Anteprime
MV Agusta Superveloce 800: il prezzo della BELLEZZA
Sulla carta quasi gemella della F3 800, la nuova MV Superveloce 800 è soprattutto una delle moto più sexy mai viste in strada. Costruita con cura infinita, si paga cara e richiede qualche sacrificio in sella
Un tempo rari, i prototipi negli anni sono diventati sempre più frequenti: non più meri esercizi di stile per attirare l’attenzione, ma sempre più strumenti per sondare il gradimento del pubblico. Nell’edizione 2018 di Eicma, allo stand MV Agusta fece la sua apparizione il prototipo della Superveloce 800: una sportiva sulla base tecnica della F3 800 con una linea da capogiro. Un gusto rétro così ricco di particolari, così curato, così unico da proiettare la Superveloce 800 tra le moto più ammirate del Salone.
con la sua miscela di antico e moderno, la superveloce è in un certo senso la mv più mv di sempre
La magia di Schiranna
Ci sono pochi posti al mondo dove un prototipo può arrivare alla produzione di serie rimanendo fedele a sé stesso come Schiranna. Così abbiamo atteso che gli uomini MV sviluppassero il progetto Superveloce, senza sapere che poco più di un anno e mezzo dopo saremmo stati fra i primi a poterla guidare, godendo del sottile piacere di sentirsi tutti gli occhi puntati addosso. E non è un modo di dire: ad ogni passaggio la nuova MV fa girare le teste, ad ogni sosta attira capannelli di persone. La Superveloce è una sorta di special realizzata internamente sulla F3 800, per cui vale la pena fare un breve ripasso delle caratteristiche tecniche della racer a tre cilindri varesina. Non cambia il motore da 798 cc con albero motore controrotante e doppio albero a camme che comanda dodici valvole in titanio, in grado di erogare 148 CV di potenza a 13.000 giri/min con una coppia di 88 Nm a 10.600 giri/min. Totale, invece, la rimappatura della centralina per rendere la Superveloce meno “spinta” nel fornire le sue prestazioni, alla luce di un utilizzo più stradale rispetto a quello della pistaiola F3. Pacchetto elettronico mutuato direttamente dalla F3, con quattro mappe motore di cui una personalizzabile dal pilota e 8 livelli di intervento del traction control. Arriva per la Superveloce il quickshifter up&down di serie. Le misure vitali sono ancora una volta le stesse della F3, cosi come il peso che si attesta sui 173 kg dichiarati a secco. Leggere modifiche sono state apportate all’ammortizzatore posteriore, che si avvale poi di un link ottimizzato alla ricerca di maggior confort nella prima parte di escursione. Completamente nuovi sono invece gli attacchi telaio anteriore e il telaietto posteriore, rivisti per poter vestire la meravigliosa carrozzeria della Superveloce. L’impianto di illuminazione è naturalmente full led, e il cruscotto sfrutta il pannello TFT da 5” full color della Brutale 1000 Serie Oro.con lei, il piacere di guida se la gioca col sottile piacere di avere tutti gli occhi addosso
Bellezza mozzafiato
Partiamo dal design: cosa dire? Si dice sempre che i gusti sono gusti, che una moto può piacere o meno; ma personalmente ci sembra impossibile non apprezzare la Superveloce. Che potrà al massimo dividere gli appassionati tra chi (avendo a budget la cifra necessaria) la acquisterebbe e chi no, ma per ragioni diverse dalla bellezza. Perché lei è mozzaffiato, e di sicuro non passa inosservata. Adrian Morton ha tirato fuori uno stile unico per come mescola antico e moderno, andando al cuore dell’essenza della moto sportivo con un risultato senza tempo. I richiami al passato si notano, certo, a cominciare dalla carena a ogiva con faro singolo tondo e dalla fascia in cuoio che corre lungo il serbatoio, citando i sistemi di ritenzione al telaio delle sportive del passato. La forma del serbatoio ricorda quella della MV Disco Volante degli anni ’50. Il codone sottile, caratterizzato dal gruppo ottico posteriore rotondo, rende la coda della Superleggera super minimalista e la targa è stata giustamente spostata su un portatarga solidale al forcellone per non sporcarne la linea. Carena pulitissima – nessuna vite a vista – e perfettamente raccordata al cupolino, dotato di un leggero “alettone” proprio sopra il plexi. La carrozzeria si conclude con una vasca sotto motore in nero opaco, che sembra quasi sparire alla vista. L’insieme, nella vista piena laterale, fa sembrare la Superveloce perfettamente parallela alla linea del suolo. Una lama calda pronta ad affondare in un panetto di burro. Insomma, un’altra realizzazione che conferma il motto “Motorcycle Art” con il quale MV Agusta definisce il proprio lavoro. Una moto che verrebbe voglia di piazzare a vita in salotto, ma che abbiamo invece portato su bellissime strade collinari ricche di curve, dove la Superveloce regala le emozioni più intense e nitide pur se, va detto, con qualche neo.è così perfetta che è quasi un peccato accenderla. se proprio dovete, portatela su una strada guidata