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Moto maxi adventure: quale mantiene meglio il valore nel tempo?

Carlo Pettinato il 05/02/2024 in Moto & Scooter
Moto maxi adventure: quale mantiene meglio il valore nel tempo?
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Un’analisi dettagliata - e non priva di sorprese - che considera il valore residuo dei principali modelli di anno in anno, dalle BMW GS alle Honda Africa Twin, dalle Ducati Multistrada alla Kawasaki Versys 1000

Quella delle moto adventure, maxi enduro e crossover varie, comunque le si voglia chiamare, è innegabilmente la tendenza del momento. Una moda supportata da elementi concreti e chiari, come la possibilità di esplorazione senza limiti di terreno o quasi, sempre più apprezzata in particolare nella fase di ripresa post pandemia. In un periodo in cui la proposta del nuovo si amplifica di stagione in stagione, e su tutti i livelli, dal super premium all’entry level, il mercato dell’usato rimane pur sempre una validissima alternativa, soprattutto per chi, a ragione o torto, non voglia piegarsi all’incedere sempre più deciso dei marchi low cost di stampo orientale e preferisca, appunto, un buon usato ad un nuovo con un futuro incerto.

Se, quindi, siete tra gli irriducibili che continuano a considerare solamente moto europee o giapponesi, vi potrà tornare utile questa nostra analisi sui valori residui delle principali moto “maxi adventure” con il trascorrere degli anni. Abbiamo consultato il nostro database Dueruote Professional per capire quale sia il modello che mantiene meglio il valore nel tempo.

Moto maxi adventure: quale mantiene meglio il valore nel tempo?

Tra le moto prese in considerazione, tutte le top seller: GS 1200, 1250 e Adventure, Multistrada nelle varie versioni a 2 e 4 cilindri, Africa Twin 1000 e 1100, Kawasaki Versys 1000, Suzuki V-Strom 1000 e 1050, Tiger 1200 XC, GT e Rally. Abbiamo necessariamente stabilito delle annate “chiave”, a distinguere moto molto recenti (anno 2022), recenti (2020 e 2018) e un po’ più datate (2015).

Partiamo considerando il valore medio di segmento per i model year di riferimento: una maxi enduro del 2015 mantiene mediamente il 41,6% del suo valore da nuova, che sale al 52,1 per una 2018, al 62,6% per una 2020 e al 76,6% per una 2022. 

LE PIÙ ANZIANE: LE BEST SELLER DEL 2015

Partiamo dalle più anzianotte, i modelli 2015. In quell’anno, tra le moto da noi considerate, erano in produzione la BMW R 1200 GS, la Ducati Multistrada 1200, la Kawasaki Versys 1000 e la Suzuki V-Strom 1000. A fronte di una media di segmento del 41,6%, oggi, quella che mantiene meglio il valore, calcolato come media tra i vari allestimenti, è la R 1200 GS con un residuo del 51%, seguita dall’Adventure con 48,3.

Poi c’è la Multistrada, che mantiene mediamente il 45,1% del suo valore da nuova. Alcune versioni, come le ABS e poi le particolari Pikes Peak e Gran Turismo, addirittura sfiorano o superano il 50% (ad esempio la ABS model year 2013 che è l'allestimento singolo migliore in assoluto con il 52,8%); le versioni Enduro invece la media la abbassano, non andando oltre il 40%.

Segue la Versys 1000, con un valore residuo medio del 42,3% per una moto di 9 anni, e chiude la V-Strom, decisamente meno apprezzata delle altre. La v-twin di Hamamatsu registra solamente un 33% di valore residuo rispetto al prezzo d’acquisto dopo le suddette 9 stagioni.

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ANNATA INTERMEDIA 1: LE CROSSOVER DEL 2018

Le protagoniste della stagione 2018 variano rispetto a quelle del 2015: la BMW R 1200 GS saluta ed entra in gioco la regina 1250 (anche se la 1200 Adventure era ancora disponibile), la Multistrada 1200 cede il testimone alla 1260, tranne che per pochi allestimenti; arriva la Triumph Tiger 1200 mentre restano in produzione la Versys 1000 e la V-Strom 1000.

A fronte di una media di segmento del 52,1% di valore residuo rispetto al costo all’acquisto da nuova, il modello che tiene meglio è, ancora una volta, la GS. Al top troviamo l’allestimento ABS con un residuo del 61,3%, seguito dalla Adventure con un 59,4%. Poco più in basso sta la Multistrada 1260 con una media del 56,1%, senza un delta particolarmente pronunciato tra le diverse versioni come in precedenza (massimo 57,0%, minimo 54,9%). Buono il risultato della Versys 1000, 54,4% di valore residuo medio dopo 6 anni, seguita dalla Tiger 1200 con 52,2.

