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Anteprime
Sym Joymax 300i ABS Start & Stop, il primo test
di Stefano Borzacchiello, foto Massimiliano Serra
il 29/08/2016 in Anteprime
Sym arricchisce il suo midi con lo start & stop, lascia invariati stile, praticità e conferma la ciclistica equilibrata. Ecco un mezzo adatto per muoversi in città, ma anche pronto a partire per il week-end. Già in vendita a 5.170 euro c.i.m. con quattro anni di garanzia e quattro anni di assistenza stradale
Sym Joymax 300i ABS Start & Stop, il primo test
Immediato e intuitivo. Questo pensiamo dopo aver guidato per pochi metri il Sym Joymax 300i ABS. Un midi che ancora oggi in questa nuova versione aggiornata con sistema Start & Stop, ha nell'equilibrio e nella facilità di guida i suoi punti di forza.
A bordo si assume una posizione raccolta, ma non sacrificata: tanto che si riescono ad allungare le gambe per viaggiare in tutto relax, contando anche sulla sella ben imbottita con supporto lombare, regolabile, a cui appoggiarsi.
La protezione è più che buona grazie al frontale sufficientemente ampio, agli specchi retrovisori carenati che deviano l'aria dalle mani e al cupolino, dal design rivisto, che ripara ancora meglio senza infastidire la visuale. In coppia il comfort è elevato: il dislivello fra pilota e passeggero non è eccessivo, lo schienalino è di serie e il sistema "easy touch", che permette di estrarre le pedane del passeggero semplicemente sfiorandole con il tallone, è pratico.
Nel traffico il Joymax sorprende: nonostante il peso prossimo ai 200 kg, è molto maneggevole e capace di divincolarsi con l'agilità di un 125 compatto. Ha una frenata potente ma sempre gestibile, e l'ABS è a punto e poco invasivo. La maneggevolezza, unita a sospensioni studiate per digerire ogni asperità, non va però a discapito della stabilità, tanto che anche lanciato nei trasferimenti su tangenziali e autostrade, dove supera i 130 km/h indicati, il Sym resta stabile e impostato. È capace anche di dare insospettabili soddisfazioni nel misto, dove la ciclistica solida consente di guidarlo allegri senza che si scomponga. La trasmissione ha una risposta fluida e immediata, e accoppiata al brioso monocilindrico fa la differenza in città, regalandogli un buono scatto nelle partenze e una risposta sempre pronta nei chiudi-apri a regimi intermedi.
Il sistema Start & Stop, che Sym propone per la prima volta su un suo scooter, a differenza di quelli di Honda e Piaggio non è basato su un generatore-alternatore ma sfrutta il classico motorino di avviamento. Si attiva solo a motore caldo (sopra i 70°, dopo aver superato almeno una volta i 10 km/h). Il funzionamento è semplice: una volta inserito con il pulsantino sul manubrio sinistro, a ogni sosta superiore a circa 5/6 secondi il sistema spegne lo scooter; poi basta ruotare l'acceleratore di qualche grado per farlo ripartire. L'unica accortezza è di non spalancare il gas, altrimenti lo scooter non si avvierà. Scegliere di usare lo Start & Stop con il Sym significa quindi mettere in conto qualche secondo in più nelle ripartenze; il vantaggio sui consumi, salvo che si affronti un tratto con molti semafori, è contenuto: ma il silenzio e l'assenza di vibrazioni nelle soste sono impagabili e anche i pedoni, che non respirano i gas di scarico, ringraziano. I consumi sono sempre più che buoni: in città, anche con Start & Stop non inserito, non si scende sotto i 22 km/l, mentre nei tratti autostradali si percorrono fino a 27 km/l. Per i rifornimenti, poi, non serve scendere dalla sella, il tappo con chiave è posizionato al centro del tunnel, protetto da uno sportellino.
La protezione è più che buona grazie al frontale sufficientemente ampio, agli specchi retrovisori carenati che deviano l'aria dalle mani e al cupolino, dal design rivisto, che ripara ancora meglio senza infastidire la visuale. In coppia il comfort è elevato: il dislivello fra pilota e passeggero non è eccessivo, lo schienalino è di serie e il sistema "easy touch", che permette di estrarre le pedane del passeggero semplicemente sfiorandole con il tallone, è pratico.
