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Moto & Scooter

Dunlop KR 108/109 e GP Racer D212: la prova!

Nicolas Patrini
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Dunlop KR 108/109 e GP Racer D212: la prova!
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Dunlop KR 108/109 e GP Racer D212: la prova!

Dunlop aggiorna le gomme in mescola di derivazione racing. KR e D212 garantiscono grip eccellente e buona durata: le prime sono slick che strizzano l’occhio ai più esperti, le altre sono omologate anche per l’uso su strada

Oggi vanno tanto di moda le ricette. Le troviamo sui social, dove sono ormai tutti chef, sintomo di un crescente interesse per la buona cucina. Selezionare gli ingredienti giusti per far alzare soddisfatte dalla sedia le persone non è affatto semplice: serve maestria, bisogna saper accontentare anche i palati esigenti. Ecco, sfruttando la metafora culinaria vi proponiamo la ricetta Dunlop Days 2022, per come li abbiamo vissuti noi: prendi tre sportive Yamaha, equipaggiale con pneumatici sviluppati in ambito racing, impiatta il tutto sui cordoli del Cremona Circuit. Et voilà, il piatto è servito e ben riuscito, poiché stuzzica l’appetito anche di piloti del calibro di Roberto Rolfo, presente con noi in pista. Ai tempi di cottura non abbiamo pensato, complice il solleone: 38°C ci hanno bolliti a dovere. Tutta salute, vista anche la pista gremita di appassionati che hanno apprezzato la formula.  

VENIAMO AL SODO

Cosa abbiamo provato? Ai box troviamo un anteriore in comune per le Yamaha R1 GYTR e R6 GYTR, il KR 109 in misura 125/80 (mescola soft); differenti, invece, i posteriori, con la mille gommata KR 108 nella misura 200/70 (mescola media) e la 600 cc equipaggiata con la novità KR 108 Supersport nella misura 190/55 (mescola media). Quest’ultima gomma è una novità arrivata ultimamente sul mercato grazie all’esperienza maturata da Dunlop nelle competizioni, come ci spiega Roberto Finetti, Motorcycle Manager: “I prodotti racing vengono sviluppati continuamente, durante tutto l’anno. Nel National Trophy 600 e nel CIV Superbike siamo i fornitori unici e questo ci permette di lavorare sodo, con molti feedback. Dalle corse al prodotto di serie passa poco: le migliorie richieste dai piloti vengono testate e vanno in produzione di anno in anno. Ad esempio le mescole KR 108 che avete provato sono quelle che hanno permesso a Roberto Tamburini di vincere il National Trophy 1000 nel 2021”. In più, nel box troviamo anche una Yamaha R7 gommata con le GP Racer D212 nelle misure 120/70 anteriore e 180/55 posteriore: un pneumatico “club racing”, ossia pensato per l’amatore che sceglie un prodotto adatto all’uso in pista, ma capace di garantire anche costanza di rendimento ad alto profilo senza eccessiva usura.  
Dunlop KR 108/109 e GP Racer D212: la prova!
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GP RACER D212: RACING OMOLOGATO

