I viaggi dei lettori
I castelli di Re Ludwig II e la strada Romantica
Un tour estivo in Germania, nella Baviera del sud, tra castelli e paesaggi meravigliosi, a cavallo della nostra fedelissima Black Spirit...
Non c’è cosa più bella che aprire la finestra dalla nostra bellissima camera e vedere che fuori c’è una giornata stupenda!!!!
Ci prepariamo in fretta e furia per non perdere neanche un minuto di sole e, in men che non si dica, siamo già in moto. I nostro obiettivo sono i castelli di Hohenscwangau e Neuschwantein che sorgono a pochi minuti da lì: quest’ultimo ispirò Walt Disney quando scrisse “La Bella Addormentata” e divenne poi il simbolo della famosissima azienda produttrice di bellissimi cartoni animati e non solo.
Per raggiungerli basta passare il confine tedesco, sfiorare la ridente cittadina di Fussen (che visiteremo nel tardo pomeriggio) e seguire le esplicite segnalazioni stradali.
Giunti sul posto, nonostante non siano neanche le 9, ci sono già moltissimi turisti pronti a recarsi presso la biglietteria che si trova sulla via principale (molto caratteristica e ricca di locali e negozietti) e non presso i rispettivi castelli. Parcheggiamo la moto nella grande area di sosta all’aperto situata sulla destra, poco prima di arrivare al laghetto denominato Alpsee, al costo di 2 euro (per le moto) per l’intera giornata, perché non è possibile raggiungere i castelli in moto o con qualsiasi altro mezzo di trasporto a motore, ad esclusione dei Bus autorizzati.
Dopo aver preso i biglietti per il castello Neuschwantein a 12 euro cad. (il castello di Hohenscwangau lo guardiamo solo dall’esterno) ci dirigiamo verso l’area destinata alla partenza delle carrozze trainate dai cavalli (altra alternativa per raggiungere il castello) ma la fila è esageratamente lunga, così optiamo per l’autobus dato che la strada è tutta in salita e fa un caldo pazzesco!!!
Dopo circa mezz’ora di attesa riusciamo a partire ed in pochi minuti giungiamo nei pressi del ponte di Maria (Marienbrucke), da dove si ha una vista spettacolare sulla fortezza.
Giunti all’ingresso dell’imponente struttura, all’orario previsto sul biglietto, si accede all’interno del castello dove ad ogni turista viene consegnata una specie di radiolina da dove ascoltare l’audio guida nella lingua selezionata. Purtroppo, però, non è possibile scattare le foto!!!
Dopo la visita, che consiglierei a chiunque per la bellezza degli interni e la particolarità di alcuni ambienti (es: la grotta artificiale fatta costruire dal re come corridoio tra due stanze), riscendiamo “a valle” godendoci una piacevole passeggiata all’ombra del fitto bosco che circonda il castello (tanto è tutta discesa!!), mangiamo qualcosa e, prima di salire in sella, passiamo alcuni minuti ad ammirare l’Alpsee, luogo di refrigerio per molti turisti e non, considerata la sua balneabilità.
La giornata è veramente bellissima ed è piacevolissimo farsi accarezzare dall’aria, forse anche troppo calda, mentre, percorrendo in moto ed in tutta tranquillità la Romantiscestrasse, raggiungiamo la Wieskircke, un graziosissimo santuario a circa 25 km da Fussen.
Successivamente, avvalendoci della veloce statale 17 (in parte ancora Strada Romantica), arriviamo in circa 35 minuti a Landsberg am Lech, pittoresca cittadina adagiata sulla riva, appunto, del fiume Lech , che conserva tuttora l’impronta medievale grazie alle sue fortificazioni e torri. Particolare è la Mutterturm, fiabesca torre alta 30 metri che si erge fuori dal centro storico, più precisamente sulla riva occidentale del Lech, oggi museo d’arte che ospita le opere di un famoso pittore tedesco (che però oggi è chiuso).
Viaggiando nuovamente sulla statale 17, direzione sud, facciamo un giro veloce dentro Schongau, paesino carino ma un tantino desolato… non vale neanche la pena scendere dalla moto e così ci dirigiamo verso Fussen!
