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Ducati Multistrada D-air: la svolta dell'airbag
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Ducati e Dainese si alleano per lanciare il primo airbag elettronico indossabile con sensori integrati nella moto. Un grande passo in avanti per la sicurezza passiva dei motociclisti
Per ragioni non solo di mercato, le maxienduro stanno rubado alle supersportive la bandiera della supremazia tecnologica. La tecnologia risponde a esigenze, e più le esigenze sono complesse più la tecnologia diventa complessa. È per questo che le maxienduro, con la varietà delle condizioni in cui devono garantire confort, trazione e protezione, stanno ponendo le sfide più difficili.
Non è un caso, allora, se sulla Ducati Multistrada stanno comparendo alcune delle tecnologie più avanzate messe a punto da Ducati: dal motore Testastretta 11° con Ride-By-Wire e Riding Modes alle sospensioni semi-attive DSS. E sempre sulla Multistrada arriva ora il primo air-bag motociclistico, sviluppato in collaborazione con Dainese.
Non è un caso, allora, se sulla Ducati Multistrada stanno comparendo alcune delle tecnologie più avanzate messe a punto da Ducati: dal motore Testastretta 11° con Ride-By-Wire e Riding Modes alle sospensioni semi-attive DSS. E sempre sulla Multistrada arriva ora il primo air-bag motociclistico, sviluppato in collaborazione con Dainese.
La primogenitura dell'airbag motociclistico va a onor del vero alla Honda Goldwing 1800, che lo offre come accessorio fin dal 2007. Nei test il sistema Honda si è dimostrato decisamente efficace, tuttavia finora è rimasto confinato alla mastodontica sei cilindri destinata soprattutto al mercato americano.
L'approccio di Ducati e Dainese è molto diverso, perché posiziona il dispositivo sulla persona (all'interno della giacca o gilet) lasciando sulla moto solo la sensoristica destinata a stabilire se si sta verificando un incidente potenzialmente pericoloso. La tecnologia si basa sul sistema D-air Street sviluppato da Dainese, che Ducati monterà in primo equipaggiamento sulla Multistrada assicurandone l'integrazione con i sistemi di bordo. La connessione tra i sensori e l'airbag è wireless, quindi senza cavi meccanici a strappo come in altri sistemi airbag.
Ecco quindi arrivare tre nuove spie sul cruscotto: due che segnalano che gli airbag del pilota e dell'eventuale passeggero sono "agganciati", e una che indica eventuali anomalie; in questo caso, all'interno del display multifunzione sono state aggiunte voci per descrivere il problema (ad esempio la batteria scarica).
Una volta attivato e collegato, il sistema offre una autonomia di 30 ore circa, adeguata anche all'uso tipico di una grande viaggiatrice come la Multistrada. Di rilievo le prestazioni, con un tempo di gonfiaggio particolarmente contenuto: i due sacchi da 12 litri si gonfiano in appena 45 millisecondi dal primo impatto. Notevole l'efficienza del sistema, che permette di ridurre l'energia associata all'urto a un quarto rispetto a quanto riesca a fare un paraschiena di livello 2. Le situazioni riconosciute dal sistema sono il classico impatto frontale, la collisione laterale e la scivolata, mentre grazie all'integrazione con la centralina della Multistrada viene impedita l'attivazione in caso di caduta da fermi (ad esempio durante una manovra).
L'aggravio di peso è contenuto in 1 kg sulla moto, per gli accelerometri supplementari (due terne sugli steli forcella e due nel sottosella: tutti i segnali sono duplicati per ragioni di affidabilità) e la centralina dedicata; e 1,5 kg sulla giacca, per sacco bombola e batteria.
L'approccio di Ducati e Dainese è molto diverso, perché posiziona il dispositivo sulla persona (all'interno della giacca o gilet) lasciando sulla moto solo la sensoristica destinata a stabilire se si sta verificando un incidente potenzialmente pericoloso. La tecnologia si basa sul sistema D-air Street sviluppato da Dainese, che Ducati monterà in primo equipaggiamento sulla Multistrada assicurandone l'integrazione con i sistemi di bordo. La connessione tra i sensori e l'airbag è wireless, quindi senza cavi meccanici a strappo come in altri sistemi airbag.
Ecco quindi arrivare tre nuove spie sul cruscotto: due che segnalano che gli airbag del pilota e dell'eventuale passeggero sono "agganciati", e una che indica eventuali anomalie; in questo caso, all'interno del display multifunzione sono state aggiunte voci per descrivere il problema (ad esempio la batteria scarica).
Una volta attivato e collegato, il sistema offre una autonomia di 30 ore circa, adeguata anche all'uso tipico di una grande viaggiatrice come la Multistrada. Di rilievo le prestazioni, con un tempo di gonfiaggio particolarmente contenuto: i due sacchi da 12 litri si gonfiano in appena 45 millisecondi dal primo impatto. Notevole l'efficienza del sistema, che permette di ridurre l'energia associata all'urto a un quarto rispetto a quanto riesca a fare un paraschiena di livello 2. Le situazioni riconosciute dal sistema sono il classico impatto frontale, la collisione laterale e la scivolata, mentre grazie all'integrazione con la centralina della Multistrada viene impedita l'attivazione in caso di caduta da fermi (ad esempio durante una manovra).
L'aggravio di peso è contenuto in 1 kg sulla moto, per gli accelerometri supplementari (due terne sugli steli forcella e due nel sottosella: tutti i segnali sono duplicati per ragioni di affidabilità) e la centralina dedicata; e 1,5 kg sulla giacca, per sacco bombola e batteria.
Questo sistema rappresenta una svolta per più motivi. Intanto perché è il primo airbag elettronico offerto in primo equipaggiamento. Secondo, rappresenta per Ducati un passo importante nell'accreditarsi come azienda orientata non solo allo sport, ma anche alla sicurezza. Terzo, è per Dainese un passaggio in un certo senso storico da produttore aftermarket a fornitore di tecnologia di primo equipaggiamento (OEM come si dice in campo auto), il che potrebbe aprire nuovi scenari per l'azienda vicentina. E più semplicemente, rappresenta un passo importante per la diffusione di questo sistema di protezione passiva, a suo modo altrettanto importante di quelli attivi come ABS e Traction Control.
Al momento costa ancora caro (la Multistrada D-air costerà 700 euro in più di una S, a cui vanno aggiunti circa 1.600 euro per la giacca e 300 per ogni ricarica in caso di scoppio), ma Dainese si è impegnata a dimezzare i costi della tecnologia in tre anni. Siamo fiduciosi che la risposta dei motociclisti sarà adeguata.
Al momento costa ancora caro (la Multistrada D-air costerà 700 euro in più di una S, a cui vanno aggiunti circa 1.600 euro per la giacca e 300 per ogni ricarica in caso di scoppio), ma Dainese si è impegnata a dimezzare i costi della tecnologia in tre anni. Siamo fiduciosi che la risposta dei motociclisti sarà adeguata.
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