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BMW K 1600 GT: il primo contatto
La BMW K 1600 GT affila le linee della sua carena e alza il livello del piacere di guida affinando erogazione, cambio e sospensioni elettroniche. Tra gli optional arrivano la retromarcia e, da giugno, il comando sos per le chiamate di emergenza. In vendita a 23.200 euro c.i.m.
La BMW K 1600 GT è una di quelle moto ipertrofiche che fa delle dimensioni un proprio punto di forza, proprio come le ammiraglie a quattro ruote cui si ispira.
Se per caso vi spaventa l'idea di spostarla nelle manovre da fermi (334 kg dichiarati non sono poca cosa), nessun problema, la rinnovata tourer ora può pescare tra gli optional anche la retromarcia: una sciccheria che da sola costa 980 euro ma che, una volta provata, riesce a dare dipendenza. Alla stregua del cruise control (di serie): in autostrada è una vera libidine.
Una volta in movimento, le preoccupazioni svaniscono, tanto che anche in città sulla K 1600 GT non ci si trova male: superato lo scoglio psicologico del peso, è un po' come stare in sella a un maxiscooter. E vi diciamo di più, per eliminare tutti i possibili dubbi, la K 1600 GT è pure una moto maneggevole. Con la sua distribuzione dei pesi da sportiva mostra una rapidità in ingresso di curva che non ci si aspetta, per poi diventare bella rotonda e rassicurante fino al punto di corda.
Il baricentro basso contribuisce alla maneggevolezza che è discreta anche a basse velocità, mentre le quote ciclistiche da "treno" e il duo telaio-sospensioni Dynamic ESA, fanno della K 1600 GT una moto irreprensibile sul veloce. Giusto nei cambi di direzione non è un fulmine, ma è pur sempre rotonda e comunicativa. Ed è questo che conta di più.
Se dovessimo paragonarla a un'auto, la K 1600 GT sarebbe di sicuro una Serie 7, lussuosa, spaziosa, comoda, elegante, accessoriata di tutto punto. E col cambio automatico (nel caso della moto, con l'optional dell'elettroassistito da 440 euro) che, in questa nuova versione, è migliorato sensibilmente: le marce entrano una dietro l'altra con buona fluidità e anche in scalata il comando non si impunta più. Il che permette di godersi ancora di più il motore.
Il sei cilindri della K 1600 GT è pura libidine: a tutti i regimi lo senti spingere forte senza che diventi mai impegnativo, mentre il sound da auto da corsa, con scoppiettii a ogni cambiata, fa andare alle stelle il tasso di adrenalina. Nonostante con l'Euro4 l'erogazione si sia fatta ancora più piatta e morbida. Che se da una parte toglie un po' di sapore, dall'altra non mette in imbarazzo mai, nemmeno quando si sbaglia a dosare il gas su asfalti umidi o poco curati. Anche sull'acqua, comunque, il feeling non è male, anche se quando ne viene giù tanta, guidare 330 kg di moto è sempre stancante: l'ipotesi di dover fare una schivata improvvisa o una frenata d'emergenza è un pensiero che ti abbandona solo una volta scesi di sella.
Mal che vada, c'è sempre l'elettronica a metterci lo "pezza". E che elettronica! Tre riding mode (Road, Dynamic e Rain), sospensioni elettroniche, ABS Pro (di tipo Cornering e con la luce stop che lampeggia in caso di decelerazioni repentine) e controllo di trazione, tutto di serie. In più, a coccolare pilota e passeggero, sono presenti le manopole e le selle riscaldabili, insieme al parabrezza regolabile elettricamente, che continua a non convincere appieno: a qualsiasi altezza lo si metta, qualche punto del corpo resta sempre scoperto e se lo si tira tutto su, finisce per infastidire la visuale.
Per chi, poi, non si accontenta mai, sono disponibili anche il pacchetto Safety (fari adattivi, luci diurne a led, controllo della pressione dei pneumatici, aiuto nelle partenze in salita, per un totale di 1.000 euro) ed Equipment (keyless, chiusura centralizzata, antifurto, fari antinebbia, cambio elettroassistito, al costo di 1.550 euro). Tutto gestibile rimanendo comodamente seduti. E in fatto di comfort, la K 1600 GT è seconda solo alla sorella extralusso GTL.
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