Moto & Scooter
Qual è l'erede della CAGIVA Elefant?
Dalle ceneri della Cagiva Elefant che sbancò due volte alla Dakar contro gli invincibili giapponesi sono nate addirittura tre discendenti, che per ragioni diverse rivendicano ciascuna una propria legittimità
C’è di sicuro uno di quegli snodi bizzarri della storia nella coincidenza per cui nell’arco di pochi mesi sono arrivate sul mercato non due, ma addirittura tre moto che vantano nel loro pedigree la Cagiva Elefant. Non la più venduta sul mercato (il riferimento all'epoca era la Honda Africa Twin), ma bella e vincente alla Dakar grazie soprattutto al binomio con Edi Orioli, la moto con l’elefantino simbolo della Cagiva sul serbatoio, il “pompone” Ducati due valvole ad aria sotto le carene e lo sponsor Lucky Explorer sul serbatoio è entrata di diritto nell’immaginario collettivo dominando la corsa più dura e famosa del mondo delle due ruote.
In quegli anni, sulle sponde del Lago di Varese, il Gruppo Cagiva è in grande fermento. Le vendite delle 125 2T vanno benissimo e, per crescere, i Castiglioni rilevano Ducati (1985), Moto Morini e Husqvarna (1987) e infine anche MV Agusta (1992). Ducati continua a fare moto stradali, ma fornisce i suoi bicilindrici alle endurone varesine, e Husqvarna continua a concentrarsi sull’off-road racing, ma porta a Schiranna un po’ di savoir faire tassellato.
Cagiva Elefant: la prova e la storia!
L'italiana che conquistò l'Africa
Il risultato è appunto la moto che inizia a lottare per la vittoria con Hubert Auriol e nelle mani di Edi Orioli vince clamorosamente la Dakar 1990, poi resta stabilmente sul podio per anni e si ripete nel 1994. Una moto come dicevamo giustamente mitica, anche se un po’ dimenticata negli anni in cui il reflusso della storia ha spostato i riflettori dalla Dakar alla Velocità, con la fioritura dei piloti italiani. E mentre il Gruppo Cagiva finiva spezzettato dagli eventi perdendo via via tutti i suoi brand per trasformarsi infine del tutto in MV Agusta, il DNA della Elefant covava nella pancia di ognuno dei tre marchi passati sulle rive del lago di Varese, pronto ad esprimersi di nuovo.Dalla NORDEN...
La gestazione sotterranea emerge alla luce a Eicma 2019, dove a sorpresa arrivano in forma di prototipo la Husqvarna Norden e la Scrambler DesertX. La prima su base tecnica KTM, ma inequivocabilmente debitrice della Elefant nelle forme (specie la vista laterale) e persino nei colori (la combinazione blu-giallo già sperimentata negli Anni 90). La concept è piaciuta molto e la NORDEN 901 di serie, presentata poche settimane fa, è rimasta fedele al suo stile.Husqvarna Norden 901, il SOGNO è realtà!
Ducati DesertX: tanta voglia di off-road
...alla DesertX...
La seconda con il motore Ducati ad aria pronipote del vecchio 900 e forme e colori ancora più ispirati alla Elefant. Entrambe piacciono subito tantissimo, al punto che la DesertX non fa più parte della gamma Scrambler ma di quella Ducati, fatto non solo simbolico visto che la base tecnica è ora il moderno motore Testastretta 11° della Multistrada V2. Ma per il resto, anche la DesertX è rimasta fedele alla concept, persino nel serbatoio supplementare posteriore (lasciato in optional)....e infine al ritorno di Lucky Explorer
Nel frattempo anche MV Agusta tira fuori una nipotina della Elefant: non potendo più usare il marchio Cagiva (rimasto di proprietà di Giovanni Castiglioni) rispolvera quello dello sponsor Lucky Explorer, promosso a brand che sarà la controparte off-road di MV. E a rivendicare la legittimità dinastica della 5.5 e soprattutto della 9.5, ha riempito lo stand di Eicma di vecchie moto dakariane. Del resto la base tecnica a tre cilindri con albero controrotante è assolutamente moderna, ma anche la più lontana dalla meccanica della Elefant.E voi cosa ne pensate: qual è la vera erede della Elefant? Scrivetecelo in un commento!
Ci ritroviamo così con tre eredi al trono. Una nasce nella stessa fabbrica e ha mantenuto la livrea e il nome dello sponsor. Un'altra ne ha mantenuto il motore (perlomeno nella struttura) e i colori. La terza ne ha comunque ripreso l'impostazione generale ed è stata sviluppata sulla piattaforma della Casa (KTM) con più tradizione off-road.
Insomma, ciascuna ha buone ragioni per ritenersi "più Elefant" delle altre. E del resto sapere quale sia quella legittima sul piano formale è meno importante che scoprire quale sarà la più bella e appagante in termini di immagine e di sensazioni. La vera erede della Cagiva Elefant sarà lei: e come al ballo di Cenerentola, lo capiremo solo dopo aver ballato con lei.
E voi cosa ne pensate: qual è la vera erede della Elefant? Scrivetecelo in un commento!