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Gilera Fuoco: il tre ruote 500

il 04/04/2007 in Moto & Scooter

Ha una linea scioccante e un motore da 40 CV, ma cosa cambia dall’Mp3? È più veloce e adatto ad affrontare le strade extraurbane ma risulta meno a suo agio in città

Gilera Fuoco: il tre ruote 500
Abbiamo provato sulle strade di Berlino il nuovo tre ruote sportivo della Gilera
Se l’arrivo del Piaggio MP3 la scorsa primavera ha suscitato prima molta curiosità e poi raccolto molto consenso tra gli addetti ai lavori sia e gli utenti, il debutto al Salone di Milano del nuovo Gilera Fuoco 500 ha scatenato subito alcuni interrogativi.
Chi aveva avuto modo di provare l’Mp3 si chiedeva se i 250 cc in più avrebbero colmato il gap in termini di prestazioni, punto dolente del mono duemmezzo, non all’altezza dei rivali di pari cilindrata anche a causa del superiore peso da gestire.
Chi poi avesse messo a confronto il nuovo tre ruote Gilera con gli altri maxi scooter non nascondeva dubbi sulle soluzioni di design adottate. La sua linea - che ricorda più il prototipo del tre ruote Piaggio visto al Motorshow di Bologna nel 2005 che il Piaggio Mp3 - è senza dubbio scioccante e fuori dagli schemi. Ma che lo sia forse troppo? È presto per dare risposte definitive. Intanto in occasione della presentazione a Berlino abbiamo avuto modo di guidarlo e di capire cosa cambia dall’Mp3.
Come anticipato non si può parlare del nuovo Gilera Fuoco senza prima soffermarsi sul suo design. Nella vista frontale colpisce il gruppo ottico composto da cinque elementi, con i due faretti circolari che riprendono le forme di quelli montati sulle auto da rally, e la presenza della struttura paracolpi in tubi di acciaio con inserti in rete metallica. Il cupolino proposto di serie è invece basso (è disponibile però tra gli accessori quello più alto).
L’assenza del portellone di carico rende la parte posteriore del Gilera Fuoco più compatta rispetto a quella del Piaggio Mp3. Cambia anche la conformazione della sella che presenta un dislivello meno marcato tra la porzione dedicata al pilota e quella riservata al passeggero. Quest’ultimo, può contare su due maniglie integrate alla struttura del portapacchi.
La strumentazione è mista analogico digitale, mentre il manubrio – con il bel tubo in evidenza - è simile a quello di una naked.
Il telaio in tubi d’acciaio e lo schema delle sospensioni mantengono il caratteristico schema gia visto sull’Mp3 con la sospensione anteriore a quadrilatero articolato, mentre al posteriore troviamo una coppia di ammortizzatori, regolabili nel precarico. Il Fuoco sarà però equipaggiato di serie con il sistema di blocco elettro-idraulico della sospensione anteriore. Il motore adottato dal Gilera Fuoco è il 500 cc a doppia accensione, quattro valvole con alimentazione ad iniezione elettronica e raffreddamento a liquido. La potenza è di 40 CV a 7.250 giri e la coppia massima è di oltre 42 Nm a 5.500 giri. L’introduzione del sistema a doppia candela ha permesso inoltre di ottimizzare la combustione all’interno del cilindro, con una diminuzione della rumorosità e dell’emissione di gas inquinanti.
Il Fuoco 500ie sarà disponibile nelle concessionarie a 7.800 euro c.i.m dalla fine di maggio in tre differenti colorazioni rosso, grigio e nero opaco.
Inoltre sono previsti anche una serie di accessori tra cui il bauletto da 42 litri, lo zainetto da fissare alla piastra del bauletto, il parabrezza regolabile, il kit paramani, il Tom Tom navigator, il telo coprigambe, il telo copriveicolo e l’allarme elettronico.
I 250 cc in più rispetto al motore che equipaggia il Piaggio Mp3, accompagnati da un aumento della massa di 30 kg, sono i principali artefici del cambio di carattere che si avverte in sella al Gilera Fuoco. Le migliori doti di accelerazione e di ripresa consentono di effettuare sorpassi con maggior disinvoltura soprattutto in autostrada e nel traffico veloce delle tangenziali, vero limite del tre ruote di 250 cc. Tornati in città, però, il Gilera Fuoco ha mostrato una minore agilità, derivante dalla maggiore inerzia sia nell’impostazione della curva sia nella frenata che, rispetto al cugino da un quarto di litro, è un po’ più “lunga”.
Anche il comodo sistema di blocco della sospensione anteriore (di serie), che limita l’utilizzo del cavalletto centrale, risente un po’ dell’aumento della massa che tende a spostare lo scooter dalla verticale, mentre si aziona il sistema.
La maggior vocazione al commuting extraurbano si nota anche nella posizione di guida, ora un po’ più “costretta” per via dell’abbassamento del manubrio e della diversa conformazione della sella che impone una posizione obbligata per il pilota. Questo consente di gestire meglio le prestazioni davvero notevoli del Fuoco, soprattutto nella versione senza parabrezza che abbiamo provato a Berlino. Un allestimento che però influisce negativamente sul comfort del pilota; migliora, in compenso, quello del passeggero.
In complesso il Fuoco, per esprimersi al meglio, deve essere guidato con un certo brio - in velocità - situazione in cui mantiene tutte le doti della famiglia “3 ruote”, ovvero tenuta di strada e sicurezza anche sui fondi più scivolosi. Anche il motore preferisce i regimi più alti, situazione in cui non si registrano più le vibrazioni e la ruvidità ai bassi che derivano dalla maggior cilindrata unitaria. Il Fuoco è la soluzione più indicata quindi per chi deve percorrere lunghi tratti di tangenziale, mentre, nel traffico “stretto” delle città, è più indicato il Piaggio Mp3 250/400 più agile e leggero.


Motore:
monocilindrico orizzontale a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 94x71 mm; cilindrata 492,7 cc; rapporto di compressione 11,0:1. Distribuzione monoalbero 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica. Capacità serbatoio carburante 12 litri (di cui 1,8 di riserva). Lubrificazione a carter umido.
Trasmissione: frizione automatica centrifuga, finale a ingranaggi. Cambio a variatore automatico centrifugo.
Ciclistica: telaio a doppia culla in acciaio; sospensione anteriore, a quadrilatero articolato; sospensione posteriore a gruppo motore oscillante con braccio di rinforzo e doppio ammortizzatore regolabile nel precarico escursione ruota 110 mm. Cerchi: anteriori 12x3,00”, posteriore 14x4,50”. Pneumatici: anteriori 120/70-12, posteriore 140/70-12. Freni: anteriore a doppio disco flottante in acciaio da 240 mm e pinze a 2 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 240 mm e pinza a singolo pistoncino.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.160, larghezza 775, altezza sella 790, interasse 1.550. Peso a secco 238 kg.
Prestazioni dichiarate: potenza 28,11 kW (40,0 CV) a 7.000 giri, coppia 42,23 Nm (4,30 kgm) a 5.500 giri.

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