BMW F 900 XR: la PRIMA prova
Abbiamo provato sulle strade dell'Andalusia la nuova crossover BMW sportiva spinta dal motore bicilindrico da 105 CV
BMW F 900 XR
La BMW F 900 XR monta un bicilindrico parellelo da 895 cc, derivato da quello della F 850 GS, rivisto in chiave sportiva e capace di una potenza di 105 cavalli e 92 Nm di coppia
Ricetta segreta
Prima che la F 900 XR atterrasse ad Eicma, ci si attendeva per il 2020 una rivisitazione della S 1000 XR (che infatti è arrivata), ma non una sua versione ridotta. La aspetta un compito impegnativo, perché la fisionomia della serie F è ormai diventata quella di moto che riproducono in un formato più accessibile icone desideratissime come appunto la R 1250 GS o la S 1000 XR. Questa operazione, si sa, corre sempre sul filo di lana del “voglio ma non posso”, ed è pertanto molto delicata. La F 900 XR, però, è subito sembrata logica, perché può essere ben più vicina nell’aspetto e nella concezione alla sorella a quattro cilindri di quanto la F 850 GS potrà mai esserlo alla sorella boxer. E perché potrebbe anzi essere la più riuscita delle F, visto che le versioni R e le GS non hanno mai veramente scaldato i cuori. Tanto per cominciare, la F 900 XR è davvero bella. Non lo è meno della S 1000 XR, se mai lo è di più grazie a forme più filanti nella parte centrale, a un gioco delle superfici sovrapposte più riuscito e a un frontale meno forzato. E poi è una proposta che porta nel segmento medio (tra l’altro con una versione accessibile ai patentati A2) i contenuti premium e innovativi di BMW come le luci cornering adattive, le sospensioni attive o il controllo del freno motore MSR o la chiamata di emergenza e-call; in gran parte a dire il vero optional, anche questo un classico di BMW.Il profilo della carenatura riprende gli stilemi della sorella maggiore S 1000 XR. Ma a ben vedere la F 900 XR presentata a EICMA 2019 è una moto piuttosto diversa
Steel bridge e ruote da 17”
La F 900 XR è costruita come tutte le F di ultima generazione: il telaio unificato (prima le “GS” avevano il traliccio in acciaio e le “R” il doppio trave in alluminio) riprende infatti il concetto “steel bridge” già visto sulla F 850 GS, con il motore appeso e stressato un po’ come fanno anche Ducati (su Monster, Panigale e Streetfighter) o Kawasaki sulle sue moto con telaio in tubi (dalla Z650 alla Ninja H2). Il serbatoio (da 15,5 litri) torna in posizione classica, ma a differenza della F 850 GS è qui in plastica, con un sensibile risparmio di peso che compensa in parte l’impiego dell’acciaio per il telaio e il telaietto. La doppia ruota da 17” che caratterizza le XR lavora qui con sospensioni “alte” di schema classico: forcella Showa upside-down da 43 mm e 170 mm di escursione e mono ZF regolabile in precarico e ritorno, accoppiato a un link che aziona il forcellone bibraccio in alluminio, per un’escursione ruota di 172 mm e una sella posta comunque a soli 825 mm; ci sono comunque ben sei possibilità di altezza, da 775 a 870 mm. Rispetto alla F 850 GS la forcella è, come ci si poteva aspettare, più “in piedi” con un cannotto meno inclinato; rispetto alla F 900 R, l’avancorsa è invece minore per recuperare sveltezza. Le quote sono comunque nettamente diverse sia dalla G 850 GS che dalla precedente F 800 R che dalla attuale F 900 R. Al posteriore c’è invece in opzione il controllo semiattivo della sospensione Dynamic ESA, che dialoga con le altre centraline (ABS, DTC). Freni con doppio disco da 320 mm e pinza radiale a quattro pistoncini davanti, disco singolo dietro.La maggiorata
