Moto & Scooter
Incidentalità a Roma: ecco i numeri
A Motodays la Polizia di Roma ha annunciato le statistiche: nell'ultimo decennio i decessi sono diminuiti del 17%. In diminuzione anche i feriti: meno 38% per i danni lievi e meno 44% per quelli gravi
La nona edizione di Motodays, che si è svolta dal 9 al 12 marzo in Fiera Roma, ha costituito anche l’occasione per approfondire molti aspetti della sicurezza stradale, in particolare in collaborazione con la Polizia di Roma Capitale, che ha divulgato in anteprima dei dati particolarmente interessanti riguardanti la mobilità di Roma durante degli incontri programmati con il pubblico del Salone della Moto e dello Scooter.
“Su tutto il territorio di Roma Capitale abbiamo assistito, nell’ultimo decennio, ad un netto miglioramento del fenomeno dell’incidentalità stradale rispetto al passato”, ha dichiarato la Polizia di Roma Capitale.
“Le molteplici azioni di controllo hanno inciso in maniera positiva su ogni ambito. Un evidente calo degli incidenti e delle conseguenze lesive diventa una conferma di una tendenza in linea con gli obiettivi fissati dall'Europa e dalle politiche nazionali”.
I dati parlano di 126 decessi a Roma nel 2016, contro i 161 del 2015 e addirittura i 289 del 2001. Nei primi mesi dell’anno sono comunque già 21 le vittime della strada nella Capitale.
Raffrontando i dati con l’Italia e con l’Unione Europea – dove i dati disponibili si fermano al 2015 – i morti sulle strade sono stati rispettivamente 3.428 su territorio nazionale e 26.311 nell’Unione Europea, con un decremento pari a circa il 50% rispetto al 2001, quando le vittime della strada sono state 7.096 in Italia e 55.001 nell’UE.
In particolare, a Roma, oltre ai 126 decessi, nel 2016 si sono avuti 207 feriti con prognosi riservata e 14.782 feriti in modo più lieve, con un trend decisamente negativo rispetto, ad esempio, al 2005, quando si sono annoverati nella sola città di Roma 197 morti, 379 feriti gravi e 25.342 feriti in modo lieve.
La serie storica degli ultimi 10 anni mostra una tendenza in calo pur rilevando una media di circa 150 deceduti negli ultimi 3 anni.
“Nell’ultimo decennio, si è avuto un decremento del 17% del numero di deceduti, del 38% del numero di feriti e infine del 44% del numero delle prognosi riservate. Complessivamente una media di un calo annuo del 4-5% del numero di lesioni più o meno gravi: un vero cambiamento di rotta”, annuncia la Polizia di Roma Capitale.
“Il peso diverso della gravità e la natura dell’incidente mostrano come le azioni messe in campo modificano le conseguenze lesive e le dinamiche: il controllo di alcuni comportamenti come la precedenza e la velocità hanno ridotto il numero degli urti frontali/laterali dove registriamo le conseguenze lesive maggiori per tutti gli utenti. Per le utenze deboli le azioni messe in campo sono molteplici: aree pedonali, strutture protette e la previsione di più piste ciclabili e controllate”, spiega la Polizia di Roma Capitale.
Nel 2017 la maggioranza degli incidenti con feriti è avvenuta per scontro frontale o laterale (29%), il 17% per tamponamento e il 16% per scontro laterale o veicolo contro ostacolo. Per quanto riguarda il rapporto tra decessi e veicoli coinvolti, 2016 sono stati in 40 a perdere la vita in auto, 37 in moto, 2 su ciclomotori, 6 su velocipedi. Nel 2005 erano stati rispettivamente 54 in auto, 63 in moto, 11 in ciclomotore e 4 sui velocipedi.
Fra i feriti, nel 2016 sono stati 6,648 in auto, 5.370 in moto e 424 in ciclomotore, mentre nel 2005 erano stati 11.066 in auto, 8.096 in moto, 3.378 in ciclomotore e 274 su velocipede.
“Da uno studio approfondito su un campione molto rappresentativo di eventi incidentali si è potuto mettere in evidenza le conseguenze lesive rispetto all’uso del veicolo: il comportamento e il rispetto delle normative negli anni hanno permesso di poter salvare molte vite umane”, spiega la Polizia di Roma Capitale. L’uso corretto dei sistemi di ritenuta, casco e cinture di sicurezza, è infatti essenziale perché la percentuale delle lesioni aumenta notevolmente tanto da far registrare più condizioni lesive gravi: aumento delle prognosi riservate e ricoveri. Mettersi al sicuro è molto facile ed estremamente vitale.
Infine, sono stati analizzati i dati che mostrano un diverso coinvolgimento degli utenti in termini di conseguenze lesive. In particolare, l’eccesso di velocità causa il 64% degli incidenti, la distrazione l’11,97%, la guida in stato ebbrezza il 4,23%.
L’indice di mortalità maggiore deriva dalla fuoriuscita dalla sede stradale, seguito dall’investimento del pedone e dallo scontro frontale.
