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BMW M 1000 XR: la crossover da tuta di pelle

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BMW M 1000 XR: la crossover da tuta di pelle
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BMW M 1000 XR: la crossover da tuta di pelle

Con il terzo modello della serie M, BMW M lancia la sfida a Ducati sul terreno delle hyper-crossover. I numeri sono dalla sua parte, con oltre 200 CV e una costruzione raffinata, che non disdegna l'utilizzo in pista

Quando provi una BMW S 1000 XR, difficilmente ti viene da pensare che ti manchi qualcosa in fatto di motore. Certo, la seconda generazione è un po’ meno rude della precedente e qualche pruritino sportivo inappagato lo può lasciare, ma in generale la crossover sportiva bavarese è un attrezzo che sa far godere. A Monaco, però, hanno deciso di non accontentarsi più di essere fra i migliori: vogliono stracciare la concorrenza. Che nello specifico si chiama Ducati Multistrada V4 – in particolare nelle sue varianti più sportive con le ruote da 17, la Pikes Peak e la recentissima RS – e in misura minore KTM 1290 Adventure S.

M 1000 XR: 31 CV più della S 1000 XR!

Sul “viaggiare” dobbiamo precisare che questa M 1000 XR è una BMW che, come sempre più spesso accade, non scende a compromessi: il codino è biposto, ma non prevede attacchi per borse e bauletto, anche se in generale il comfort è probabilmente analogo a quello di una S 1000 XR. Parliamo di una moto con oltre 200 CV (201 per la precisione) e un peso relativamente contenuto, di 223 kg senza benzina. La lunga serie di chicche sportive della M 1000 XR parte ovviamente dal motore, che guadagna ben 31 CV. I 201 CV sono raggiunti a 12.750 giri, con 113 Nm di coppia massima a 11.000 giri ma soprattutto il limitatore posto a 14.600 giri, valore stratosferico per un mille stradale. Grazie a questo allungo sono state stata accorciate la finale (corona da 45 denti anziché da 47) e la rapportatura delle ultime tre marce. Il silenziatore è in titanio con fondello in carbonio. Non abbiamo dettagli sugli interventi al motore ma è facile ipotizzare che siano parenti di quanto visto sulla M 1000 R, e se anche il risultato è quello che abbiamo trovato sulla M 1000 R, il guadagno di potenza è avvenuto senza sacrificare né la trattabilità né la schiena ai bassi e medi.

BMW M 1000 XR: dotazioni e prezzo

Come sulle altre M, non manca uno studio aerodinamico con tanto di winglet per stabilizzare l’avantreno in velocità e capaci, in questo caso, di garantire circa 12 kg di deportanza a 220 km/h. Tutta la suite elettronica è stata aggiornata con l’ultima generazione di DTC, il Brake Slide Assist per il controllo della derapata, una nuova visualizzazione del contagiri e funzionalità per l’analisi dei tempi sul giro. Quattro i riding mode: Rain, Road, Dynamic, Race e Race Pro 1-3, con regolazione separata della camma virtuale del gas e del freno motore. La ciclistica conta sullo stesso telaio “front” in alluminio della S 1000 XR, ma con un manubrio più basso, un nuovo ammortizzatore di sterzo regolabile, una forcella ora a cartuccia chiusa e con piedini modificati per accogliere le pinze M. Queste, radiali monoblocco abbinate a una pompa radiale, sono nel caratteristico colore blu e lavorano su due dischi da 320 mm e 5 mm di spessore. Così come le piastre forcella, i cerchi sono in alluminio forgiato; nel pacchetto M Competition è poi come sempre presente l’opzione in carbonio, che riguarda i cerchi e numerosi altri componenti per una riduzione di peso di 3 kg. La nuova BMW M 1000 XR è già in vendita a partire da 26.690 euro chiavi in mano ed è quindi sensibilmente meno costosa della Ducati Multistrada V4 RS (37.690 euro c.i.m.), anche se il pacchetto M Competition incide per altri 5.-6.000 euro. Siamo comunque, anche a livello di prezzi, in un mondo per il momento tutto loro.
BMW M 1000 XR: la crossover da tuta di pelle
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