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Ducati Scrambler Desert Sled: un tuffo nel passato con lo sguardo al futuro!
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Si chiama Scrambler ma con le altre moto della famiglia ha ben poco a che fare: la Desert Sled ha sospensioni dalla lunga escursione, il telaio rinforzato, ruote tassellate e il cerchio anteriore da 19". Il suo orizzonte va oltre l'asfalto, le sue strade si perdono nella polvere. In vendita a 11.200 euro
La Desert Sled potrebbe tranquillamente non chiamarsi più Scrambler. Certo, motore e serbatoio sono parenti strettissimi, anzi gemelli siamesi, ma tutto il resto no. E la frase che la moto è completamente nuova non è assolutamente uno strillo da cartella stampa.
Il lavoro più grande è fatto sulla ciclistica, che ora ha misure più generose: il telaio a traliccio è stato rinforzato ed è stato prolungato inferiormente fino ad abbracciare il perno del forcellone (per irrigidire tutta la zona). Quest'ultimo è tutto nuovo: rimane in alluminio ma è più lungo. Le sospensioni vedono crescere l'escursione fino a 200 mm (contro i 150 mm delle altre versioni): la forcella è una Kayaba completamente regolabile mentre il mono (come sempre disassato sulla sinistra) è dotato di serbatoio di espansione del gas ed è regolabile nel precarico e nel freno idraulico in estensione. Anche le piastre di sterzo sono state riprogettate: l'interasse tra gli steli è aumentato, così come nuovo è il valore dell'avanzamento della forcella rispetto al cannotto di sterzo. Non poteva mancare il cerchio anteriore da 19" con canale da 3,00" laddove le altre Scrambler montano un 18" con canale da 3,50" (per il posteriore rimane il 17" ma il canale passa da 5,50" a 4,50"). I pneumatici di primo equipaggiamento sono in linea con l'impostazione generale: stiamo parlando dei Pirelli Scorpion Rally STR, tassellati sì, ma non estremi, quindi efficaci nell'off-road leggero così come su asfalto.
Sulla carta sapete cosa vuol dire? Che la direzione è quella del fuoristrada. Ed è proprio lì che ci hanno portato per provarla, nel deserto spagnolo di Tabernas, nella zona di Almeria. Il percorso è di quelli che non lasciano spazio tanto alla fantasia: un letto di un fiume sabbioso prima, strada battuta poi e pietre sul finire mettono a dura prova moto e piloti. Sul pilota c'è poco da dire... Ma di certo la bontà del nuovo progetto ha contribuito a far superare qualsiasi ostacolo che con la versione più stradale sarebbe stato impossibile attaccare. Rispetto alla progenitrice il triangolo sella-pedane-manubrio ha un'ergonomia molto più comoda e umana anche per chi è alto più di un metro e 70.
La moto si guida in piedi proprio come una enduro vera, i pesi sono distribuiti nel modo giusto e le sospensioni fanno il loro sporco mestiere. Anche se, proprio parlando di queste, hanno accusato un po' di quella patina di nuovo: la forcella fa un po' fatica a partire e il mono sembra lavorare più di molla che di idraulica. Un plauso ai nuovi pneumatici, ottimi in fuoristrada e geniali su asfalto. Già, l'asfalto. Perché per raggiungere una bella via polverosa c'è da pensare anche a quello... Come si comporta qui la Desert Sled? Bene, anzi benissimo. La posizione in sella più azzeccata si sente anche qui, al chilometro 30 stai ancora godendo a guidare tra le curve senza essere distratto dai crampi ai polpacci o dai dolori inguinali. Con la Desert Sled ora puoi davvero guardare alla gita fuori porta senza l'ansia dei chilometri...
Se si spinge un po' il bicilindrico da 803 cc, ora Euro4, regala le stesse sensazioni che conoscevamo, anzi l'erogazione sembra essere migliorata. Piuttosto, spingendo forte su asfalto, risente un po' l'assetto, naturalmente più morbido. Soprattutto la forcella affonda, trasferendo molto carico sulla ruota anteriore, se si strizza per bene l'impianto freno (con il disco da 330 mm e la pinza radiale).
