Moto & Scooter
Guida all'acquisto naked 2024: le sport e le hypersport
La nostra guida dedicata a tutte le naked sul mercato prosegue con le sportive. La naked moderna è nata già sportiveggiante con la prima Ducati Monster, e il filone ha riscosso continuo successo: le vere sportive stradali oggi sono naked, e le hypernaked si fanno temere anche in pista...
Naked, naked: ma le naked sono nate sportive. Con la primissima Suzuki Bandit 400, e definitivamente con la Ducati Monster. Sopperivano alla mancanza di carenatura con un'indole maschia e una bella guida, e per lungo tempo le naked sono state in gran parte sportiveggianti: la Triumph Speed Triple, la MV Agusta Brutale, la Kawasaki Z ma anche la Honda Hornet col motore della CBR della generazione precedente.
Il connubio tra nudità e sportività è insomma indissolubile, e anche nella estrema moltiplicazione e frammentazione che ha interessato il mondo della moto, molte delle naked più desiderabili e più desiderate sono sportive: le Aprilia Tuono, le KTM Duke, le Triumph Street Triple e molte altre. La distinzione tra roadster e sportive è a volte difficile da fare, ad esempio nel caso delle rétro come la recente Yamaha XSR900, mentre è chiarissima nel caso delle hypernaked, le recenti ammiraglie senza carena ben presto diventate iconiche.
Anche in questo caso trovate le moto guidabili con patente A2 segnalate da un bollino: blu se sono nativamente sotto il limite di potenza di legge (35 kW pari a 47,5 CV) e grigio se sono depotenziate (partendo da un massimo di 70 kW).
Aprilia Tuono 660
95,2 CV, 183 kg in ordine di marcia - ruote da 17"/17" - da 10.799 euro c.i.m.
Con metà del V4 della sorella 1100, la baby Tuono è una delle naked medie più belle da guidare. Misure compatte, ciclistica svelta e comunicativa con la classica struttura in alluminio di Aprilia assistita da un’elettronica di prim’ordine. Una moto che dà più soddisfazioni di quanto non dica la potenza, peraltro anche limitabile a 35 kW per chi ha la patente A2.
Aprilia Tuono 660 Factory
100 CV, 181 kg in ordine di marcia - ruote da 17"/17" - da 11.199 euro c.i.m.
Se la Tuono 660 vi sembra poco pepata, ecco la versione Factory con inclinazioni ancora più sportive e pistaiole: assetto dedicato, sospensioni KYB regolabili e motore da 100 CV. Una belvetta dall'agilità strepitosa che mette le emozioni fra i cordoli alla portata di tutti. Anche lei c'è in versione A2 per i diciottenni.
Aprilia Tuono V4
175 CV, 209 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 17.199 euro c.i.m.
Derivata dalla sorella sportiva, è una originale versione meno hyper e più orientata all’uso stradale. Mantiene lo strepitoso V4 1100 da 175 CV, perde le sospensioni elettroniche ma guadagna una posizione in sella più comoda e un cupolino più protettivo. Volendo, ci sono anche due (piccole) borse laterali. Il comfort migliora un po’, ma il focus resta sulla guida sempre bellissima, con ciclistica ed elettronica al top.
Aprilia Tuono V4 Factory
175 CV, 209 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 20.199 euro c.i.m.
Una delle prime hypernaked della storia, la Tuono V4 resta unica nella sua formula “nuda, ma non del tutto”. L’ultima serie è più armonica nel look, che lascia bene in evidenza il meraviglioso alluminio di Noale e le dotazioni al top. Anche se oggi ci sono avversarie più potenti, il motore V4 ha un ruggito pazzesco e in sella sembra di guidare una MotoGP.
Benelli Tornado Naked Twin 500
47,6 CV, 195 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da n.d.