GP Racer D212 è un prodotto nato nel 2017 come erede del vecchio “GP Pro”, dunque pensato espressamente per garantire all’amatore (o al pilota che gira nella prima parte della stagione, quando ancora non c’è caldo) ottime performance. Si tratta di un pneumatico intagliato, disponibile in più mescole, omologato per l’uso su strada a patto di sapere che non è consigliato con asfalti bagnati o molto freddi. Per farvi capire di cosa si tratta e non confondere le idee: servono le termocoperte, se usato in tracciato, dato che lavora bene a circa 100° e con pressioni di esercizio raccomandate di 2,4 bar all’anteriore e 1,6 bar al posteriore. Ciò significa che, se non portata in temperatura prima dell’ingresso, si corre il rischio di consumare la gomma in modo anomalo e più veloce. Dal punto di vista tecnico presenta numerose caratteristiche interessanti: la tecnologia multimescola ad esempio, che aiuta a migliorare il rendimento del pneumatico assicurando un tempo di warm-up rapido e tanta aderenza a ogni angolo di piega; o il sistema NTec, che permette di portare le pressioni di esercizio a valori bassi, per aumentare l’impronta a terra. C’è anche un sistema interno di controllo delle temperature, che aiuta a uniformare il consumo del battistrada. Provati sulla Yamaha R7, non c’è il rischio di veder calare le prestazioni del pneumatico in una sola giornata di pista e siamo certi che anche su una supersportiva si possano mettere in serie oltre 100 giri in serenità. Dal punto di vista del feeling si tratta di una gomma sincera, che mette da subito a proprio agio e offre tanto grip, senza evidenti cali in termini di prestazioni a fine sessione. Tra le caratteristiche che vogliamo mettere in evidenza di questo prodotto c’è l’ottima rigidità, che diventa un’alleata in fase di staccata e si abbina a una buona rapidità nella discesa in piega. Le performance generali sono ottime, tanto da far emergere prima i limiti di ciclistica di una moto pensata per l’uso su strada che quelli delle GP Racer D212. Sulla stessa lunghezza d’onda ciò che concerne il grip, tanto a ogni angolo di piega e mai in crisi con le potenze in gioco. Consigli per l’uso: sfruttare al meglio una gomma significa anche prepararla a lavorare secondo i criteri per cui è stata ideata. Una volta portata in temperatura a circa 90° gradi potete entrare in pista, con il suggerimento di uscire dopo due giri veloci per controllare le pressioni. Ciò permette far lavorare la copertura nel suo range di utilizzo ottimale, il che si traduce in un consumo omogeneo, con cali progressivi e zero strappi pur sfruttandola al massimo del potenziale.  

KR 109/108: PERFORMANCE E DURATA

Le KR 108/109 sono senza dubbio gomme pensate per i piloti o per gli amatori veloci che vogliono spremere a dovere la moto tra i cordoli. Si tratta di una slick capace di garantire a un professionista 30/40 giri al limite (i comuni mortali ne fanno il doppio), con una carcassa che in funzionamento raggiunge i 150°C e una superfice che tocca l’asfalto a 110°C. Superfluo dire che occorrono le termocoperte, ma può esservi utile conoscere le pressioni ideali consigliate da Dunlop: anteriore a 2,3 – 2,4 e posteriore in un range che va da 1,35 a 1,5 bar. Come mai un range? Perché ogni pilota ha un proprio stile di guida e si esprime al meglio in una combinazione ideale tra ciclistica della moto, scelta della mescola e pressione di esercizio. Per darvi un’idea: a parità di gomma i grandi staccatori prediligono anteriori più gonfi, capaci di sostenere meglio quando si attaccano ai freni. È una questione di feeling. Se volete sapere un po' come sono fatte, iniziamo col dire che un pneumatico pensato per correre a livello mondiale ha dietro tecnologie di prim’ordine: la struttura della carcassa, grazie all’utilizzo speciale di nylon e poliestere, consente di evitare un eccessivo surriscaldamento e permette di mantenere la massima prevedibilità in ogni fase di utilizzo; la tecnologia multimescola offre un mix di elementi che rendono la gomma sostenuta in fase di staccata, aderente ai massimi angoli di piega, incollata al terreno in fase di apertura del gas e stabile alle alte velocità. Quanto appena detto trova riscontro nel nostro test, dove le KR non sono mai andate in crisi, neppure a fine giornata, né su R1 con kit GYTR, né sulla sorellina R6 Race. Oltre a un consumo costante, senza alcun calo repentino dal punto di vista delle performance, abbiamo trovato una gomma estremamente sincera e capace da subito di mettere il pilota in condizione di arrivare al limite. Le KR oltre a offrire un appoggio incredibile ai massimi angoli di piega sono risultate precise nel mantenere la linea scelta e agili nei cambi di direzione. In tutta onestà, arriva prima il limite del pilota amatore che quello della gomma. L’amatore, a cui consigliamo la mescola più dura, troverà pane per i propri denti poiché il grip è così alto da permettergli di andare forte senza avvertire perdite o scivolamenti. Si può aprire il gas a moto piegata senza che i KR patiscano le potenze erogate. Ma la vera chicca a nostro avviso è l’anteriore, tanto prevedibile quanto preciso. In conclusione, una questione che sta a cuore a tutti: occorre un setting specifico per montare queste gomme? Va rivista la ciclistica? La risposta è no. Se in passato era consigliato farlo, oggi le tecnologie impiegate consentono di avere pneumatici performanti “plug & play”, dunque montabili anche sulla propria moto stradale per scendere in pista e godersi un prodotto studiato per accontentare i professionisti.
Dunlop KR 108/109 e GP Racer D212: la prova!
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