Anteprime
Kawasaki ZX-10R: la PROVA (in pista)!
È più comunicativa e progressiva, sfodera un’elettronica semplice ma molto a punto, confermandosi allo stesso tempo terribilmente veloce. Ecco il test in pista della ZX-10R 2021, in una giornata da “wet race”
La storia di un marchio, in qualsiasi settore industriale, è scandita da pietre miliari che hanno il potere di richiamarlo immediatamente alla memoria di appassionati e addetti ai lavori. Questi punti fermi vengono spesso certificati e celebrati dall’apposizione di un claim, di una citazione, di un logo. Per Kawasaki Heavy Industries, apporre il logo “Rivermark”, cioè il simbolo del fiume (kawa) che era battuto dalle navi del cantiere navale progenitore dell’intero gruppo, significa riconoscere ufficialmente che il prodotto prescelto riveste un alto valore storico, simbolico e tecnologico che ne fa un vero e proprio ambasciatore ufficiale. Era già successo, per le moto di Akashi, con la rivoluzionaria H2 nel 2014, e succede nuovamente ora con la nuova Ninja (e RR), serie che nel 2022 festeggerà il suo 50° anniversario, e che celebra le 7 vittorie consecutive nel Mondiale SBK.
È il Cremona Circuit ad ospitare la presentazione dinamica della nuova verdona: nonostante un’accoglienza meteorologica a dir poco ostile (pioggia a catinelle) viene comunque voglia di guidarla già sui cavalletti. La Kawasaki ZX-10R MY21 è davvero accattivante e desiderabile, molto più delle progenitrici.
I designer e gli ingegneri di Tokyo hanno ridisegnato completamente il pacchetto aerodinamico: il frontale è più affusolato e richiama lo stile della H2 e ospita winglets integrate
CESELLO FLUIDO
Le foto non rendevano giustizia alla nuova Kawasaki, che conquista a prima vista e a figura intera, molto più bilanciata nei rapporti formali anteriori e posteriori e nelle superfici esterne, e “muscular” in maniera finalmente equilibrata (“equilibrio” non è una parola frequente nel vocabolario Kawasaki). I designer e gli ingegneri di Tokyo, fedeli al significato del logo, hanno infatti ridisegnato completamente il pacchetto aerodinamico: il frontale più affusolato richiama lo stile della H2 e ospita winglets integrate (in realtà convogliatori d’aria) che promettono un carico anteriore maggiore del 17%. Le nuove superfici di carena, ora più raccordate e angolate, sono finalizzate alla riduzione della resistenza all’avanzamento, e confluiscono nel codino caratterizzato dalle solite cuspidi e dalla presenza di superfici strato su strato che incorniciano il nuovo gruppo ottico trilobato.
Altro notevole cambiamento è rappresentato dai gruppi ottici anteriori, incassati e con inclinazione negativa, molto più compatti e leggeri dei precedenti e che affiancano la “bocca” centrale, determinando una fisionomia più robotica e corrucciata, in linea con l’evoluzione stilistica del “Ninja Style” e che, a dirla tutta, risulta piacevolmente moderno e leggero nell’insieme e a cui ben si sposa la colorazione lime green/ebony/white.
Le foto non rendevano giustizia alla nuova Kawasaki, che conquista a prima vista e a figura intera è molto più bilanciata nei rapporti formali anteriori e posteriori
FIDATA COMPAGNA
Il motore 4 in linea da 998 cc 16 valvole omologato Euro 5 è rimasto quello, affidabile e supercollaudato, del precedente modello. Ci sono però significativi miglioramenti, a cominciare dal nuovo circuito di raffreddamento olio separato e con radiatore dedicato, a tutto guadagno della performance termica complessiva. La Ninja 2021 ha poi ricevuto un nuovo impianto di scarico in titanio e un aggiornamento del ride-by-wire, tramite riposizionamento del sensore dell’acceleratore ed eliminazione del cavo, e del comparto valvole, ora forte di trattamento DLC sui bilancieri a dito introdotti nel 2019.
La potenza rimane invariata rispetto al modello precedente (203 CV che salgono a 213 con l’airbox in pressione), ma un gran lavoro è stato fatto sui rapporti del cambio, accorciando i primi tre e rivendendo nell’insieme l’intera rapportatura in modo da garantire maggiore fruibilità, specie ai regimi medi e bassi, e aggiungendo 2 denti alla corona (da 39 a 41) per ottenere una moto molto più sfruttabile e piacevole anche per i neofiti della pista.