Quello che dovrebbe aggiungere sale alla pietanza della F 900 XR è il motore bicilindrico parallelo, con fasatura a 270°-450° e alesaggio aumentato che lo porta da 853 a 895. Da un punto di vista tecnico, è più sportivo da tutti i punti di vista: l’alesaggio aumentato di 2 mm (da 84 a 86 mm) lo rende più superquadro nelle misure caratteristiche, la testa è stata lucidata e i pistoni sono ora forgiati anziché fusi; c’è poi un nuovo scarico, con un terminale finalmente compatto. A Monaco hanno lavorato come avrebbe fatto un buon preparatore partendo dalla F 850, e i risultati ci sono: la potenza cresce da 95 a 105 CV a 8.500 giri/min, con 92 Nm di coppia e una curva più piena a tutti i regimi. Essendo un motore BMW, resta comunque la grande attenzione al comfort di guida, con il doppio contralbero antivibrazioni. La distribuzione è bialbero comandata da catena, con quattro valvole azionate da bilancieri. La frizione assistita e antisaltellamento è coadiuvata dall’MSR, un sistema elettronico che previene il bloccaggio della ruota per eccesso di freno motore quando l’aderenza dell’asfalto è così bassa da non attivare il sistema che apre la frizione (che funziona con una molla di contrasto, e richiede quindi una certa aderenza al suolo per essere attivata). In opzione c’è il quickshift bidirezionale.Elettronica senza confini
L’elettronica conta su due riding modes di serie (Road e Rain); l’opzione “Riding Modes Pro” (a 350 euro) ne aggiunge altri due (Dynamic e Dynamic Pro), sorvegliati dall’arrivo della piattaforma inerziale che rende inoltre cornering l’ABS e il controllo di stabilità (da ASC a DTC). Il mode “Dynamic Pro” prevede settaggi indipendenti per ABS, DTC e camma virtuale dell’acceleratore. I fari sono full LED, e con l’opzione “Headlight Pro” (a 380 euro) includono la funzione cornering, che usa ulteriori led per illuminare l’interno della strada quando l’angolo di piega supera i 10°. Il pacchetto include anche led per la “firma ottica” del faro anteriore. Il pannello è l’ormai classico TFT da 6,5” Bosch con la grafica della S 1000 RR, gestito dalla pratica rotella a margine della manopola sinistra. La connessione Bluetooth a smarthpone consente di gestire le telefonate, la musica e la navigazione durante la guida e senza bisogno di installare una App dedicata. Tra le numerosissime opzioni, la “Intelligent Emergency Call” che consente di richiedere soccorsi manualmente o automaticamente, chiamando un operatore del call center BMW. Per chi volesse invece personalizzare l’aspetto o la funzionalità della propria moto, il catalogo di Monaco è come sempre praticamente illimitato (provare per credere). Tre i colori previsti: bianco, giallo oro e rosso.Compagna di viaggio
Come avete visto c’è davvero moltissimo da dire sulla F 900 XR, e altrettanto ci sarebbe da fare per commentare la guida, che abbiamo potuto saggiare sulle solite strade pazzescamente belle del sud della Spagna, questa volta nei dintorni di Almeria e con condizioni meteo ideali, come vedete da foto e video. Si sale in sella alla moto senza problemi: la seduta non è troppo alta e i fianchi sono snelli, per cui mettere i piedi a terra non è un problema anche se non si è altissimi. Il manubrio è largo come ci si aspetta, e la posizione che si assume è naturale: le gambe sono forse un po’ più angolate di quanto ci si aspetti… e del resto siamo su una XR, mica su una GS. Il primo tratto di strada che percorriamo è autostradale, e qui la F 900 XR conferma la prima delle ipotesi che avevamo fatto sul suo conto: è una vera mangiatrice di chilometri. A velocità autostradali (e anche un pochino oltre) le vibrazioni sono nulle, il parabrezza basculante protegge molto bene nella posizione più alta e i consumi si assestano attorno ai 20 km/l: insomma, tutto quello che bisogna fare è godersi il panorama sapendo che se servono valigie, manopole riscaldate e via dicendo, mamma BMW ha tutto in catalogo.Ricca la dotazione elettronica: doppia mappatura di serie, due riding mode Pro opzionali, così come il sistema Dynamic ESA, il cambio elettronico, l’ABS Pro, il Dynamic Traction Control e l’MSR per il controllo del freno motore