Era nata TnT, Tornado Naked Tre, ed era una delle naked più sexy dei primi Anni 2000. Ora torna con il motore a 2 cilindri della Leoncino 500 e della TRK 502, un telaio in acciaio a traliccio e dotazioni generose, dalla forcella rovesciata con steli da 50 mm al doppio disco semi flottante da 320 mm con pinze radiali. Il look è aggressivo e originale, col faro led a T che caratterizza le Benelli di ultimissima generazione. È attesa per la seconda metà del 2024.
Benelli 752 S
76,4 CV, 226 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 7.690 euro c.i.m.
La prima Benelli a sfoggiare il motore da 754 cc è stata questa bella naked sportiva, che è entrata in un segmento molto combattuto forte di uno stile bello e personale e buone dotazioni, fra cui i freni Brembo con pinze monoblocco radiali. Come per tante Benelli di questa famiglia, il motore ha tanta sostanza ai medi, le sospensioni sono molto sostenute e il peso non è particolarmente contenuto.
Bimota KB4 RC
142 CV, 194 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da n.d.
La prima naked della Bimota di nuova generazione, dopo l’ingresso di Kawasaki nel capitale sociale, è questa ovviamente sportivissima versione spogliata della KB4. Il motore è il 4 in linea Kawasaki e la ciclistica è convenzionale… ma fino a un certo punto: il radiatore spostato sotto la sella ha permesso di arretrare l’avantreno ottenendo sia grande stabilità che grande maneggevolezza. Sospensioni Öhlins al top, ruote forgiate e un tripudio di leghe leggere e carbonio per raggiungere un peso piuma.
BMW S 1000 R
165 CV, 196 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 16.450 euro c.i.m.
La seconda generazione della naked supersportiva tedesca ha confermato il 4 in linea dalla meravigliosa erogazione inserito in una ciclistica tutta nuova. La potenza non è estrema, ma l’efficacia è super sia su strada che in pista, grazie anche a un’elettronica molto a punto. Tantissime le opzioni come da tradizione BMW, tra cui il pacchetto M e i cerchi in carbonio.
BMW M 1000 R
210 CV, 199 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 22.850 euro c.i.m.
Se la potenza della S 1000 R poteva sembrare poca rispetto alle altre hypernaked, BMW ha risolto la questione con la M 1000 R, infilando nello stesso eccellente pacchetto ciclistico ben 45 CV in più. Il risultato è una moto con prestazioni pazzesche ma anche straordinariamente trattabile, pur se hyper nelle dotazioni con winglets, freni M e sospensioni semiattive. E per chi vuole, c’è il pacchetto M Competition.
CFMOTO 300NK
27,9 CV, 157 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 4.140 euro c.i.m.
Se per le Case occidentali le medio-piccole sono da sempre prodotti residuali, per i cinesi sono al centro della gamma come dimostra il caso di CFMOTO che della serie NK offre 300, 450, 650 e 800. La entry-level monta un amichevole monocilindrico bialbero da 28 CV ed è svelta grazie a peso ridotto, quote agili e pneumatici di sezione molto stretta. Linea aggressiva disegnata in Italia per questa 300 meno cara di molte 125.
CFMOTO 450NK
46,9 CV, 172 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 5.840 euro c.i.m.
La 450 è la più recente aggiunta nella famiglia NK: ha linee ancora più affilate, il suo bicilindrico bialbero è fasato a 270° (contro i 180° della 650NK) offre il controllo di trazione, la forcella è rovesciata, la strumentazione è TFT con connettività e la presenza scenica più “importante” rispetto alla 300. Di fatto è una concorrente della 650NK, più potente ma meno raffinata e meno vicina all’ammiraglia 800NK.
CFMOTO 650NK
56,5 CV, 206 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 6.340 euro c.i.m.
Col bicilindrico parallelo in versione “non aggiornata” – 649 cc e 56,5 CV – e l’aggressivo stile sperimentato con successo sulla 800NK CFMOTO offre questa media semplice ma gradevole nella guida e concorrenziale nel prezzo. Non ha il ride-by-wire e la forcella è tradizionale, ma non le manca nulla se non un po’ di potenza frenante.
