Anteprime
Elettrico: Tacita T-Race Motard Limited Edition
Una motard elettrica con cambio, frizione e motore raffreddato a liquido. Realizzata dalla factory piemontese con una componentistica al top: l'abbiamo provata
In Italia abbiamo la terra del motore (l'Emilia) e il polo dell'auto (Torino), però i posti "caldi" in fatto mobilità elettrica per ora sono altrove: l'Asia per quanto riguarda le biciclette e gli scooter, l'America – e in particolare la California – per quanto riguarda le auto e le moto.
PIERPAOLO RIGO, IL FONDATORE DI TACITA
Sia l'Asia che gli USA sono favoriti da condizioni più favorevoli per l'attività imprenditoriale, oltre che dalla fortissima presenza di aziende attive in ambito elettronico e informatico, fondamentali per lo sviluppo di un veicolo elettrico che non sia "primitivo" (ricordiamo che già a inizio Novecento negli USA i veicoli elettrici erano più diffusi di quelli a benzina…).
Da noi rimane però, fortunatamente, un gigantesco bacino di competenze e di passione per la moto, che stanno portando a nuove iniziative con la stessa dinamica a cui si assiste all'estero: sostanzialmente delle startup, nate al di fuori dei contesti usuali. E che possono attingere, fortunatamente, a quello che già c'è: "In Piemonte non c'è indotto motociclistico, ma vicino a Pisa ho trovato sia i tecnici che i fornitori che mi servivano, e sono partito da lì". Sono le parole di Pierpaolo Rigo, ex imprenditore nel ramo del tessile passato, con un doppio salto mortale, al mondo della moto elettrica dopo aver fondato Tacita nel 2012. Rigo, che con le moto "tradizionali" ha partecipato alla Dakar e al Rally dei Faraoni, aveva in mente una fuoristrada e le idee chiare su come farla.
QUATTRO PUNTI CHIAVE
Quattro i punti inamovibili: tensione da 120 Volt a bordo, per questioni di sicurezza; telaio costruito su misura, per tener conto dei diversi ingombri della propulsione elettrica; cambio, indispensabile per l'enduro vero; e raffreddamento a liquido, evidentemente figlio dell'esperienza rallystica nel deserto, per l'affidabilità.
Dopo diversi anni di sviluppo, all'inizio del 2015 sono iniziate le consegne della T-Race, diventata nel frattempo una gamma articolata: oltre alla versione Motard di questo test, può contare su una Enduro, una Rally, una Cross e una interessante flat-track chiamata Diabolika. Pur essendo partito da zero, Rigo ha deciso di far tutto da sé: realizza in casa sia i motori elettrici, per calibrare l'erogazione e la potenza in base al modello, sia il pacco batterie e soprattutto il suo sistema di controllo (Battery Management System, o BMS); sono acquistate solo le celle, del tipo a litio-polimero.
Il motore trifase non è il solito a magneti permanenti ma a induzione, scelto per la sua maggior dolcezza di erogazione (non dimentichiamo che il progetto Tacita ha un DNA fuoristradistico), e sulla TRace M eroga 27 kW - circa 37 CV - con una coppia massima di 55 Nm, niente male per una moto di questo tipo. A valle c'è un cambio a 5 rapporti, sempre realizzato internamente, con frizione idraulica e trasmissione finale a catena.
Il telaio monoculla sdoppiato ha interasse di 1.470 mm e la componentistica è di assoluta eccellenza: sospensioni Öhlins con forcella TTX da 48 mm e mono completamente regolabili, freni Brembo con disco da 320 mm e pinza anteriore radiale, ruote a raggi Fa-Ba, pneumatici Pirelli Diablo SBK e sovrastrutture in kevlar e carbonio. Tanta grazia si giustifica con il fatto che la Motard è nata, per ora, come serie limitata, esposta e venduta nel paradiso dei ricconi: Dubai.
Comunque si tratta di un esperimento interessante, perché parte del mercato delle elettriche è proprio questo, come dimostra il fiorire di proposte di superlusso (che non sempre si concretizzano, a dire il vero). Il fatto è che se si vuole avere una autonomia decorosa l'elettrico ha un costo ancora elevato: 1 kWh di batterie costa ancora caro (oltre 500 euro), e basta per percorrere tra i 5 e i 15 km a seconda dell'andatura.
