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Burasca 1200, la concept è realtà

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Partendo da una Honda VFR1200F, il celebre designer Aldo Drudi ha realizzato, nei locali dell’Air-garage di Rimini, il concept di una sport tourer innovativa. Un pezzo unico nato nella terra dei motori

Burasca 1200, la concept è realtà
Burasca 1200, la concept è realtà
In principio era una Honda VFR1200F. Poi dall’estro di Aldo Drudi, di Paolo Picchi (allievo di Massimo Tamburini) con la collaborazione dello staff di Air Garage, è nata la Concept Bike Burasca 1200.
Aldo Drudi un nome noto nell’ambiente, autore delle grafiche dei caschi di tanti piloti del Motomondiale, fra cui spicca la collaborazione dagli esordi con Valentino Rossi, questa volta ha scelto di dedicarsi alla progettazione di un sogno: la sua moto. Come è nata l’idea è lui stesso a raccontarcelo: “Burasca? Un pretesto per fare due risate con i ragazzi mangiando una piadina alle due di notte, dopo aver lavorato al prototipo con lo stesso entusiasmo di quando si elaborava il motorino per la corsa del sabato a Cattolica”. Ma dietro la semplicità di queste parole ci sono ben quindici mesi di lavoro. Mesi in cui la Burasca ha preso forma nei locali dell’Air-Garage di Rimini. Un luogo, un laboratorio innovativo di 70 mq realizzato dentro un container di sei metri ricoperto da una struttura gonfiabile che all’imbrunire irradia luce, posto sul tetto del museo Civico di Rimini.
Come è nata la Burasca
Partendo dalla base della Honda VFR1200F di cui ha mantenuto telaio, motore e trasmissione cardanica originali, l’obiettivo di Aldo Drudi e del suo staff era realizzare una moto da strada pensata per una guida sportiva, ma adatta anche al turismo.

Così sfruttando le nuove tecnologie - centri di lavoro CNC e stampanti 3D di ultima generazione, con l’indispensabile lavoro di progettazione del responsabile 3D Paolo Picchi - è stata completamente eliminata la fase di modellazione della maquette. Si è passati quindi dallo schizzo originale a matita alla progettazione del pezzo in 3D alla realizzazione dei componenti in prototipazione rapida usando materiali poveri per verificare ingombri e serraggi. Una volta confermati questi, si è passati ai materiali “nobili”: carbonio ed Ergal, non prima di aver valutato la resistenza meccanica attraverso calcoli FEM (Finite Element Method) per i componenti strutturali. Una procedura da azienda industriale, non certo da "one off". Nella realizzazione del concept oltre allo stile si è puntato sulla funzionalità, privilegiando l’ergonomia, studiando una posizione di guida più comoda che per Drudi Performance era un concetto fondamentale: più comfort, più controllo, più sicurezza. La posizione in sella, avanzata rispetto all’originale, è stata pensata per riuscire a caricare meglio l’anteriore e dare al pilota una posizione di guida più sportiva forte della stabilità di una forcella Öhlins NIX 30. Pratica la regolazione vicino al cannotto di sterzo dell’ammortizzatore posteriore Öhlins TTX 36 GP. La cura dimagrante
La Burasca pesa 30 Kg in meno della VFR originale, a vantaggio della maneggevolezza. Più leggeri i cerchi in Ergal realizzati dal pieno da Fast Mec a garanzia di maggiore rapidità nei cambi di direzione. Realizzate da Fast Mec anche le restanti parti in Ergal scavate dal pieno come le piastre forcella, il telaio posteriore portante, il supporto della strumentazione, i leveraggi del cupolino, i flap laterali e il faro anteriore e posteriore.

Realizzati da CPC, tutti i componenti in carbonio sono costruiti con le più avanzate tecnologie per il trattamento della fibra di carbonio e la sapienza artigianale di operatori specializzati nella laminazione, importante risorsa dell’azienda modenese. CPC ha prodotto in carbonio “camouflage look” le plance laterali che fungono da carena, la cover serbatoio sella, il carter cardano e il parafango posteriore che si accoppia millimetricamente ai componenti in Ergal anodizzato. Burasca è stata cablata da Tecno Elettra, che ha sviluppato con Drudi Performance l’innovativo sistema di luci frecce a led e la strumentazione digitale multifunzione su schermo LCD. In linea la scelta stilistica per l’impianto di scarico realizzato da Akrapovic, un ulteriore “pezzo d’arte moderna” costruito appositamente dai tecnici dell’azienda slovena. Il disegno dei terminali realizzato da Drudi Performance si ispira ai vecchi “tromboni”, rivisti nelle proporzioni e nella sezione, in questo caso, ovale. I due terminali si sovrappongono per garantire un ingombro minimo in caso di angoli di piega estremi. Collettori in titanio, terminali in titanio microfuso, compensatore in titanio microfuso con la ricchezza del logo Honda in bassorilievo completano il pacchetto.  Lo stile
La livrea della Burasca è definita dall’anodizzazione dell’Ergal, dalla texture mimetica del carbonio, dal tecnico grigio-oro opaco del serbatoio e dei carter motore, dai cerchi anodizzati neri completati da cover in carbonio e dal titanio degli scarichi. Unico tocco di colore è il rosso delle prese d’aria airbox, colore istituzionale sia per Honda che per Drudi Performance. Tutti i dettagli della Burasca li trovate nella gallery, cliccando qui!
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
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Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
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Burasca 1200 Concept, 2016
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Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
Burasca 1200 Concept, 2016
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