CFMOTO 800NK Sport / Advanced
95,2 CV, 186 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 7.340 euro c.i.m.
L’ammiraglia naked di CFMOTO è questa bella 800 che ha fatto scalpore presentandosi col bicilindrico parallelo LC8c di KTM, in una versione con elettronica sviluppata da CFMOTO. Invidiabile il rapporto qualità/prezzo considerando la presenza di riding mode, cruise control, quickshiter e sospensioni KYB regolabili, oltre all’enorme TFT da 8” della versione Advanced. C’è però anche qualche difetto di gioventù nella risposta al comando del gas, nella taratura dell’ABS e nell’assenza del traction control.
Ducati Monster 937
111 CV, 188 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 12.640 euro c.i.m.
Un’icona Ducati, rinnovata a fondo poche stagioni fa. La attuale Monster è contemporanea nella tecnica e nell’estetica: telaio “front” in alluminio, motore Testastretta 11° con ride-by-wire e un’elettronica completissima, look compatto e aggressivo. Anche lei è una Ducati di ultima generazione: sempre efficace nella guida sportiva, ma anche trattabile nel motore e piuttosto confortevole dal punto di vista ergonomico. Già tantissimi gli allestimenti e le opzioni. C’è anche A2 a 1.000 euro in meno, come sempre in casa Ducati.
Ducati Monster 937 SP
111 CV, 188 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 15.740 euro c.i.m.
Come per la Streetfighter V4, anche la Monster SP è più di un semplice allestimento: cambia l’assetto, più puntato in avanti, e diventano più raffinati sospensioni (Öhlins con forcella NIX30) e freni (pinze Brembo Stylema e flange in alluminio più leggere). Motore e cavalleria sono identici, ma scende il peso, aumentano l’angolo di piega e la precisione, con l’obiettivo – riuscito – di spostare il baricentro dell’utilizzo verso la guida sportiva e in pista. C’è anche A2 a 1.000 euro in meno, come sempre in casa Ducati.
Ducati Streetfighter V2
153 CV, 200 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 18.640 euro c.i.m.
Per i nostalgici delle sportivone Ducati col motore bicilindrico, ecco la Streetfighter V2: lo stesso look mozzafiato della V4, mossa però dall’ultimo twin Testastretta Superquadro in versione meno estrema: 955 cc di cilindrata e 153 CV. Restano telaio front, motore portante e monobraccio, non ci sono le winglets ma anche lei, come la V4, ha acquistato una bella trattabilità rispetto alle Ducati pre-2020. Una “quasi hyper” interessante nella sua proposta.
Ducati Streetfighter V4 / V4 S
208 CV, 201,5 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 23.740 euro c.i.m.
Forse la hypernaked per antonomasia, la prima a varcare la soglia dei 200 CV e a introdurre le appendici aerodinamiche su una naked. Soprattutto, rappresenta per Ducati una sorta di nuovo corso, in cui l’anima “dura e pura” in pista riesce finalmente a convivere con una bella godibilità su strada: assetto non troppo rigido (soprattutto nella versione S con le sospensioni Öhlins semiattive), ergonomia comoda, vibrazioni e calore contenuti. Un grande esempio di sportiva stradale, che però si paga cara.
Ducati Streetfighter V4 SP2
208 CV, 196,5 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 36.340 euro c.i.m.
È talmente ricca di contenuti che la consideriamo a parte – anche per il prezzo. Edizione limitata e numerata che parte dalla base V4 S aggiungendo i cerchi in carbonio, la frizione a secco, il serbatoio in alluminio spazzolato, le ali in carbonio anziché in plastica e la livrea “winter test”. Rispetto alla V4 è meno versatile e più dura e pura, come le Ducati di una volta. Pochi compromessi, l’obiettivo è il tempo sul giro. Oltre naturalmente a farsi notare.
Ducati Hypermotard Mono 698
77,5 CV - 151 kg a secco - ruote da 17"/17" - da 12.890 euro f.c.
