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Suzuki GSX-R 1000R Anniversary: in pista al Mugello!
Per i suoi cento anni di vita, Suzuki si regala la sua migliore stagione in MotoGP e una versione “anniversary” della GSX-R 1000r, impreziosita da livrea blu/argento e scarico Akrapovič. In vendita a 19.990 euro c.i.m.
Siamo in viaggio verso l’autodromo del Mugello, più o meno l’equivalente di un pellegrinaggio alla Mecca. Anche perché l’invito è da acquolina in bocca: Suzuki ci mette a disposizione l’ultima versione della leggendaria GSX-R 1000R, la Anniversary, che arriverà in Italia in soli 30 esemplari. Un’intera giornata di guida seguiti (o meglio “preceduti”) da Sylvain Guintoli, iridato della SBK nel 2014 e collaudatore ufficiale della Suzuki GSX-RR in MotoGP.
Blu e argento
Ed è quasi come i piloti “veri” che siamo accolti dagli uomini in azzurro, in un box tutto per noi dove ci attendono - con tanto di termocoperte sulle Pirelli slick Superbike - due Anniversary nella loro bellissima livrea celebrativa. Quest’anno Suzuki festeggia i 100 anni, e lo fa recuperando la livrea blu e argento ardesia delle sue racer degli Anni 60, ripresa anche dalle MotoGP ufficiali del Team Ecstar. Detto delle colorazioni della Anniversary, l’altra interessante novità sarà poter ascoltare il latrato dello stilosissimo scarico Akrapovič (omologato) in carbonio, in grado di abbassare il peso della 1000 giapponese di circa 1,5 kg regalando quasi 3 CV in più. Ma le belle notizie si fermano purtroppo qui, visto che un inappellabile cartello “Wet Practice” ci tiene fermi ai box. Ne approfittiamo per chiacchierare con Guintoli e ammirare dal vivo la straordinaria GSX-RR ufficiale che ci tiene compagnia nel box.Suzuki: 100 anni in 7 moto, clicca qui!
Poche sigle hanno il fascino racing di ‘GSX-R’. Qui la 1000R Anniversary con la GSX-RR da MotoGP: forme e livrea sono molto vicine, e la differenza più vistosa è l’assenza delle appendici aerodinamiche sulla stradale
In pista con Sylvain Guintoli
Dopo la pausa pranzo finalmente possiamo scendere in pista, accompagnati da Sylvain in tuta ufficiale. Un breve ripasso sulla GSX-R 1000R è d’obbligo, anche se la quattro in linea giapponese è ormai una “solita nota”. Forse qualche passo indietro rispetto alla concorrenza hypersport più agguerrita, ma pur sempre forte di quasi 205 CV a 13.200 giri con lo scarico Akra. Prestazioni erogate in modo molto lineare, grazie anche all’efficace sistema di fasatura variabile sviluppato per le moto da competizione, e sorvegliate da un traction control settabile su dieci livelli e da un sistema ABS cornering. A questo proposito, dato che la frenata non è mai stata il punto forte della maxi di Hamamatsu, siamo curiosi di verificare l’efficacia dei nuovi tubi in treccia metallica. Quindi via le termocoperte e ci accomodiamo in sella della GSX-R. È il verbo corretto, perché pur trattandosi di una hypersport la suzukona è davvero accogliente, se non per un’apertura dei semimanubri un filo troppo accentuata. Usciamo dalla corsia box preceduti da Sylvain, e ci bastano poche curve per trovarci a nostro agio con la GSX-R: complici le gomme già in temperatura, alla fine del primo passaggio srotoliamo tutta la manopola del gas per divorare il lungo rettilineo del Mugello. Il rumore di aspirazione ci arriva dritto in mezzo al petto e immaginiamo le due enormi bocche di aspirazione anteriori ingurgitare tonnellate d’aria.NON È LA HYPER PIÙ POTENTE NÉ LA PIÙ ESTREMA, ANZI È LA PIÙ POLIVALENTE. VA FORTE IN PISTA ed è usabile su strada. senza apprensione