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Il nodo guard rail

di Riccardo Matesic il 10/06/2014 in Attualità

I motociclisti considerano le barriere stradali il problema dei problemi, e reclamano l'installazione di specifiche protezioni, come negli altri paesi. Il Ministero dei Trasporti ha messo a punto uno specifico decreto, ma...

Il nodo guard rail
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I guard rail sono da molti anni un problema assai sentito dai motociclisti. In Italia c'è una grande presenza di barriere ai lati della strada, anche dove non servirebbero. Ve ne sono infatti in quegli svincoli autostradali dove ci sono ampi prati ai lati, e dove basterebbe mettere della sabbia, come si fa nelle corsie di decelerazione d'emergenza riservate ai mezzi pesanti in alcuni paesi. E ve ne sono su strade dove ai lati, semplicemente... non c'è nulla. Che li montano a fare?
Le barriere per noi italiani sono un grande problema, perché ce ne sono tantissime, rese ancora più pericolose perché spesso danneggiate: monconi penzolanti, lame esposte con la parte tagliente agli urti. C'è di tutto sulle nostre strade. Tranne le barriere specifiche anche per i motociclisti, quelle che impediscono l'urto del corpo con i paletti di sostegno, ad esempio. Di quelle se ne vedono pochissime.
Dell'argomento ci siamo occupati varie volte in passato, ricordando che il Comitato Europeo di Normazione (CEN), ha discusso a lungo un protocollo aggiuntivo del Regolamento d'omologazione delle barriere EN1317, per aggiungere dei crash test specifici per i motociclisti. Nel 2010 però, al momento della votazione finale, il Comitato, piuttosto che un regolamento, decise di approvare una "specifica tecnica", un protocollo al quale i diversi stati possono aderire volontariamente, anche apportandovi delle modifiche.
A quattro anni di distanza, qual è lo stato dell'arte in Italia? Lo abbiamo chiesto all'Ing. Luciano Marasco, che per il Ministero dei Trasporti segue l'area Sicurezza e protezione degli utenti della strada.
"Al momento non è ancora stata approvata una regola nazionale di installazione per i dispositivi stradali di sicurezza per i motociclisti (DSM), ma alcuni Enti Locali hanno chiesto all'Amministrazione la possibilità di sperimentarli. Il decreto che regolerà la materia è stato già messo a punto, tenendo conto anche della risoluzione della Commissione Trasporti della Camera accolta dal Governo -quella presentata dal Movimento 5 Stelle, ndr-".
"Successivamente il testo dovrà subire degli obbligatori passaggi burocratici. In particolare sarà inviato per parere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Dopo ci sarà un passaggio presso l'Ufficio Legislativo del Ministero. E a completamento dell'iter istituzionale, il decreto sarà trasmesso al Ministero per lo Sviluppo Economico, che provvederà all'inoltro per la notifica in sede Europea. Solo alla fine della procedura di notifica, comprensiva di eventuali osservazioni da parte degli Stati Membri, si potrà procedere alla pubblicazione della norma. Ipotizziamo che ci vorranno almeno sei mesi"
.
Ci sono possibilità che in futuro la Specifica Tecnica non obbligatoria attualmente adottata dal CEN si traduca in una norma?
"Non molte, nonostante le richieste italiane. Sarebbe meglio però avere una norma europea armonizzata ed obbligatoria in tutti gli Stati Membri".
La cosa importante, che avevamo già fatto notare in passato e che torniamo a sottolineare, è che a oggi le amministrazioni interessate sono nella condizione di installare i guard rail che proteggono i motociclisti a titolo sperimentale, e in maniera perfettamente lecita. Non c'è alcun vincolo a riguardo.
E allora, perché se ne vedono così pochi? Una domanda che ci porta dritti dritti alla constatazione che le amministrazioni fanno scelte alternative per spendere i (pochi) soldi di cui dispongono. Del resto, lo stato d'abbandono delle nostre strade la dice lunga sulla mancanza di fondi.
Il nostro approccio con il problema guard rail deve essere allora diverso. Il problema non è normativo, ma di sensibilizzazione, di investimenti e di disponibilità di risorse.
Detto questo, evitiamo di trasformare le barriere stradali nel simulacro di tutti i problemi del mezzo a due ruote. I guard rail sono numericamente meno rappresentati di altre cause di morte e di lesioni permanenti; anche secondo il MAIDS, l'unico studio europeo sull'incidentalità dei motociclisti. Parlare solo di guard rail ci espone al rischio di dimenticare molte altre possibili situazioni di pericolo tristemente presenti, dagli automobilisti distratti alla nostra stessa (a volte) imperizia di guida.

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