Poi Africa Twin 1000: un immatricolato 2018 mantiene oggi il 48,3% del suo valore se in versione standard, il 50,4 se in versione Adventure Sports. Riguardo questa annata, e in particolare le Adventure Sports, è interessante notare che le DCT mantengono meglio il valore, con punte residue del 54,5%. Chiude la classifica la V-Strom 1000, che nel 2018 era prossima ad uscire di produzione, con un valore residuo medio del 41,9%.

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I 10 allestimenti meglio valutati del 2018

ANNATA INTERMEDIA 2: GLI ESEMPLARI 2020

Nel 2020 arrivano la Multistrada V4, l’Africa 1100, la V-Strom 1050. Ricordiamo il valore residuo medio tra tutti i modelli: 62,6% del costo a moto nuova.

Quella che mediamente performa meglio, a quattro anni dalla prima immatricolazione, è in modo netto la BMW GS e in particolare la versione “standard”, con un 70,9% di valore residuo. Leggermente inferiore l’Adventure, con il 68,2. Segue la Multistrada V4, con il 67,1% di valore residuo, poi le giapponesi: la Versys 1000 mantiene il 66,3% del valore medio tra gli allestimenti (ma la versione SE batte addirittura le GS con un valore residuo del 72,9%); la V-Strom 1050 con il 64,7 (con punte del 68-69% per la versione XT). Ancora, la Tiger 1200 tiene il suo valore da nuova per il 63,7%; troviamo poi l’Africa Twin 1100, con un valore residuo del 63,5% per le versioni Adventure Sports e del 62,5 per le normali. Notiamo che non ci sono rilevanti differenze tra gli allestimenti con cambio manuale e quelli con DCT.

Nel 2020 si vendeva ancora anche la Suzuki V-Strom 1000, che era però fine carriera ed è quindi meno apprezzata rispetto alla 1050. Il suo valore residuo, pur con soli 4 anni di vita, è del 49,3%.

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LE RECENTISSIME: LE MAXI ADVENTURE DEL 2022

Passiamo dunque alle recentissime, le moto messe in strada nel 2022. I modelli in gioco sono gli stessi del 2020 ma escono di scena definitivamente la V-Strom 1000, la Multistrada 1260 viene rimpiazzata dalla V2 e le Tiger 1200 si aggiornano alle versioni GT e Rally. 

Il valore residuo medio per una moto adventure del 2022 è del 76,6% e, a fronte di questo dato, la moto oggi più apprezzata è ancora la BMW R 1250 GS, anche se con meno margine sulla concorrenza. La boxer bavarese mantiene l’82,1% del valore, mentre la gemella Adventure “solamente” il 79%. A ruota seguono la Multistrada V4, con un valore residuo medio dell’80,6% (con una punta dell’82,8 per il model year ’22, superiore alla GS), l’Africa Twin 1100 Adventure Sports, ancora 80,6% di valore residuo dopo due anni, l’Africa Twin 1100 standard, con l’80% netto. 

Sotto la soglia dell’80%, ma comunque sopra la media, stanno la Multistrada V2, 79,5% del valore da nuova, la Versys 1000, 79% medio (ma con punte per gli allestimenti SE che raggiungono addirittura l’83,6%, il migliore in assoluto), la V-Strom 1050, 78,3% e le Tiger 1200, 76,7% di valore residuo medio considerate le versioni GT e Rally, che si discostano tra loro di pochi decimali.

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I 10 allestimenti meglio valutati del 2022

COSA ACQUISTARE PER ANDARE SUL SICURO?

L’evidenza parla ma non è netta come si potrebbe pensare: la pietra miliare del segmento, la BMW GS, nelle cilindrate 1200 e 1250, mediamente mantiene il valore meglio di tutta la concorrenza, e il delta a suo favore aumenta con l’età della moto. In altre parole, se siete in cerca di un acquisto e volete evitare di scendere a compromessi al momento della rivendita tra qualche stagione, mettetevi in garage una boxer di casa BMW. In alternativa, una Ducati Multistrada, possibilmente in una versione speciale come ad esempio le ricercatissime Pikes Peak o una ABS model year 2013.

Tuttavia, se BMW e Ducati performano alla grane bene o male con tutti gli allestimenti, altri modelli vantano versioni singole molto apprezzate: la sorpresa in positivo è in questo senso la Kawasaki Versys 1000. Considerati alcuni singoli allestimenti speciali è addirittura la migliore in assoluto, anche delle GS, soprattutto per esemplari recenti fino al 2020. La verdona è superiore anche ad una Honda Africa Twin che, soprattutto con le vecchie 1000 e nella sua versione base, è invece la parziale delusione, per lo meno per ciò che si evince da questa analisi, che va tenuta distinta dalla qualità effettiva del prodotto e dalla bontà della resa dinamica su strada.

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