Moto & Scooter
EICMA 2017: 5 tendenze da non perdere
Il boom del tassello, la vena creativa dei giapponesi e il ritorno delle piccole e non solo: ecco cosa ci dice veramente l'edizione del Salone che apre oggi al pubblico
EICMA 2017 apre al pubblico. Ma noi che abbiamo la fortuna di aver visto, digerito e metabolizzato tutte le novità in mostra, ci siamo già fatti un’idea di cosa è successo nel mercato delle moto. E abbiamo individuato cinque filoni, tendenze che ci raccontano dove andranno a finire le due ruote (almeno nel breve periodo).
TASSELLO MON AMOUR
Un dato di fatto evidente è la presenza sempre più massiccia di moto col tassello. Che sia un pneumatico scolpito da strada oppure una gomma più specialistica, poco importa. Le grandi case si stanno adeguando: Honda con l’Africa Twin dotata di doppia omologazione a libretto per risolvere il problema di chi vuole montare pneumatici specialistici (che spesso non hanno codici o misure adeguate a quelli "stradali") o la nuova e più estrema Africa Twin Adventure Sports, Yamaha (con la Ténéré World Raid), KTM (con la 790 Adventure R) e addirittura Moto Guzzi (con il concept V85, piuttosto ardito per il Dna del marchio). Nel segmento delle enduro stradali, ad esempio, Triumph ha rinnovato la sua gamma Tiger (1200 e 800) e BMW lancia una versione nuova da cima a fondo della GS con motore bicilindrico parallelo (750 e 850).
SPORTIVE: POCHE MA BUONE. ANZI OTTIME
La nuova e rivoluzionaria Ducati Panigale V4 col motore 4 cilindri, declinata in tre versioni, è senza dubbio una delle (se non la principale) vedette della rassegna, per stile, contenuti tecnologici e prestazioni. Si tratta di un gigante capace di oscurare tutti con la sua ombra. Ma anche gli altri non stanno a guardare: Kawasaki ad esempio ha portato la ZX-10R SE con le sospensioni elettroniche (ed è la prima volta su una supersportiva verdona di serie) e ha lanciato la H2 SX, una ipersportiva sovralimentata travestita da sport tourer. Anche se il pubblico non compra più questa tipologia di mezzi come qualche anno fa, è qui che si gioca la vera partita dello sviluppo tecnologico. E nessuno molla un centimetro.
IL CORAGGIO DI OSARE
L'EICMA 2017 registra anche la voglia da parte dei grossi costruttori di gettare il cuore oltre l'ostacolo, di proiettarsi in territori finora inesplorati. Non a caso la moto più rivoluzionaria del Salone ha un nome e un cognome: Yamaha Niken. La scelta di puntare su una moto a tre ruote e ad altre prestazioni, dà atto alla Casa giapponese di essere stata coraggiosa. Così come è stata coraggiosa Honda nel ripensare il concetto stesso di naked di grossa cilindrata: la CB1000R è un ibrido tra naked e cafe racer, e si svincola dalla logica per cui una nuda debba essere per forza derivata dallo stile di una sportiva.
ELETTRICO TRICOLORE
L’assenza di Zero Motorcycle, una delle realtà più dinamiche e affermate del settore, non ferma la corsa dell'elettrico. Che mai come quest'anno parla italiano. Come conferma l'arrivo della versione di serie della Vespa Elettrica, anche se supponiamo che il suo prezzo (dati i contenuti premium del prodotto Piaggio) sarà più consono a una gioielleria che a un concessionario. Senza dimenticare player sempre più dinamici come Energica e Askoll. Dal canto suo KTM con la Freeride XC-E ha fatto una mossa che si preannuncia epocale. Ha portato in fiera una moto che ha il 50% in più di autonomia. Fatto non banale. perché adesso dall'elettrico si chiede di più. Deve poterti permettere di fare una vera girata (con l'autonomia di moto a benzina) e offrire formule di vendita anche con batterie a noleggio per un prezzo di vendita umano. LARGO AI GIOVANI
Piaggio che rivede la gamma dei cinquantini regalando nuova gloria e lustro ai modelli più celebri degli anni ‘90 (Zip, Typhoon), Honda che lancia la bellissima naked CB125R (dotata di Abs e piattaforma inerziale), il ritorno delle piccole Aprilia e Gilera, ma anche Kawasaki che annuncia l’arrivo a breve della Z125 e della Ninja 125. Tanti indizi messi insieme fanno una prova: c’è grandissima attenzione al mercato delle entry level. Bisogna però capire se la strategia delle Case è quella di riportare in sella i giovanissimi, oppure di offrire una proposta di mobilità low cost per i mercati emergenti (India e Sudest asiatico), in cui la maggior fetta degli utenti sta lontano dal segmento premium. Certo che rivedere i 14-16 enni in moto come una volta è un sogno che - chissà - potrebbe anche diventare realtà pure in Italia. Anche perché la buona volontà non manca.