La cittadina è davvero carina e c’è tanta gente in giro: peccato sia domenica, molti negozi sono chiusi, così approfittiamo per ammirare senza distrazioni l’incantevole centro storico e gli edifici che più caratterizzano il luogo, tra cui il castello, che domina dall’alto l’abitato. La cena è servita presso il ristorante “Ritterstub’n”, sito in Ritterstrasse, un ottimo locale adibito, peraltro, alla cucina per celiaci, così Vale, che ha scoperto la celiachia poco meno di 3 anni fa, può stare tranquilla senza dover necessariamente rinunciare a determinate pietanze (offrono pure la birra “gluten frei”!!).
Prima di rientrare in albergo, facciamo un salto sotto i castelli visitati in mattinata nella speranza di vederli illuminati: siamo fortunati… il castello Hohenscwangau soddisfa la nostra richiesta!
La settimana non comincia bene…il cielo è coperto, fa abbastanza freschetto (per non dire quasi freddo) e si prevede pioggia nell’intera regione per l’intera giornata. Purtroppo oggi ci attende la visita al campo di concentramento di Dacau e alla città di Monaco, ma le condizioni meteo rischiano di rovinare tutto, considerando che circa 250 km (tra andata e ritorno) sotto la pioggia non sono pochi.
Per il momento non piove e, per garantire una giornata discreta alla mia compagna di viaggio, ci dirigiamo alla più vicina Kempten, a circa 40 km, sede di un grande centro commerciale, il Forum Allgau, dove poter passare un po’ di tempo in caso di “precipitazioni avverse”.
Prima però, dato che siamo di strada, ci fermiamo alle cascate del Lech, proprio vicino alla cittadina di Fussen: peccato che una “vivace scolaresca” non ci consenta di goderci in tranquillità il posto e di scattare qualche foto decente…
Arrivati a Kempten e parcheggiata la moto nelle immediate vicinanze del Forum ed al riparo dalle intemperie, ci sfiliamo i kit antipioggia e facciamo un giro per i negozi del centro commerciale, rimanendo sorpresi che qui alcuni prodotti, tra cui le famose caramelle Haribo, costano molto meno che da noi!
Dopo aver sgranocchiato qualcosa per pranzo, graziati per un po’ dalla pioggia, facciamo un giro nel centro di Kempten che, al di fuori delle aspettative, si dimostra un cittadina davvero carina, piena di gente, di graziose piazzette e simpatici negozietti! Forse Dacau e Monaco sarebbero state un’altra cosa, ma chi può dirlo? Consoliamoci.. Tutto sommato, ci è andata bene anche se, il rientro a Pinswang ce lo faremo sotto l’acqua battente!
Basta pioggia! Oggi si rispetta il programma, e coperti bene (perché fa un po' freddino) raggiungiamo il castello Linderhof, attraversando prima la cittadina di Reutte, e poi seguendo la statale L255 che costeggia lo splendido specchio d'acqua del "Plansee". Nonostante la temperatura non sia proprio congrua al periodo, è piacevolissimo farsi coccolare la suono del bicilindrico Honda che pulsa piano nel silenzio della natura circostante, mentre il "perfetto" serpente d'asfalto ci guida a destinazione.
Il palazzo, che definirei una Reggia, si ispira infatti a quella di Versailles, in quanto Re Ludwig II era molto affascinato dal potere Francese e dal sovrano "Re Sole". Gli immensi giardini sono molto curati e le fontane deliziano gli occhi con i loro giochi d'acqua, in particolar modo la fontana principale che giace di fronte al castello la quale, ogni 30 minuti, mostra il suo potente getto alto diversi metri. Non da meno sono la fantastica Grotta di Venere e il chiosco Moresco, che possono essere visitati continuando il percorso che si snoda all'interno dei giardini del palazzo.
Dopo poco più di 10 km da Linderhof sorge Oberammergau, una delle attrazioni "cartolina" della Baviera, che deve la sua fama alle case affrescate ed alla bravura dei sui artisti del legno. Importantissima per questa cittadina è la Festa della Passione di Cristo (Passionsspiele), che si svolge ogni 10 anni, nata a seguito di un voto fatto dagli abitanti del posto dopo la fine di un'epidemia di pestilenza che mise in ginocchio l'intera città per mesi. A tal riguardo, notiamo un bellissimo affresco che raffigura la Passione su di un edificio in pieno centro storico. Passeggiando per le vie del paese veniamo inghiottiti all'interno di una bottega che, pur essendo in piena estate, espone migliaia di addobbi natalizi e molteplici oggetti rigorosamente artigianali dalla bellezza unica… peccato non avere spazio a sufficienza per portar via qualche souvenir da poter sfoggiare il prossimo Natale nella nostra casetta in Italia!