Qui siamo al limite estremo delle naked, dove si incrociano con le off-road: la motard più efficace mai realizzata da Ducati, la prima con motore monocilindrico derivato dal V2 Superquadro. Allungo inebriante, dotazioni al top e guida tecnica per divertirsi anche tra i cordoli.
Ducati Hypermotard 950
114,5 CV - 178 kg a secco - ruote da 17"/17" - da 14.790 euro f.c.
Modello ormai storico della gamma Ducati, ancora pieno di fascino, è una moto leggera e reattiva. Meno specialistica della recente 698 mono, è più potente, lunga e (relativamente) pesante. Efficacissima su strada, è una fun-bike che concede poco al divertimento. La versione SP è ancora più estrema.
Energica Eva Ribelle / Ribelle RS
149 CV, 260 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 30.155 euro c.i.m.
Questa è invece la naked più sportiva di casa Energica, quella che incarna tutto il DNA racing dell’azienda e infatti è impegnata con successo nel campionato americano SuperHooligan. Impostazione sportiva ma che non disdegna il turismo anche a medio raggio, grazie all’autonomia che può raggiungere i 400 km e alla ricarica rapida in corrente continua. Il motore EMCE ha una prontezza e una coppia sbalorditivi. Si fa fortissimo e la ciclistica è sana: l’unico limite è il peso che resta rilevante.
Husqvarna 701 Supermoto
74 CV, 148 kg a secco - ruote da 17"/17" - da 12.980 euro f.c.
La più tecnica delle motard stradali, con sospensioni WP al top e serbatoio spostato nel sottosella. Alta, leggera, con un allungo micidiale per divertire sia su strada che, volendo, fra i cordoli. Vibra poco, ma non ha altre concessioni al comfort.
Kawasaki Z H2 SE / SE Performance
200 CV – 240 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” – da 22.840 euro c.i.m.
La moto per chi non si accontenta. Non stiamo parlando della sua linea aggressiva e taurina, ma del suo propulsore a quattro cilindri che, grazie alla sovralimentazione, è in grado di erogare (senza fatica né affanno), ben 200 cavalli. Telaio a traliccio, sospensioni elettroniche “SkyHook”, una dotazione da prima della classe con tutti i controlli necessari per godersi la sua prorompenza in (relativa) tranquillità. Unica e inimitabile.
KTM 390 Duke
45 CV – 179 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” - da 6.980 euro c.i.m.
La piccola di Casa KTM è stata completamente rivisitata: nuovo telaio, nuovo forcellone, monoammortizzatore vincolato lateralmente al traliccio e ancora più elettronica che non in passato. Tutti gli ingredienti per godersi le curve e gli spazi stretti, sempre in compagnia del suo grintoso monocilindrico da 45 cavalli, anch’esso nuovo in toto. La linea è spigolosa e aggressiva, i contenuti da vera maxi.
KTM 790 Duke
105 CV – 186 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” – da 9.240 euro c.i.m.
Peso e dimensioni sono da monocilindrica ma il telaio a traliccio ospita uno dei bicilindrici più in forma della sua categoria: 105 cavalli a 8.000 giri, tenuti a bada da un’elettronica molto sofisticata. La dotazione di serie è infatti ricca: 4 riding mode tra i quali si può scegliere la modalità “Track”, attraverso la quale si può modificare la risposta all’acceleratore e disabilitare il controllo dell’impennata. Tutto settabile attraverso il completo display TFT.
KTM 990 Duke
123 CV – 179 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” – da 15.430 euro c.i.m.
Tutta nuova, ancora più ricca e con molti componenti in comune con la “sorellona” 1390, come la strumentazione TFT. La Duke 990 fa delle prestazioni assolute il suo forte anche se alla guida stupisce il suo grande equilibrio e le ottime prestazioni erogate dal bicilindrico. Tantissima elettronica, per gestire i 123 cavalli e una linea che in questo 2024 si è fatta ancora più aggressiva grazie al rinnovato frontale. Anche telaio e forcellone sono inediti.
