Moto & Scooter
Tokyo Motor Show: raffica di concepts Yamaha
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Fra le innumerevoli news che arrivano dal Tokyo Motor Show, non poteva mancare la Yamaha, che ha allestito uno stand con ben 20 novità, e addirittura 6 prime mondiali; fra auto, moto, scooter, bici e... robot
L'idea innovativa per questa 44ª edizione del salone motoristico di Tokyo è stata di mettere insieme le diverse tipologie di prodotti Yamaha destinati alla mobilità, per rendere evidente come tutti siano accomunati da una medesima filosofia, che ne ha guidato lo sviluppo.
Si parla ancora di concept, di veicoli sperimentali non pronti per la catena di montaggio. Ma il grado di finitura mostrato, indica che sono un qualcosa che va ben oltre l'idea abbozzata.
Si parla ancora di concept, di veicoli sperimentali non pronti per la catena di montaggio. Ma il grado di finitura mostrato, indica che sono un qualcosa che va ben oltre l'idea abbozzata.
Tre ruote per... piegare
Si comincia allora con l'MWT-9, un tre ruote sportivo dotato di motore 3 cilindri da 850 cc. Se gli altri progetti con doppia ruota anteriore sono stati sviluppati con l'obiettivo principale di migliorare la sicurezza di marcia e il comfort, in questo caso siamo di fronte a un veicolo che ha nella sportività la sua cifra distintiva.
La doppia ruota anteriore, gestita dalla particolare sospensione avanzata, con 4 canne ammortizzanti interamente fuori dalla struttura del veicolo, è stata studiata per offrire prestazioni da primato in curva. Insomma, un mezzo per andare veloci in sicurezza sul misto, magari con asfalti di qualità eterogenea fra loro, e con l'alternanza di scorrevoli a curve strette.
Si comincia allora con l'MWT-9, un tre ruote sportivo dotato di motore 3 cilindri da 850 cc. Se gli altri progetti con doppia ruota anteriore sono stati sviluppati con l'obiettivo principale di migliorare la sicurezza di marcia e il comfort, in questo caso siamo di fronte a un veicolo che ha nella sportività la sua cifra distintiva.
La doppia ruota anteriore, gestita dalla particolare sospensione avanzata, con 4 canne ammortizzanti interamente fuori dalla struttura del veicolo, è stata studiata per offrire prestazioni da primato in curva. Insomma, un mezzo per andare veloci in sicurezza sul misto, magari con asfalti di qualità eterogenea fra loro, e con l'alternanza di scorrevoli a curve strette.
Un robot pilota
Andiamo invece quasi nella fantascienza con il Motobot, un robot capace di guidare autonomamente una Yamaha R1M. La perfetta fusione fra la moto -del tutto originale e priva di adattamenti- e la tecnologia robotica.
L'obiettivo dei ricercatori Yamaha è di mettere Motobot in grado di girare in pista ad alta velocità. Autonomamente. C'è ancora da lavorare a riguardo, perché la quantità di variabili da considerare ed elaborare è elevatissima; ma c'è anche molto entusiasmo.
Motobot si sta rivelando molto utile per sviluppare, in modalità finora inesplorate, la sicurezza del motociclista. E nasce per meglio comprendere e affinare tutte le possibili dotazioni di ausilio alla guida.
Andiamo invece quasi nella fantascienza con il Motobot, un robot capace di guidare autonomamente una Yamaha R1M. La perfetta fusione fra la moto -del tutto originale e priva di adattamenti- e la tecnologia robotica.
L'obiettivo dei ricercatori Yamaha è di mettere Motobot in grado di girare in pista ad alta velocità. Autonomamente. C'è ancora da lavorare a riguardo, perché la quantità di variabili da considerare ed elaborare è elevatissima; ma c'è anche molto entusiasmo.
Motobot si sta rivelando molto utile per sviluppare, in modalità finora inesplorate, la sicurezza del motociclista. E nasce per meglio comprendere e affinare tutte le possibili dotazioni di ausilio alla guida.
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