È da tempo che rimpiangiamo le mitiche enduro che hanno fatto la storia. XT, XL, DR, KLR non sono un codice fiscale ma il ricordo di chi sognava l'avventura guardando la Dakar e si ritrovava il lunedì ad andare in ufficio in sella allo stesso sogno. Ecco, la nuova Scrambler Desert Sled è tutto questo. L'utopia è diventata realtà... in vendita a 11.200 euro chiavi in mano.
Il lavoro più grande è fatto sulla ciclistica, che ora ha misure più generose: il telaio a traliccio è stato rinforzato ed è stato prolungato inferiormente fino ad abbracciare il perno del forcellone (per irrigidire tutta la zona). Quest'ultimo è tutto nuovo: rimane in alluminio ma è più lungo. Le sospensioni vedono crescere l'escursione fino a 200 mm (contro i 150 mm delle altre versioni): la forcella è una Kayaba completamente regolabile mentre il mono (come sempre disassato sulla sinistra) è dotato di serbatoio di espansione del gas ed è regolabile nel precarico e nel freno idraulico in estensione. Anche le piastre di sterzo sono state riprogettate: l'interasse tra gli steli è aumentato, così come nuovo è il valore dell'avanzamento della forcella rispetto al cannotto di sterzo. Non poteva mancare il cerchio anteriore da 19" con canale da 3,00" laddove le altre Scrambler montano un 18" con canale da 3,50" (per il posteriore rimane il 17" ma il canale passa da 5,50" a 4,50"). I pneumatici di primo equipaggiamento sono in linea con l'impostazione generale: stiamo parlando dei Pirelli Scorpion Rally STR, tassellati sì, ma non estremi, quindi efficaci nell'off-road leggero così come su asfalto.
Sulla carta sapete cosa vuol dire? Che la direzione è quella del fuoristrada. Ed è proprio lì che ci hanno portato per provarla, nel deserto spagnolo di Tabernas, nella zona di Almeria. Il percorso è di quelli che non lasciano spazio tanto alla fantasia: un letto di un fiume sabbioso prima, strada battuta poi e pietre sul finire mettono a dura prova moto e piloti. Sul pilota c'è poco da dire... Ma di certo la bontà del nuovo progetto ha contribuito a far superare qualsiasi ostacolo che con la versione più stradale sarebbe stato impossibile attaccare. Rispetto alla progenitrice il triangolo sella-pedane-manubrio ha un'ergonomia molto più comoda e umana anche per chi è alto più di un metro e 70.
La moto si guida in piedi proprio come una enduro vera, i pesi sono distribuiti nel modo giusto e le sospensioni fanno il loro sporco mestiere. Anche se, proprio parlando di queste, hanno accusato un po' di quella patina di nuovo: la forcella fa un po' fatica a partire e il mono sembra lavorare più di molla che di idraulica. Un plauso ai nuovi pneumatici, ottimi in fuoristrada e geniali su asfalto. Già, l'asfalto. Perché per raggiungere una bella via polverosa c'è da pensare anche a quello... Come si comporta qui la Desert Sled? Bene, anzi benissimo. La posizione in sella più azzeccata si sente anche qui, al chilometro 30 stai ancora godendo a guidare tra le curve senza essere distratto dai crampi ai polpacci o dai dolori inguinali. Con la Desert Sled ora puoi davvero guardare alla gita fuori porta senza l'ansia dei chilometri...
Se si spinge un po' il bicilindrico da 803 cc, ora Euro4, regala le stesse sensazioni che conoscevamo, anzi l'erogazione sembra essere migliorata. Piuttosto, spingendo forte su asfalto, risente un po' l'assetto, naturalmente più morbido. Soprattutto la forcella affonda, trasferendo molto carico sulla ruota anteriore, se si strizza per bene l'impianto freno (con il disco da 330 mm e la pinza radiale).
È da tempo che rimpiangiamo le mitiche enduro che hanno fatto la storia. XT, XL, DR, KLR non sono un codice fiscale ma il ricordo di chi sognava l'avventura guardando la Dakar e si ritrovava il lunedì ad andare in ufficio in sella allo stesso sogno. Ecco, la nuova Scrambler Desert Sled è tutto questo. L'utopia è diventata realtà... in vendita a 11.200 euro chiavi in mano.
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