KTM 1390 Super Duke R
190 CV – 200 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” – da 22.400 euro c.i.m.
Una naked “mostruosa” grazie agli impressionanti numeri espressi dal bicilindrico a V: 190 cavalli e 145 Nm di coppia. Tanti gli affinamenti che hanno interessato il m.y. 2024: il propulsore è ora dotato di fasatura variabile, il cambio e la frizione sono stati ottimizzati, il serbatoio ha guadagnato 1 litro di capacità senza perdere snellezza e la linea è ancora più appuntita e aggressiva. Non è una moto per tutti: le prestazioni sono impressionanti.
KTM 1390 Super Duke EVO
190 CV – 200 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” – da 24.480 euro c.i.m.
Le novità introdotte con la nuova “R” hanno interessato anche la versione top di gamma Evo che, tuttavia, riesce ad innalzare ulteriormente il piacere di guida grazie alle nuove sospensioni semiattive ovviamente firmate WP. Si tratta di componenti molto raffinati che permettono un setup fine di tutti i parametri, compreso il precarico molle, intervenendo attraverso la strumentazione. Piacere ai massimi livelli.
Mondial Piega 452
47,5 CV, 176 kg in ordine di marcia – ruote da 17”/17” – da 6.190 euro c.i.m.
Presentata a Eicma 2023, è attesa attorno alla metà del 2024 questa originale naked dalla linea compatta e all’avanguardia, con soluzioni originali come il doppio scarico a tromboncino e la ruota posteriore semi-lenticolare, lasciata in evidenza dal forcellone monobraccio. A spingerla è un bicilindrico parallelo da 449,5 cc perfetto per la patente A2, il peso è contenuto e non mancano il controllo di trazione, la frizione antisaltellamento e il display TFT con connettività a smartphone.
MV Agusta Brutale 800 R
112 CV – 175 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 16.150 euro c.i.m.
Un caposaldo nel segmento naked che è riuscita a evolvere nel tempo senza snaturare le sue linee bellissime e immortali, debuttate ormai oltre 20 anni fa (2001). La 800R è mossa da un propulsore a tre cilindri molto potente (112 cavalli) che ne determina un carattere da vera sportiva. Finiture molto curate, elementi di grande pregio come il telaio a traliccio e piastre o il monobraccio posteriore, elettronica completa, da vera ammiraglia.
MV Agusta Brutale 800 RR
140 CV – 175 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” – da 20.150 euro c.i.m.
I 798 cc del suo propulsore la posizionerebbero nel segmento delle naked “medie” ma il prezzo di acquisto elevato la rende una moto elitaria e molto ricercata. I motivi sono da ricercare principalmente nella grande cura costruttiva e nella ricchissima dotazione e nelle prestazioni del suo tre cilindri da 140 cavalli. C’è tutto: mappe motore, controllo di trazione, ABS, lift-control (per l’impennata)… Tutto monitorato dalla piattaforma inerziale a sei assi.
MV Agusta Brutale 1000 RS
208 CV – 186 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 29.350 c.i.m.
Il nome dice quasi tutto, la linea immortale e aggressiva ricalca quanto non ancora specificato. La 1000 RS è mossa dal quattro cilindri da 998 cc e 208 cavalli, uno dei propulsori più performanti e “cattivi” del segmento. Alla guida, è puro piacere, senza mezzi termini. Non è una moto per tutti: le prestazioni sono uniche, la ciclistica affilata e reattiva. Per godersela ci vuole esperienza, manico e tutti gli aiuti assicurati dalla ricca dotazione elettronica.
MV Agusta Brutale 1000 RR
208 CV – 186 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 37.550 euro c.i.m.
Stesso motore della RS, quattro cilindri e 208 cavalli, e una linea incredibilmente aggressiva e ricercata. Tanto carbonio, tanta raffinatezza, sia nei componenti della ciclistica, sia nell’uso del carbonio, utilizzato per buona parte delle sovrastrutture. La meccanica è, giustamente, in bella vista, così come i componenti della raffinatissima ciclistica che vanta i migliori produttori. Tanta elettronica, piattaforma inerziale, grande reattività e grinta.