Lo sforzo e l’attenzione sulla sicurezza nelle strade cittadine è molto elevato rispetto alla tipologia di comportamenti, alla concentrazione di alcuni eventi, agli utenti coinvolti e all’uso dei veicoli. Il monitoraggio è costante e attento con ogni mezzo, di studio e contrasto, rispetto alle evoluzioni del fenomeno su tutto la rete del Comune.
“Su tutto il territorio di Roma Capitale abbiamo assistito, nell’ultimo decennio, ad un netto miglioramento del fenomeno dell’incidentalità stradale rispetto al passato”, ha dichiarato la Polizia di Roma Capitale.
“Le molteplici azioni di controllo hanno inciso in maniera positiva su ogni ambito. Un evidente calo degli incidenti e delle conseguenze lesive diventa una conferma di una tendenza in linea con gli obiettivi fissati dall'Europa e dalle politiche nazionali”.
I dati parlano di 126 decessi a Roma nel 2016, contro i 161 del 2015 e addirittura i 289 del 2001. Nei primi mesi dell’anno sono comunque già 21 le vittime della strada nella Capitale.
Raffrontando i dati con l’Italia e con l’Unione Europea – dove i dati disponibili si fermano al 2015 – i morti sulle strade sono stati rispettivamente 3.428 su territorio nazionale e 26.311 nell’Unione Europea, con un decremento pari a circa il 50% rispetto al 2001, quando le vittime della strada sono state 7.096 in Italia e 55.001 nell’UE.
In particolare, a Roma, oltre ai 126 decessi, nel 2016 si sono avuti 207 feriti con prognosi riservata e 14.782 feriti in modo più lieve, con un trend decisamente negativo rispetto, ad esempio, al 2005, quando si sono annoverati nella sola città di Roma 197 morti, 379 feriti gravi e 25.342 feriti in modo lieve.
La serie storica degli ultimi 10 anni mostra una tendenza in calo pur rilevando una media di circa 150 deceduti negli ultimi 3 anni.
“Nell’ultimo decennio, si è avuto un decremento del 17% del numero di deceduti, del 38% del numero di feriti e infine del 44% del numero delle prognosi riservate. Complessivamente una media di un calo annuo del 4-5% del numero di lesioni più o meno gravi: un vero cambiamento di rotta”, annuncia la Polizia di Roma Capitale.
“Il peso diverso della gravità e la natura dell’incidente mostrano come le azioni messe in campo modificano le conseguenze lesive e le dinamiche: il controllo di alcuni comportamenti come la precedenza e la velocità hanno ridotto il numero degli urti frontali/laterali dove registriamo le conseguenze lesive maggiori per tutti gli utenti. Per le utenze deboli le azioni messe in campo sono molteplici: aree pedonali, strutture protette e la previsione di più piste ciclabili e controllate”, spiega la Polizia di Roma Capitale.
Nel 2017 la maggioranza degli incidenti con feriti è avvenuta per scontro frontale o laterale (29%), il 17% per tamponamento e il 16% per scontro laterale o veicolo contro ostacolo. Per quanto riguarda il rapporto tra decessi e veicoli coinvolti, 2016 sono stati in 40 a perdere la vita in auto, 37 in moto, 2 su ciclomotori, 6 su velocipedi. Nel 2005 erano stati rispettivamente 54 in auto, 63 in moto, 11 in ciclomotore e 4 sui velocipedi.
Fra i feriti, nel 2016 sono stati 6,648 in auto, 5.370 in moto e 424 in ciclomotore, mentre nel 2005 erano stati 11.066 in auto, 8.096 in moto, 3.378 in ciclomotore e 274 su velocipede.
“Da uno studio approfondito su un campione molto rappresentativo di eventi incidentali si è potuto mettere in evidenza le conseguenze lesive rispetto all’uso del veicolo: il comportamento e il rispetto delle normative negli anni hanno permesso di poter salvare molte vite umane”, spiega la Polizia di Roma Capitale. L’uso corretto dei sistemi di ritenuta, casco e cinture di sicurezza, è infatti essenziale perché la percentuale delle lesioni aumenta notevolmente tanto da far registrare più condizioni lesive gravi: aumento delle prognosi riservate e ricoveri. Mettersi al sicuro è molto facile ed estremamente vitale.
Infine, sono stati analizzati i dati che mostrano un diverso coinvolgimento degli utenti in termini di conseguenze lesive. In particolare, l’eccesso di velocità causa il 64% degli incidenti, la distrazione l’11,97%, la guida in stato ebbrezza il 4,23%.
L’indice di mortalità maggiore deriva dalla fuoriuscita dalla sede stradale, seguito dall’investimento del pedone e dallo scontro frontale.
Lo sforzo e l’attenzione sulla sicurezza nelle strade cittadine è molto elevato rispetto alla tipologia di comportamenti, alla concentrazione di alcuni eventi, agli utenti coinvolti e all’uso dei veicoli. Il monitoraggio è costante e attento con ogni mezzo, di studio e contrasto, rispetto alle evoluzioni del fenomeno su tutto la rete del Comune.