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Moto & Scooter
Benelli BX 449, chi le ha viste?
da XOffRoad.it
il 28/08/2018 in Moto & Scooter
Presentata al Salone di Milano del 2006 la fuoristrada pesarese nonostante fosse un progetto pronto per la produzione non arrivò mai dai concessionari
Benelli BX 449, chi le ha viste?
La storia della Benelli BX inizia al Salone di Milano del 2006 quando la Casa pesarese (con i capitali cinesi di Quianjiang), decisa ad espandere i propri interessi anche nel mondo del fuoristrada, presentò al grande pubblico un’innovativa quattro tempi dotata di una linea pulita ed elegante al tempo stesso, che suscitò molto interesse tra gli operatori e gli appassionati dell'off-road.
Il progetto, pur marchiato Benelli era in verità frutto delle esperienze dei fratelli Vertemati che avevano studiato per il costruttore pesarese una moto innovativa e, come da tradizione della piccola factory brianzola, avanti nei tempi.
Il motore quattro tempi era caratterizzata da un carter centrale in pezzo unico, iniezione elettronica, cambio estraibile, sedi valvole in berillio e valvole in titanio, mentre il telaio, perimetrale in alluminio aveva un sistema brevettato per variare la rigidità torsionale grazie all’adozioni di inserti in carbonio, intercambiabili e inseriti nella zona inferiore del trave portante superiore. Il forcellone era in pezzo unico ricavato per fusione.
La storia della Benelli BX
La BX fu presentata inizialmente nella versione cross, la BX 449, ma negli anni seguenti fu declinata anche nelle versioni BX505 Enduro e BX 570 Motard, ognuna dotata di una motorizzazione specifica.Il progetto, pur marchiato Benelli era in verità frutto delle esperienze dei fratelli Vertemati che avevano studiato per il costruttore pesarese una moto innovativa e, come da tradizione della piccola factory brianzola, avanti nei tempi.
Il motore quattro tempi era caratterizzata da un carter centrale in pezzo unico, iniezione elettronica, cambio estraibile, sedi valvole in berillio e valvole in titanio, mentre il telaio, perimetrale in alluminio aveva un sistema brevettato per variare la rigidità torsionale grazie all’adozioni di inserti in carbonio, intercambiabili e inseriti nella zona inferiore del trave portante superiore. Il forcellone era in pezzo unico ricavato per fusione.
Chi l’ha vista?
Dopo alcuni anni di limbo durante i quali furono fatte circolare foto dei prototipi definitivi e furono fatti provare alla stampa specializzata vari esemplari praticamente definitivi della moto nelle tre versioni, il progetto fu interrotto senza mai giungere alla produzione di serie per il cambio di scelte strategiche della dirigenza, che decise di concentrarsi su altri prodotti e fasce di utenza.Correlate
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