La fluidità e morbidezza sembrano essere il nuovo tratto distintivo dell’ammiraglia Kawasaki, rinforzata nel comparto elettronica con 3 riding mode preimpostati (Rain, Road, Sport) e 4 slot a impostazione manuale, tutti attivabili durante la marcia. Imperniati sulla IMU di Bosch, sono integrati, cioè privilegiano settaggi preordinati ai livelli di configurabilità da videogioco come alcune concorrenti (basti pensare a Honda con la sua CBR1000RR-R). Il pacchetto elettronico è inoltre arricchito dall’inedito cruise control attivabile dal blocchetto comandi sinistro, e dal nuovo display TFT da 4,3” personalizzabile nel colore del fondo e nel layout stradale o pistaiolo. Completa il quadro l’aggiunta della connettività Bluetooth, utilizzabile con l’immancabile App dedicata al controllo e visualizzazione delle funzioni e dei dati della moto (itinerari, statistiche viaggi e motore, settaggi ecc…).
La potenza rimane invariata rispetto al modello precedente (203 CV che salgono a 213 con l’airbox in pressione), ma un gran lavoro è stato fatto sui rapporti del cambio
UN MILLIMETRO QUA, UN MILLIMETRO LÀ
Ad Akashi pare siano propensi a muoversi per piccoli passi, specie laddove si tratti di mettere mano a prodotti iconici come la Ninja. Ciononostante, anche la ciclistica della ZX-10R è stata oggetto di cambiamenti, in questo caso finalizzati a rendere più neutro e bilanciato il comportamento dinamico, con particolare riferimento alla percorrenza in curva e alla velocità direzionale con gas a zero.
La più importante novità riguarda interasse e baricentro, il primo allungato di 10 mm, il secondo in posizione più avanzata e più bassa. Due risultati ottenuti grazie al forcellone più lungo di 8 mm (tutto nuovo e molto bello nelle forme), e all’avanzamento dell’offset piastra forcella di 2 mm. È affidato a Showa il comparto sospensioni, che si presenta, sia anteriormente sia al posteriore, aggiornato con modifiche alla rigidezza delle molle e dei foderi, oltre che alle tarature. È invece öhlins a fornire il nuovo ammortizzatore di sterzo elettronico, collegato alla ECU e che si setta in relazione alla velocità e all’accelerazione.
Per fermare i 207 kg (in ordine di marcia) della Ninja è invece chiamata in causa Brembo, con il collaudato impianto M50 all’anteriore su dischi da 330 mm, e disco singolo da 220 mm alla ruota posteriore.
L’assaggio della nuova Ninja è stato molto divertente nonostante il meteo ostile, e ha mostrato una moto che promette di andare molto più forte, notevolmente comunicativa e progressiva, con un’elettronica semplice ma molto a punto
A SPASSO CON LE RAIN
Il nuovissimo asfalto del Cremona Circuit è rimasto bagnato per quasi tutta la giornata ma, grazie alle Pirelli DIABLO RAIN SCR1, ho potuto iniziare a interpretare le doti sportive della ZX-10R MY 2021, specialmente in termini di erogazione, rapportatura e reattività, ergonomia e protezione aerodinamica.
Appena inforcata la nuova Ninja si è da subito rivelata comoda e intuitiva, con una posizione di guida naturale e comunicativa, e un’eccellente protezione (grazie al cupolino maggiorato e alla nuova foggia del frontale). Già questo solleticava la voglia di andare più forte, smorzata inizialmente dalle condizioni del fondo ma gradualmente soddisfatta dopo aver conosciuto meglio il tracciato e aver preso confidenza con le reazioni della moto. Su 3 turni, confesso che solo nell’ultimo sono riuscito a sciogliermi un po' e a osare di più, ed ho apprezzato moltissimo la disponibilità di coppia anche a regimi medio-bassi, che consentiva di uscire dalle curve anche con una marcia in più recuperando progressione in maniera molto lineare. Quindi nuova rapportatura promossa.
Le sospensioni sono apparse perfettamente a punto e così l’impianto frenante, che consente decelerazioni potenti e senza esitazioni, complici anche l’ABS molto ben calibrato, e successive aperture del gas (quasi) a cuor leggero, con il controllo di trazione mai troppo invasivo anche se ben percettibile, un avantreno sempre ben piantato a terra e un cambio precisissimo e altrettanto veloce, fin troppo morbido (la mancanza di feedback di conferma di cambiata può risultare fastidiosa portando a dover verificare sul display la marcia inserita).
In definitiva, l’assaggio della nuova Ninja è stato molto divertente nonostante il meteo ostile, e ha mostrato una moto che promette di andare molto più forte, notevolmente comunicativa e progressiva, con un’elettronica semplice ma molto a punto.
IL PREZZO
La Ninja ZX-10R sarà disponibile da circa metà maggio al prezzo di 19.890 € f.c., nella colorazione lime green/ebony/white. La versione monoposto RR, destinata alle corse e che aggiunge al pacchetto cerchi forgiati Marchesini (acquistabili anche per la R), bielle in titanio e 400 giri motore in più e la colorazione “total lime green”, sarà disponibile a 28.990 €, con soli 5 esemplari destinati al mercato italiano a causa della contrazione produttiva e logistica dovuta alla pandemia.
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