TASSELLO MON AMOUR
Un dato di fatto evidente è la presenza sempre più massiccia di moto col tassello. Che sia un pneumatico scolpito da strada oppure una gomma più specialistica, poco importa. Le grandi case si stanno adeguando: Honda con l’Africa Twin dotata di doppia omologazione a libretto per risolvere il problema di chi vuole montare pneumatici specialistici (che spesso non hanno codici o misure adeguate a quelli "stradali") o la nuova e più estrema Africa Twin Adventure Sports, Yamaha (con la Ténéré World Raid), KTM (con la 790 Adventure R) e addirittura Moto Guzzi (con il concept V85, piuttosto ardito per il Dna del marchio). Nel segmento delle enduro stradali, ad esempio, Triumph ha rinnovato la sua gamma Tiger (1200 e 800) e BMW lancia una versione nuova da cima a fondo della GS con motore bicilindrico parallelo (750 e 850).
SPORTIVE: POCHE MA BUONE. ANZI OTTIME
La nuova e rivoluzionaria Ducati Panigale V4 col motore 4 cilindri, declinata in tre versioni, è senza dubbio una delle (se non la principale) vedette della rassegna, per stile, contenuti tecnologici e prestazioni. Si tratta di un gigante capace di oscurare tutti con la sua ombra. Ma anche gli altri non stanno a guardare: Kawasaki ad esempio ha portato la ZX-10R SE con le sospensioni elettroniche (ed è la prima volta su una supersportiva verdona di serie) e ha lanciato la H2 SX, una ipersportiva sovralimentata travestita da sport tourer. Anche se il pubblico non compra più questa tipologia di mezzi come qualche anno fa, è qui che si gioca la vera partita dello sviluppo tecnologico. E nessuno molla un centimetro.
IL CORAGGIO DI OSARE
L'EICMA 2017 registra anche la voglia da parte dei grossi costruttori di gettare il cuore oltre l'ostacolo, di proiettarsi in territori finora inesplorati. Non a caso la moto più rivoluzionaria del Salone ha un nome e un cognome: Yamaha Niken. La scelta di puntare su una moto a tre ruote e ad altre prestazioni, dà atto alla Casa giapponese di essere stata coraggiosa. Così come è stata coraggiosa Honda nel ripensare il concetto stesso di naked di grossa cilindrata: la CB1000R è un ibrido tra naked e cafe racer, e si svincola dalla logica per cui una nuda debba essere per forza derivata dallo stile di una sportiva.
ELETTRICO TRICOLORE
L’assenza di Zero Motorcycle, una delle realtà più dinamiche e affermate del settore, non ferma la corsa dell'elettrico. Che mai come quest'anno parla italiano. Come conferma l'arrivo della versione di serie della Vespa Elettrica, anche se supponiamo che il suo prezzo (dati i contenuti premium del prodotto Piaggio) sarà più consono a una gioielleria che a un concessionario. Senza dimenticare player sempre più dinamici come Energica e Askoll. Dal canto suo KTM con la Freeride XC-E ha fatto una mossa che si preannuncia epocale. Ha portato in fiera una moto che ha il 50% in più di autonomia. Fatto non banale. perché adesso dall'elettrico si chiede di più. Deve poterti permettere di fare una vera girata (con l'autonomia di moto a benzina) e offrire formule di vendita anche con batterie a noleggio per un prezzo di vendita umano. LARGO AI GIOVANI
Piaggio che rivede la gamma dei cinquantini regalando nuova gloria e lustro ai modelli più celebri degli anni ‘90 (Zip, Typhoon), Honda che lancia la bellissima naked CB125R (dotata di Abs e piattaforma inerziale), il ritorno delle piccole Aprilia e Gilera, ma anche Kawasaki che annuncia l’arrivo a breve della Z125 e della Ninja 125. Tanti indizi messi insieme fanno una prova: c’è grandissima attenzione al mercato delle entry level. Bisogna però capire se la strategia delle Case è quella di riportare in sella i giovanissimi, oppure di offrire una proposta di mobilità low cost per i mercati emergenti (India e Sudest asiatico), in cui la maggior fetta degli utenti sta lontano dal segmento premium. Certo che rivedere i 14-16 enni in moto come una volta è un sogno che - chissà - potrebbe anche diventare realtà pure in Italia. Anche perché la buona volontà non manca.