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Moto & Scooter
BMW F 800 GS Adventure: enduro senza confini
di Andrea Padovani
il 10/06/2013 in Moto & Scooter
Arriva sul mercato la gemella "avventurosa" della media enduro BMW F 800 GS. Rispetto alla versione base, l'Adventure guadagna maggior autonomia grazie al serbatoio maggiorato, più confort, un'elettronica dedicata e dettagli per la guida off-road. Costa 12.800 euro c.i.m.
BMW F 800 GS Adventure: enduro senza confini
Adventure: un nome che significa viaggi e avventura, anche off-road. Da oggi si chiama così anche la BMW F 800 GS, uno dei migliori compromessi sul mercato in termini di guidabilità, comfort ed efficacia anche in fuoristrada. Ora, con il nuovo allestimento, la media enduro tedesca è ancora più appetibile.
Da un punto di vista meccanico e ciclistico, le differenze tra la F 800 GS base e la nuova F 800 GS Adventure sono limitate. Il motore rimane il bicilindrico frontemarcia di 798 cc incastonato in un telaio a traliccio in tubi di acciaio. Solo il telaietto posteriore è stato rinforzato, questo per supportare il maggior carico derivante dal serbatoio maggiorato (passato da 16 a 24 litri), dislocato per lo più nel codone e sotto alla sella. A livello elettronico, l'Adventure mantiene la regolazione idraulica ESA della sospensione posteriore (Confort, Normal e Sport) e viene introdotto il controllo della stabilità ASC dotato di una inedita modalità di guida Enduro: quest'ultima limita l'invasività tanto dell'ABS quanto del Traction Control nella guida off-road al fine di aumentare non solo l'efficacia, ma anche la sicurezza con fondi a bassissima aderenza. Sia l'ESA sia l'ASC sono disponibili come optional a differenza dell'ABS fornito di serie.
Passando all'allestimento, questa nuova tuttoterreno sfoggia il parabrezza maggiorato, nuovi paramani e plastiche anteriori riviste per migliorare la dissipazione del calore proveniente dal radiatore. Inferiormente si può invece notare la struttura in tubi che protegge il motore. Il retrotreno è all'insegna dell'ingombrante codone, in verità un po' sgraziato: è ornato da una sella rivista nella conformazione (è più alta per migliorare il comfort) e lateralmente compare la struttura in tubi (anch'essa di serie) che funge da supporto per le valige ma al contempo anche da protezione per il serbatoio. Una precauzione che in offroad è apprezzata.
Le differenze di guida rispetto la versione standard sono davvero minime, anche quando si guida con il serbatoio pieno. Il lavoro fatto per centralizzare le masse, e mantenere quindi un ottimo equilibrio ciclistico, si avverte anche nel misto stretto dove "l'ottocento" scende in piega omogenea e cambia traiettoria in maniera prevedibile e lineare. Anche grazie al contributo dell'ESA, che permette di gestire la velocità di affondamento del mono in funzione del carico e dello stile di guida, i trasferimenti di carico sono sempre prevedibili e mai troppo fastidiosi. Su strada, tanto l'ABS quanto il Traction Control, si rivelano alleati preziosi e "discreti" nel loro intervento, anche quando la moto è equipaggiata di pneumatici tassellati come i Metzeler MCE Karoo e magari… piove. Un abbinamento che su asfalto farebbe venire la pelle d'oca anche al più smaliziato dei piloti. La sincerità della ciclistica e l'assistenza dell'elettronica permette comunque di guidare di buon passo e solo in frenata si avverte il lavoro dell'ABS sulla ruota posteriore, quando si esagera con il pedale. Mai realmente nulla di preoccupante, comunque...
L'erogazione morbida del propulsore si apprezza soprattutto quando si passa dall'asfalto allo sterrato, dove è possibile calibrare al grammo la coppia scaricata a terra dalla ruota motrice: anche se si esagera, però, non c'è da temere visto che il Traction Control nella modalità Enduro rimette le cose a posto in un attimo. Per i più smaliziati, e per quelli che cercano la massima prestazione, conviene comunque escludere tutti i controlli e guidare in maniera tradizionale, facendo "girare" la moto con il freno posteriore o con una derapata di potenza. La posizione in piedi sulle pedane non è quella offerta da un mezzo specialistico – molto più stretto e facile da stringere con gli stivali – ma è comunque apprezzabile per una guida efficacie e divertente.
A livello di comfort basta un attimo per rendersi conto che il passo in avanti dell'Adventure è notevole: il parabrezza maggiorato offre una protezione sconosciuta alla GS "base" e la diversa triangolazione sella-pedane-manubrio garantisce quel minimo relax in più che si apprezza sulle lunghe percorrenze.
L'erogazione morbida del propulsore si apprezza soprattutto quando si passa dall'asfalto allo sterrato, dove è possibile calibrare al grammo la coppia scaricata a terra dalla ruota motrice: anche se si esagera, però, non c'è da temere visto che il Traction Control nella modalità Enduro rimette le cose a posto in un attimo. Per i più smaliziati, e per quelli che cercano la massima prestazione, conviene comunque escludere tutti i controlli e guidare in maniera tradizionale, facendo "girare" la moto con il freno posteriore o con una derapata di potenza. La posizione in piedi sulle pedane non è quella offerta da un mezzo specialistico – molto più stretto e facile da stringere con gli stivali – ma è comunque apprezzabile per una guida efficacie e divertente.
A livello di comfort basta un attimo per rendersi conto che il passo in avanti dell'Adventure è notevole: il parabrezza maggiorato offre una protezione sconosciuta alla GS "base" e la diversa triangolazione sella-pedane-manubrio garantisce quel minimo relax in più che si apprezza sulle lunghe percorrenze.
BMW F 800 GS Adventure: enduro senza confini
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