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Fantic Motor Enduro 125 CASA: 16 anni sognare a gas aperto
È una delle 125 più desiderate dai ragazzi, e molti la scelgono per il look che non passa inosservato. Ma la Fantic non è fatta per limitarsi al casa-scuola
Al termine della stagione gloriosa delle 125 2T a potenza libera, il mondo delle enduro ottavo di litro si è diviso in due grandi famiglie: le racing, mosse da motori 2T magari anche omologati Euro4, ma di fatto precluse ai sedicenni al di fuori dei campi gara, e le non racing, mosse dagli ormai imprescindibili motori 125 4T. Dopo un periodo di comprensibile disorientamento, visto che le prestazioni dei motori venivano praticamente dimezzate, le aziende hanno iniziato a realizzare che in fuoristrada si poteva andare comunque, a patto di disporre di dotazioni che facessero di queste 125 qualcosa più di moto stradali con le sospensioni un po’ più alte. Fra le prime ad abbinare a un motore “codice” una ciclistica sopraffina è stata Fantic Motor ai tempi del suo rilancio, nel 2005: e la risposta dei ragazzi non si è fatta attendere.
La Fantic enduro è forse il principale oggetto del desiderio dei ragazzini degli ultimi anni
OGGETTO DEL DESIDERIO
La gamma attuale delle Fantic 125 Enduro prevede due allestimenti, la già ben dotata Performance e la ancor più raffinata Casa che abbiamo testato oggi; le stesse due varianti esistono in declinazione Motard con le ruote da 17”. Il panorama delle 125 4T da Enduro si può dividere grosso modo in due grandi famiglie: quelle basate sul motore Yamaha-Minarelli monoalbero e quelle basate sul bialbero di origine Piaggio. Fantic adotta il primo, un corsa lunga raffreddato ad acqua e alimentato da un carburatore Keihin CVK 30 che vanta un’ottima erogazione, anche se la Casa veneta ha privilegiato gli alti e l’allungo sui bassi, per cui va tenuto brillante se si vuole andare veloci. La Enduro 125 Casa è il modello più rifinito dell’azienda veneta. Conta su un telaio perimetrale in acciaio al cromo-molibdeno, con il quale Fantic ha corso e vinto numerosi titoli italiani di categoria. Il telaietto posteriore, imbullonato, è smontabile mentre il forcellone è in alluminio a sezione variabile. Le sospensioni, che in fuoristrada fanno la differenza, sono delle FRS e prevedono una forcella rovesciata da 41 mm e un mono abbinato a un leveraggio. Entrambi i freni sono a disco di tipo “a margherita”, da 260 mm all’anteriore e 220 mm al posteriore. Per finire, le ruote sono da 21” davanti e 18” dietro. Una componentistica insomma di qualità, evidenziata dalla cura costruttiva evidente sulla 125 Casa, dal manubrio senza traversino ai tanti particolari anodizzati rossi o lo scarico completo Arrow. Anche se uno non è appassionato di off-road, questa cura traspare alla prima occhiata e non può lasciare indifferenti.LE SUE POTENZIALITÀ IN OFF-ROAD SONO DI LIVELLO ASSOLUTO, ANCHE SE PER SFRUTTARLE CI VUOLE MALIZIA