Dopo aver gustato un buon gelato, ci rimettiamo in marcia in direzione Garmisch-Partenkirchen, per presentarci al cospetto della Zugspitze che, con i suoi 2962 mt, rappresenta la vetta più elevata della Germania. Il mio intento è quello di salire su in cima con la funivia (c'è anche il "trenino" che arriva fino un certo punto…) ma Valentina non è proprio d'accordo, percepita l'imponenza della montagna ma soprattutto dopo aver visto "scomparire" nel bel mezzo delle nuvole la cabina della funivia che portava su altri avventurosi.
Pazienza! Poteva essere un'esperienza da brivido… A due passi da lì si estendono due splendidi e cristallini laghetti, l'Eibsee e ed il Badersee (peraltro un po' più nascosto, anche perché coperto dall'omonimo albergo). Sul fondo di quest'ultimo giace la statua di bronzo di una sirena rappresentante una delle presunte amanti di Re Ludwig I, nonno di Re Ludwig II. Purtroppo per vederla è necessario affittare una barchetta a remi per potersi spingere al centro del piccolo bacino lacustre e, data l'assenza in loco di qualcuno a cui rivolgersi per avere informazioni più dettagliate in merito, decidiamo di fare una lenta passeggiata di qualche minuto intorno al lago e risaliamo in sella alla nostra Black Spirit.
Percorriamo la statale 23 fino al confine austriaco e continuiamo seguendo le indicazioni per Reutte e poi per Fussen, dato che Vale vuole cenare nuovamente presso il "Ritterstub'n".Quest’anno la vacanza è durata meno del solito…avere solo pochi giorni ma voler vedere tutto! E poi oggi è anche una giornata stupenda! Dispiacere a parte, lasciamo l’albergo verso le 09.00, pronti per il viaggio di ritorno.
Percorriamo un tratto di autostrada in direzione Kempten e, dopo circa 30 km, usciamo per immetterci sulla statale 12, una strada veloce ma piacevolissima, che ci porta a Lindau, una perla sul lago di Costanza. Il centro storico della cittadella sorge su un isolotto al quale vi si accede da due ponti: c’è un po’ di fila ma, con molta educazione e tranquillità, ci defiliamo nel traffico e riusciamo a parcheggiare proprio all’ingresso dell’area pedonale. Le vie del centro sono gremite non solo di turisti ed è un piacere passeggiare.. purtroppo il tempo a disposizione non è molto e, dopo un’occhiatina veloce all’ingresso del porto, sorvegliato dal faro e da un’imponente leone di pietra, ci rimettiamo subito in marcia.
Come abbiamo fatto per l’andata, non ho intenzione di percorrere la rete autostradale e quindi statali a go-go!! Attraversiamo Bregenz, Dornbirn e Feldkirk, fino a Vaduz, capitale del Liechtenstein. Sostiamo per il pranzo presso una Coop (un panino e via), scattiamo due foto al centro della piccolissima città e facciamo trottare la Black Spirit fino a Chur, passando per Landquart.
D’ora in poi, le montagne sono sempre più vicine e la strada diventa sempre più impervia fino a trasformare una dolce passeggiata in una tortuosa corsa verso Passo Spluga: prima di arrampicarsi sul passo, però, una sosta al laghetto che incontriamo poco prima che inizi la ripida salita è d’obbligo, considerato il fatto che già nel 2010, rientrando dalla Foresta Nera, ci siamo fermati nello stesso punto.
Giunti in cima al valico, a quota 2.114 mt., dopo aver danzato sugli stretti tornati che hanno fatto sfogare il nostro bicilindrico, ammiriamo un cielo terso, spettacolare, e respiriamo un’aria sopraffina. Sfortunatamente non c’è molto da vedere e siamo pronti a riscendere verso Chiavenna, ammirando dall’alto il lago Montespluga; percorriamo la sponda Occidentale del Lago di Como, trafficatissima, ed in serata rientriamo finalmente a Saronno.
Purtroppo un’altra avventura è giunta al termine, sempre soddisfatti di quanto visto e vissuto, anche se quella Monaco e quella Dachau…uhm… mi sa proprio che ho trovato una buona scusa per tornare in Germania!
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