MV Agusta Rush 1000
208 CV – 186 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 51.800 euro c.i.m.
Il fiore all’occhiello delle proposte MV; una naked pazzesca nei contenuti e nelle linee, aggressive, uniche, giocate sulla contrapposizione di elementi di aspetto vagamente “classico” (come il fanale tondo) e volumi arzigogolati, pieni, ricchi. Ruota posteriore lenticolare, codino sfuggente e alto sulla ruota. Nonostante l’aspetto da “vetrina”, la Rush si guida con estremo piacere: ciclistica raffinatissima e precisa e motore unico per carattere e doti di potenza.
MV Agusta Dragster 800 R
112 CV – 175 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 18.250 euro c.i.m.
Il frontale richiamo quello della Brutale ma la Dragster è riuscita a crearsi un proprio spazio nella gamma MV e nel cuore degli appassionati. Linee ancora più aggressive della “sorella”, codino cortissimo sulla ruota e, come tutte le moto di Schiranna, grande personalità estetica e non solo. Suono inconfondibile, dato dal 3 cilindri da 112 cavalli che “suona” attraverso gli scarichi sovrapposti sul lato destro della moto. Tanta elettronica: 4 mappe, 8 livelli per il controllo di trazione.
MV Agusta Dragster 800 RR SCS
140 CV – 175 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 23.800 euro c.i.m.
La SCS porta ancora più in alto il carattere della Dragster grazie a caratteristiche tecniche uniche. Il tre cilindri da 798 cc è qui impiegato nella sua evoluzione più aggressiva, con 140 cavalli dichiarati, e il suo carattere esplosivo è reso ancora più performante grazie all’utilizzo della frizione automatica SCS che regala accelerazioni brucianti e un comportamento unico. Elettronica al top, con piattaforma inerziale, tutti i controlli e quickshifter bidirezionale.
QJ SRK 400
41,5 CV – 176 kg a secco, ruote da 17”/17” – da 5.590 euro c.i.m.
Motore bicilindrico da 399 cc e 45 cavalli, telaio a traliccio in acciaio e linee giovani e sportive. QJ punta al pubblico dei giovanissimi con una moto piacevole da guardare e da guidare, con prestazioni facili e alla portata di tutti, neopatentati compresi. Facile in città, divertente nel misto, la SRK 400 è offerta ad un prezzo accattivante, soprattutto in relazione alla ricca dotazione di serie.
QJ SRK 550
61,2 CV – 175 kg in ordine di marcia, ruote da 17”/17” - da 6.190 euro c.i.m.
Sorella maggiore della 400, impiega un bicilindrico da 554 cc e 61 cavalli, anche in questo caso accomodato in un telaio in acciaio e sovrastato da una carrozzeria minimalista ma aggressiva e giovane nelle linee. La sella è a 800 mm dal suolo, la strumentazione è digitale, l’abitabilità buona per il pilota. Lo spazio per il passeggero non è molto.
QJ SRK 700
77 CV – 192 kg a secco, ruote da 17”/17” - da 6.790 euro c.i.m.
La più potente e aggressiva della gamma QJ (fino ad oggi), la SRK 700 si fa forte di un bicilindrico da 698 cc e 73 cavalli, molto piacevole e preciso e di un prezzo molto aggressivo, che la rende una soluzione perfetta per chi vuole avvicinarsi o riavvicinarsi al mondo delle due ruote. Linea moderna e aggressiva, dettagli piacevoli all’occhio e al tatto, la SRK vanta soluzione tecniche di buon livello. Il telaio è in acciaio, la forcella a steli rovesciati, i dischi hanno il profilo wave.
