla Trident (+45 mm), più alto (+35 mm) e più vicino di 40 mm. Le pedane sono leggermente arretrate ma in una posizione piacevole e la sella è davvero a punto. Sulle prime sembra essere un po’ dura, invece dopo una giornata di guida si è rivelata azzeccatissima: pur essendo rastremata e molto estesa in lunghezza permette di trovare bene la posizione che più piace. Insomma, già da fermo questa Tiger Sport 660 sembra soddisfare ciò che dichiara.Già, perché questa nuova Tiger Sport 660 ha una doppia ambizione: in primis vuole essere un generatore di emozioni, che il suffisso SPORT nel nome mica è lì a caso. E poi punta alla praticità e alla possibilità di viaggiare, anche in coppia. La sintesi sono le ruote sono da 17 pollici a 5 razze in alluminio con gomme Michelin Road 5 e l’altezza sella a 835 mm da terra, mai imbarazzante (sono disponibili anche altre due selle: una “comfort” e una “comfort low”, più bassa di 25 mm). La carena anteriore è estesa, ma è molto aderente al corpo, il serbatoio è da 17 litri, buono per viaggiare a lungo, e il parabrezza è regolabile anche in movimento con una sola mano. I supporti per le valigie laterali rigide sono integrati nel design del codone, così da garantire tutta la capacità di carico quando si viaggia e tutta la pulizia stilistica quando le borse vengono lasciate in garage.