Nel traffico il Joymax sorprende: nonostante il peso prossimo ai 200 kg, è molto maneggevole e capace di divincolarsi con l'agilità di un 125 compatto. Ha una frenata potente ma sempre gestibile, e l'ABS è a punto e poco invasivo. La maneggevolezza, unita a sospensioni studiate per digerire ogni asperità, non va però a discapito della stabilità, tanto che anche lanciato nei trasferimenti su tangenziali e autostrade, dove supera i 130 km/h indicati, il Sym resta stabile e impostato. È capace anche di dare insospettabili soddisfazioni nel misto, dove la ciclistica solida consente di guidarlo allegri senza che si scomponga. La trasmissione ha una risposta fluida e immediata, e accoppiata al brioso monocilindrico fa la differenza in città, regalandogli un buono scatto nelle partenze e una risposta sempre pronta nei chiudi-apri a regimi intermedi.
Il sistema Start & Stop, che Sym propone per la prima volta su un suo scooter, a differenza di quelli di Honda e Piaggio non è basato su un generatore-alternatore ma sfrutta il classico motorino di avviamento. Si attiva solo a motore caldo (sopra i 70°, dopo aver superato almeno una volta i 10 km/h). Il funzionamento è semplice: una volta inserito con il pulsantino sul manubrio sinistro, a ogni sosta superiore a circa 5/6 secondi il sistema spegne lo scooter; poi basta ruotare l'acceleratore di qualche grado per farlo ripartire. L'unica accortezza è di non spalancare il gas, altrimenti lo scooter non si avvierà. Scegliere di usare lo Start & Stop con il Sym significa quindi mettere in conto qualche secondo in più nelle ripartenze; il vantaggio sui consumi, salvo che si affronti un tratto con molti semafori, è contenuto: ma il silenzio e l'assenza di vibrazioni nelle soste sono impagabili e anche i pedoni, che non respirano i gas di scarico, ringraziano. I consumi sono sempre più che buoni: in città, anche con Start & Stop non inserito, non si scende sotto i 22 km/l, mentre nei tratti autostradali si percorrono fino a 27 km/l. Per i rifornimenti, poi, non serve scendere dalla sella, il tappo con chiave è posizionato al centro del tunnel, protetto da uno sportellino.
Invariato nello stile, il Joymax conferma una capacità di carico da riferimento: il vano sottosella (cui si accede anche a motore acceso, sbloccando la serratura con il pulsantino sul manubrio) è profondo, e grazie alla conformazione ben modellata, consente di inserire senza problemi due caschi e altri oggetti. Davvero utili nelle operazioni di stivaggio l'ammortizzatore idraulico che tiene sollevata la sella e la luce di cortesia. Poco profondo invece, e senza serratura, il cassettino nel retroscudo, dove è sistemata la presa 12V.
Oltre ai led nel gruppo ottico anteriore e posteriore, una chicca del Sym restano le luci fendinebbia di serie, azionate però da un poco pratico tasto nel retroscudo. Un'altra buona idea è la bocchetta dell'aria al centro del tunnel che può convogliare l'aria emessa dal radiatore; unita alla copertina, consente di tenere più caldo il posto guida nei mesi freddi.
Aggiornato, con un look che tiene il tempo, il Joymax è proposto con quattro anni di garanzia e quattro anni di assistenza stradale a 5.170 euro chiavi in mano. Un prezzo allineato a quello dei principali competitor di pari cilindrata, rispetto ai quali il Sym non paga nulla in termini di qualità percepita.
Scopri tutti i dettagli del Sym Joymax 300i ABS Start & Stop nella gallery, clicca qui!
Oltre ai led nel gruppo ottico anteriore e posteriore, una chicca del Sym restano le luci fendinebbia di serie, azionate però da un poco pratico tasto nel retroscudo. Un'altra buona idea è la bocchetta dell'aria al centro del tunnel che può convogliare l'aria emessa dal radiatore; unita alla copertina, consente di tenere più caldo il posto guida nei mesi freddi.
Aggiornato, con un look che tiene il tempo, il Joymax è proposto con quattro anni di garanzia e quattro anni di assistenza stradale a 5.170 euro chiavi in mano. Un prezzo allineato a quello dei principali competitor di pari cilindrata, rispetto ai quali il Sym non paga nulla in termini di qualità percepita.
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Sym Joymax 300i ABS Start & Stop, il primo test
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