Suzuki GSX-S 1000
152 CV, 190 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 13.690 euro c.i.m.
Punta di diamante tra le moto naked di Hamamatsu, la GSX-S 1000 è la più grossa e performante, con il classico 4 cilindri in linea giapponese da oltre 150 cavalli. Una potenza importante, coadiuvata da componentistica di primo ordine: forcella rovesciata Kayaba regolabile, mono anch’esso regolabile nel precarico e impianto frenante con doppio disco anteriore da 310 mm e pinze Brembo ad attacco radiale.
Suzuki Katana 1000
152 CV, 200 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 14.390 euro c.i.m.
Modello che riprende il mitico nome e le linee spezzate e tagliate dell’indimenticata Katana degli anni ’80. Il motore è lo stesso quadricilindrico della GSX-S 1000, con medesima potenza e componenti da sportiva vera. Le sospensioni sono più raffinate: la forcella è una Kayaba completamente regolabile, sia nell’idraulica che nel precarico molla; il mono lavora su leveraggio progressivo. Freni di prim’ordine, con dischi da 310 mm e pinze Brembo radiali.
Triumph Street Triple R
120 CV, 168 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 10.495 euro c.i.m.
La R è l’entry level della gamma Street Triple, ma pur sempre una validissima e performante naked sportiva ad un prezzo allettante. I 120 cavalli erogati dal tre cilindri 765 cc sono accompagnati da 80 Nm di coppia e da cambio con quick shifter bi direzionale. Tutta la componentistica è di livello, con telaio in alluminio, sospensioni Showa, forcella con steli da 41 mm e mono entrambi completamente regolabili, e freni Brembo con pinze M4.32 ad attacco radiale.
Triumph Street Triple RS
130 CV, 166 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 12.895 euro c.i.m.
La Street Triple RS impreziosisce ulteriormente la già sostanziosa offerta della versione R. Il motore è il medesimo tre cilindri in linea da 765 ma eroga 10 cavalli in più. Si differenziano le sospensioni: all’anteriore la forcella è sempre la Showa SFF rovesciata, ma al posteriore si trova un più raffinato mono Öhlins completamente regolabile. Superiore l’impianto frenante, con pinze anteriori Brembo Stylema. Cambiano anche le geometrie, con un angolo di sterzo più chiuso per avere maggior reattività.
Triumph Speed Triple RS
180 CV, 184 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 19.195 euro c.i.m.
La maggiore delle naked sportive di casa Triumph fa sfoggio di prestazioni quasi da superbike: il suo storico tre cilindri ha raggiunto, dai 955 cc originari, la cubatura di 12.000, con una cavalleria importante e un valore di coppia notevole, 125 Nm a 9.000 giri. Di livello è naturalmente anche la ciclistica, che si basa su un telaio a doppia trave in alluminio, abbinato ad una forcella Öhlins da 43 mm e ad un ammortizzatore sempre Öhlins, entrambi completamente regolabili. Al top anche i freni, con pinze Brembo Stylema e dischi anteriori da 320 mm.
Triumph Speed Triple RR
180 CV, 184 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 20.800 euro c.i.m.
Dopo oltre vent’anni di doppio fanale, prima rotondi poi sempre più affusolati, Triumph ha riproposto una Speed Triple con un gruppo ottico anteriore singolo, per la prima volta dopo l’antica T309. La RR non è una naked vera e propria, in quanto è dotata di una semi carena superiore con cupolino, ma la facciamo rientrare comunque nel segmento vista la piattaforma su cui nasce. È la stessa della RS ma il manubrio diventa due semi manubri, per una posizione di guida più acquattata e aggressiva.
Yamaha MT-09
119 CV, 172 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 11.159 euro c.i.m.
Il cavallo di battaglia della gamma MT, la 09 è spinta da un ben riuscito motore a tre cilindri in linea da 890 cc forte di ottime prestazioni, 119 cavalli e 93 Nm. La ciclistica è di pregio e si basa su un telaio in alluminio di tipo Deltabox e sospensioni regolabili, con forcella da 41 e mono ammortizzatore con leveraggi progressivi. La MT-09 si è negli anni fatta il nome di moto ben costruita, concreta, divertente e sfruttabile su strada, probabilmente più delle maxi da 1.000 e oltre cc; il tutto ad un prezzo decisamente interessante.
