Moto & Scooter
Drag Race: H-D LiveWire SFIDA Kawasaki Z H2
La roadster elettrica americana sfida la hypernaked giapponese sul classico "sparo" del quarto di miglio. Chi avrà la meglio, la coppia istantanea della LiveWire o la spinta sovralimentata della Z H2? Scopritelo nella nostra ultima drag race!
È la più americana delle corse. Da James Dean a Fonzie, il mito della velocità a stelle e strisce si basa più sulla drag race, lo sparo sul quarto di miglio (400 m), che non sul tempo a Indianapolis o a Laguna Seca. Ma è anche la gara più congeniale a una moto elettrica, che può sfruttare l’abbondante coppia già da fermo del suo motore, la regolarità di erogazione e l’assenza di frizione e di cambio mentre la durata di pochi secondi non tocca il nervo scoperto di ogni elettrico: la durata della batteria.
Dopo le emozioni del torneo in cui abbiamo impegnato le cinque hypernaked della nostra maxi-comparativa, abbiamo di nuovo allestito il lungo rettilineo della nostra pista di Vairano (PV) per permettere alla LiveWire di sfidare la Z H2, moto che peraltro si era comportata benissimo nel torneo vincendo due manche e pareggiando con la vincitrice finale, l’Aprilia Tuono V4 1100 Factory.
L’esito di questa nuova sfida era davvero incerto, anche se a un certo punto ci siamo detti: ma davvero una moto da 105 CV può farcela contro una da 200?
E invece le due belve se la sono giocata fino all’ultimo metro. La LiveWire scappa avanti con uno scatto da fermo impressionante: la risposta al comando del gas e l’efficacia del pacchetto elettronico RDRS la fanno avanzare senza un sussulto, senza nessuna tendenza né a impennare né a pattinare. Al contrario con la Z H2 bisogna dosare frizione e gas, e a ogni cambio marcia la tantissima coppia sprigionata dal mille sovralimentato fa impennare la Kawasaki. Il risultato è che quando la Z H2 riesce a mettere a terra la sua potenza, recupera metri alla LiveWire; ma ad ogni cambio marcia si scompone, obbliga a parzializzare e consente all’americana di riprendere vantaggio.
Quando però arrivano gli ultimi due rapporti, la Z H2 fa valere la sua velocità di punta, mentre la LiveWire si ferma poco oltre i 180 km/h indicati consentendo alla giapponese di riprendere gli ultimi metri e arrivare prima al traguardo.
Originale con il motore longitudinale sotto la batteria, la LiveWire vanta un'elettronica molto a punto che rende facilissimo sfruttare per intero le sue notevoli prestazioni, specie in accelerazione
La differenza sui 400 m è comunque modesta, e la LiveWire ha dalla sua una facilità nell’ottenere la prestazione assolutamente senza paragoni: anche con il launch inserito, la Z H2 genera fiumi di adrenalina, mentre la LiveWire vola serafica in avanti.
Insomma, per il momento ‘passato’ batte ‘futuro’ 1 a 0, se vogliamo metterla così; ma la sfida è apertissima, e nei prossimi anni ne vedremo delle belle. Nel frattempo restate con noi, presto vi racconteremo nei dettagli come vanno su strada queste due ammiraglie "alternative"!
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