Moto & Scooter
XR 1200 Boss 88 by Freespirits
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Da Vicenza con furore: parti speciali che rendono aggressiva e dannatamente veloce la sportiva di Harley-Davidson. Una special che è anche una sorta di laboratorio viaggiante
L'avevamo vista al Motor Bike Expo di Verona, poi l'abbiamo ritrovata, fascinosa protagonista, nei Bike Show di tutta la Penisola: questa Harley-Davidson XR "Boss 88" non passa certo inosservata.
Al di là di una livrea aggressiva che fa venir voglia di saltare in sella e sentire il rombo di questo bicilindrico, la "Boss 88" costituisce una sorta di vetrina viaggiante dell'azienda vicentina Freespirits (www.freespirits.it) che fa capo all'ingegnoso Marcello Fontana e che è specializzata nella produzione di accessori per Harley-Davidson XR1200 e per Triumph.
Al di là di una livrea aggressiva che fa venir voglia di saltare in sella e sentire il rombo di questo bicilindrico, la "Boss 88" costituisce una sorta di vetrina viaggiante dell'azienda vicentina Freespirits (www.freespirits.it) che fa capo all'ingegnoso Marcello Fontana e che è specializzata nella produzione di accessori per Harley-Davidson XR1200 e per Triumph.
Il laboratorio viaggiante di Freespirits adotta brevetti esclusivi e tecnologia racing
Già dal nome si capisce che c'è qualcosa di nuovo: 88, infatti, indica i pollici cubi raggiunti dal twin di Milwaukee, che supera quota 1.450 cc e vanta una rivisitazione generale finalizzata ad ottenere le massime prestazioni possibili.
La Boss 88 dimostra quanto può essere aggressiva una XR 1200X, e aggressiva questa special lo è per davvero: "Le modifiche – commenta Marcello Fontana – sono assolutamente reversibili e pensate per rendere la moto più leggera, efficace e divertente da guidare".
Tutti gli accessori sono progettati e realizzati dall'azienda, che detiene brevetti a tutela delle sue creazioni e le cui macchine a controllo numerico lavorano incessantemente per seguire la fantasia feconda di Fontana.
Tutti gli accessori sono progettati e realizzati dall'azienda, che detiene brevetti a tutela delle sue creazioni e le cui macchine a controllo numerico lavorano incessantemente per seguire la fantasia feconda di Fontana.
Le principali modifiche
Sebbene la genetica della XR 1200 sia ben evidente, della moto di serie è rimasto davvero poco: via tutte le sovrastrutture, via le sospensioni e tuning spinto del motore!
Il bicilindrico americano è stato rivisto in modo profondo, in collaborazione con l'officina Civico 10: la cilindrata ha raggiunto quota 1.474 cc, grazie ai cilindri Rev Performance, inoltre sono state installate una centralina Dobeck Performance e un kit di trasmissione primaria scoperta con frizione a secco. L'impianto di aspirazione utilizza un brevetto Freespirits che vi abbiamo già presentato in queste pagine: si tratta di un collettore da 65 mm che, nonostante l'ingombro particolarmente ridotto, sfrutta appieno il filtro conico K&N. Il risultato finale pare sia un incremento prestazionale di ben 4,6 CV!
Nuovo anche lo scarico, progettato e ottimizzato sul banco prova. Venne utilizzato anche su alcune moto durante le gare del Trofeo H-D 2009.
La ciclistica è decisamente sportiva. Sulle nuove piastre di sterzo sono stati montati dei semimanubri; la forcella nasce da una soluzione ispirata a quella adottata sulla bicilindrica Ducati F1 di Marco Lucchinelli del 1985 (una 750 maggiorata a 851 cc per la Battle of the Twins) ed è stata messa a punto in collaborazione con la Bitubo: svuotata delle componenti meccaniche, ha l'idraulica riprogettata e i foderi che restano solo come guide per gli steli.
I piedini originali sono stati sostituiti con quelli prodotti dalla Style&Performance, abbinati a pinze radiali Brembo. Il retrotreno è stato rialzato di circa 50 mm, grazie ai nuovi ammortizzatori Bitubo pluriregolabili. Il codone monoposto Kompo-Tech con gruppo ottico integrato può ospitare senza modifiche anche la sella originale.
Completano la dotazione di questa special particolari come la pinza Brembo a 4 pistoni anche al posteriore, le pedane arretrate e il nuovo gruppo ottico frontale con lenti omologate e tabella portanumero.
Il bicilindrico americano è stato rivisto in modo profondo, in collaborazione con l'officina Civico 10: la cilindrata ha raggiunto quota 1.474 cc, grazie ai cilindri Rev Performance, inoltre sono state installate una centralina Dobeck Performance e un kit di trasmissione primaria scoperta con frizione a secco. L'impianto di aspirazione utilizza un brevetto Freespirits che vi abbiamo già presentato in queste pagine: si tratta di un collettore da 65 mm che, nonostante l'ingombro particolarmente ridotto, sfrutta appieno il filtro conico K&N. Il risultato finale pare sia un incremento prestazionale di ben 4,6 CV!
Nuovo anche lo scarico, progettato e ottimizzato sul banco prova. Venne utilizzato anche su alcune moto durante le gare del Trofeo H-D 2009.
La ciclistica è decisamente sportiva. Sulle nuove piastre di sterzo sono stati montati dei semimanubri; la forcella nasce da una soluzione ispirata a quella adottata sulla bicilindrica Ducati F1 di Marco Lucchinelli del 1985 (una 750 maggiorata a 851 cc per la Battle of the Twins) ed è stata messa a punto in collaborazione con la Bitubo: svuotata delle componenti meccaniche, ha l'idraulica riprogettata e i foderi che restano solo come guide per gli steli.
I piedini originali sono stati sostituiti con quelli prodotti dalla Style&Performance, abbinati a pinze radiali Brembo. Il retrotreno è stato rialzato di circa 50 mm, grazie ai nuovi ammortizzatori Bitubo pluriregolabili. Il codone monoposto Kompo-Tech con gruppo ottico integrato può ospitare senza modifiche anche la sella originale.
Completano la dotazione di questa special particolari come la pinza Brembo a 4 pistoni anche al posteriore, le pedane arretrate e il nuovo gruppo ottico frontale con lenti omologate e tabella portanumero.
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