Il CE 04 e il FUTURO dello stile BMW
Intervista al capo dello stile BMW Edgar Heinrich, che ci spiega cosa sta succedendo a Monaco in piena svolta elettrica
stiamo cercando di rendere emozionante la mobilità elettrica e mantenere il DNA di BMW allo stesso tempo
BMW CE 04: un UFO in città!
il CE 04 ha proporzioni diverse da qualunque altro scooter e possiede un certo grado di sportività senza scimmiottare le moto sportive
BMW Concept CE 02: NON solo stile!
per essere veramente emozionante, qualcosa deve coinvolgere tutti e cinque i sensi
Ci saranno sempre persone attaccate alla tradizione, ma ci sarà sempre anche un gruppo di persone pronte ad abbracciare un nuovo approccio
“Le auto elettriche di oggi, con le batterie nel pianale e i motori sugli assi, possono permettersi di avere le ruote molto distanti fra loro, con grande abitabilità interna e bassi sbalzi dei parafanghi. È qualcosa che in passato era molto, molto difficile da ottenere. Con il CE 04, ma anche il CE 02 e l’Amby, stiamo cominciando a esplorare le possibilità offerte da una struttura alternativa a quella tradizionale.” Non pensate che anche se il vincolo tecnico è caduto ci sia un vincolo costituito da quel che la gente si aspetta a livello visivo?
“Ci saranno sempre persone attaccate alla tradizione, ma ci sarà sempre anche un gruppo di persone pronte ad abbracciare un nuovo approccio. Ci sono innovatori e conservatori in ogni campo, sappiamo che è così e non ci sono problemi per noi: avremo una risposta per tutti”.
“Bisogna distinguere tra le moto e gli scooter. Il motociclista vuole vedere e sentire le parti meccaniche e tecniche. Lo scooterista no, per lui sono un fastidio. Ogni segmento ha il suo proprio linguaggio formale, che bisogna rispettare; ma all’interno di questo linguaggio c’è spazio per innovare.” Parliamo allora delle future moto elettriche di BMW. La perdita del motore, su cui si basava gran parte della personalità di ogni Casa e modello, non sarà un problema?
“Le moto sono da sempre state definite in larghissima misura dal loro motore, che è il cuore di ogni moto. La gente lo sa e gli sforzi delle aziende si concentrano in questo campo, per arricchirlo di dettagli visivi, sonori e di comportamento che trasmettano emozioni. Se ora prendi un noiosissimo pacco batterie, un motore da lavatrice e li metti in una moto, cosa succede? Non soddisfi più questi bisogni emotivi. Questo è un problema che stiamo cercando di affrontare con i nostri concept; come il Vision DC Roadster, che vuole tradurre in termini emotivi quello che c’è di tecnologico dentro attraverso parti in carbonio, alettature, persino un albero cardanico a vista. Abbiamo messo all’esterno le ventole di raffreddamento della batteria, ma è la stessa cosa che Max Friz fece un secolo fa col primo boxer della R32: spostare le parti calde nel flusso dell’aria. È un percorso che ha a che vedere con il linguaggio formale, stiamo cercando di rendere emozionante la mobilità elettrica e mantenere il DNA di BMW allo stesso tempo”.
“Io penso che per essere veramente emozionante, qualcosa debba coinvolgere tutti e cinque i sensi. Il cellulare ci riesce molto poco, per cui non tocca le stesse corde profonde a cui riesce ad arrivare la moto. Non vedo questo pericolo, anche per il futuro”.