Yamaha MT-09 SP
119 CV, 173 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 13.359 euro c.i.m.
La più aggressiva delle gemelle 09, la SP si distingue per un comparto sospensivo di livello superiore: la forcella è una Kayaba con steli da 41 mm e trattamento DLC per una migliore scorrevolezza; al posteriore si trova un ammortizzatore Öhlins completamente regolabile. Migliorano anche i freni grazie alle pinze ad attacco radiale Brembo Stylema. Il pacchetto elettronico si arricchisce con un riding mode aggiuntivo rispetto ai tre di serie: la modalità Circuito permette di ottimizzare il carattere del motore nel caso si porti la moto in pista.
Yamaha XSR 900
119 CV, 180 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 11.859 euro c.i.m.
La XSR nasce sulla piattaforma MT e ne condivide quindi le caratteristiche tecniche fondamentali, con motore a tre cilindri da 890 cc, telaio Deltabox in alluminio e sospensioni e freni di livello. Quello che cambia totalmente è la veste estetica: la XSR prende aperta ispirazione dalle sportive anni ’80 e presenta un serbatoio più tondeggiante, una sella con codino squadrato e un immancabile fanale anteriore rotondo. Di fatto, una vera e performante naked sportiva con look vintage di serie.
Yamaha XSR 900 GP
119 CV, 180 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 13.759 euro c.i.m.
Presentata ai EICMA 2023, questa naked non naked ha fatto parlare di sé. Lei è un tributo alle sportive carenate di fine anni ’80 e dei primi ’90, e in particolare alla sub cultura giapponese degli street racers, dove la moda era quella di sfidarsi sui passi di montagna con la metà inferiore della carena smontata, per essere più rapidi negli interventi sul motore. Ecco che la mezza carena torna, su una moto di serie, con la XSR GP, mossa sempre dal tre cilindri da 890 cc della MT-09. La livrea è da colpo al cuore, è quella della YZR 500 di Wayne Rainey.
Yamaha MT-10
165 CV, 190 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 16.559 euro c.i.m.
La MT-10 è una super naked che prende parecchio in prestito dalla sorella supersportiva R1. Il motore è un quattro cilindri in linea da 998 cc da 165 cavalli e 112 Nm a 9.000 giri, coadiuvato da cambio a 6 marce con quick shifter e frizione antisaltellamento. Il telaio è un perimetrale in alluminio di tipo Deltabox abbinato ad una forcella rovesciata con steli da 43 mm e a mono ammortizzatore che lavora su leveraggi progressivi. L’impianto frenante conta su dischi anteriori da 320 mm e pinze ad attacco radiale. Una vera street fighter.
Yamaha MT-10 SP
165 CV, 190 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 19.559 euro c.i.m.
Come per la MT-09, anche per la MT-10 esiste la più estrema versione SP. La motocicletta di base è la stessa ma cambia in diverse componenti, per una performance complessiva ancor più affilata. Le sospensioni, sia forcella che mono, sono firmate Öhlins e sono a controllo elettronico, con ben 6 modalità differenti pre impostate. In modalità semi attiva il freno idraulico in compressione e ritorno si regola automaticamente in base alle condizioni di guida. Migliorato anche l’impianto frenante grazie ai tubi dell’olio in treccia metallica.
Zontes ZT 350 R
39 CV, 145 kg a secco – ruote da 17”/17” – da 5.190 euro c.i.m.
La versione R della piccola ZT 350 è una roadster sportiveggiante, ovviamente compatta e con elementi visti su altre moto iconiche, dalla sagoma della Kawasaki Z 900 allo lo scarico della MV Agusta Brutale, così come il bel forcellone monobraccio: il faro ricorda la vecchia Suzuki B-King. Il risultato è comunque riuscito e moderno, con una posizione di guida eretta e un peso contenuto. Il monocilindrico da 348 cc è nei limiti per la patente A2.
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