E anche se la T-Race M è nata per il divertimento e sacrifica un po' di autonomia, ha comunque a bordo 6 oppure 9 kWh a seconda dell'allestimento. La T-Race M ha un aspetto che se da una parte è ancora artigianale, dall'altra è davvero tecnico. Solo la larghezza frontale lascia intuire la presenza delle batterie, e anche in sella si ritrovano sensazioni familiari per posizione e feeling. L'inerzia da fermo è appena superiore a quella di una motard per via delle batterie laterali, ma la sensazione scompare quando le ruote iniziano a muoversi.
UN FURETTO FRA LE CURVE
La T-Race M si rivela allora ottimamente bilanciata e bella da guidare: svelta ma non nervosa nello scendere in curva, è precisa nelle traiettorie e frena davvero forte. Il bilanciamento è così efficace che verrebbe da chiedere qualche CV (pardon: kW) in più al motore.
Entrambe le mappe hanno infatti un'erogazione regolare, ma non poderosa e la ciclistica potrebbe di certo sostenere prestazioni più elevate, che però comprometterebbero l'autonomia. Come su tutte le Tacita, sulla sinistra del manubrio ci sono due selettori: uno per la mappa (Eco per fare chilometri, Sport per divertirsi), e uno per attivare o disattivare il sistema di rigenerazione in rilascio, che di fatto fa da freno motore.
La possibilità di attivare o disattivare il freno motore è comoda: ad esempio lo si può togliere per far scorrere la moto in salita e rimetterlo per non stressare i freni e per ricaricare un po' le batterie in discesa. Il motore raffreddato a liquido, pur in condizioni di caldo ambientale davvero estreme, è apparso davvero infaticabile.
CAMBIO E FRIZIONE SU UNA MOTO ELETTRICA
Uno dei capisaldi di Tacita è, come detto, la presenza di cambio e frizione, particolarmente utili nell'utilizzo off-road ma comodi anche su strada. Avendo una coppia sostenuta già da fermo, il motore può far tutto in qualunque marcia, anche se nei rapporti più corti non sviluppa la velocità massima (è previsto un limitatore elettronico di giri). Una volta fatto l'orecchio al fischio degli ingranaggi a denti dritti, inseriti per non lasciare il pilota nel silenzio più totale, si impara però a cambiare come con una moto "normale", potendo sfruttare le cinque marce anche per rendere più precise le traiettorie in curva (escludendo, se lo si preferisce, il freno motore).
Il comando non è parso particolarmente morbido, ma va detto che la moto del nostro test era un muletto con molti chilometri alle spalle. La T-Race M è la fun-bike elettrica secondo Tacita: mantiene le promesse, pur sacrificando un po' di autonomia rispetto alle sorelle, per risparmiare peso. Ciclisticamente sana, con componentistica al top e il non disprezzabile plus del cambio, paga queste scelte in termini di prezzo d'acquisto, ancora da amatori.
IL PREZZO
Tutte le Tacita hanno componentistica di qualità, ma la T-Race Motard L.E. non si fa mancare davvero nulla: la "pelle" è in kevlar e fibra di carbonio, le sospensioni sono Öhlins, con una pregiata forcella TTX e un mono con leveraggio; freni Brembo con pinza radiale e ruote a raggi Fa-Ba. Sulle modello in prova il caricabatterie è asportabile. Il prezzo, trattandosi di una limited edition è 32.770 euro. Tanto, certo; ma il prezzo della tecnologia delle batterie non è certo un segreto, e i bassi numeri di produzione uniti alla qualità della componentistica fanno il resto.
Per molti anni, come prevedono ad esempio gli analisti di Bosch, veicoli elettrici di queste prestazioni resteranno inevitabilmente nicchie alto di gamma. Tacita, però, si sta muovendo in modo intelligente con accordi all'estero, e nei prossimi anni dovremmo assistere da un lato a una diversificazione della produzione, e dall'altro a una certa riduzione dei costi.
Nel frattempo, dalla T-Race Motard è stata derivata una versione da gara che nel 2018 potremmo vedere iscritta a qualche campionato ufficiale, in lotta contro le potenti monocilindriche 450. Con quante probabilità di batterle? Rigo non si sbilancia, ma il suo sorriso mentre ce ne parla la dice lunga. E dopo essere scesi dal "muletto" in fase di sviluppo, viene da sorridere anche a noi...
LE (ALTRE) PROVE DELLE MOTO ELETTRICHE
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