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Moto & Scooter
Yamaha Super Ténéré Worldcrosser: l'Africa dietro l'angolo
di Andrea Padovani
il 18/04/2012 in Moto & Scooter
Deserti e sterrati, polvere e cactus, montagne e rocce: abbiamo trascorso tre giorni in un angolo di Spagna con la maxi enduro giapponese, affrontando chilometri e chilometri di fuoristrada, ammirando paesaggi spettacolari, respirando profumi esotici. Un viaggio che ci ha fatto sognare ma anche apprezzare il nuovo allestimento spiccatamente off-road
Yamaha Super Ténéré Worldcrosser: l'Africa dietro l'angolo
L'Africa è sempre l'Africa. Per gli enduristi o i motociclisti avventurosi rimane un sogno: con i suoi spazi infiniti, i suoi scenari, i suoi pericoli rappresenta una tentazione irresistibile ma spesso ostica. Ma non sempre occorre attraversare il Mediterraneo per ritrovarsi in un deserto. C'è un angolo di Europa dove sabbia, pietre, cactus e palme dominano l'orizzonte, dove la polvere sporca il casco e la moto, dove gli sterrati corrono per decine, centinaia di chilometri.
La polvere si infila ovunque, si sente tra i denti e limita la visuale, ma quando si alza lo sguardo gli scenari andalusi si rivelano in tutto il suo splendore
Quest'angolo di mondo si chiama Andalusia, nello specifico la regione di Almeria: se avete visto uno qualsiasi dei film di Sergio Leone – i cosiddetti "Spaghetti Western" – avrete un'idea di cosa stiamo parlando…
Qui abbiamo avuto l'occasione di provare la Worldcrosser, l'allestimento "fuoristradistico" della Yamaha Super Ténéré, una tre giorni all'insegna dell'off-road e dell'avventura su percorsi che di ordinario hanno davvero poco. Almeria è il punto di partenza e di arrivo del nostro tour: una decina di Yamaha ci attendono, tutte tassellate Pirelli e con quel fascino che solo le regine della Dakar che fu riuscivano a trasmettere.
Qui abbiamo avuto l'occasione di provare la Worldcrosser, l'allestimento "fuoristradistico" della Yamaha Super Ténéré, una tre giorni all'insegna dell'off-road e dell'avventura su percorsi che di ordinario hanno davvero poco. Almeria è il punto di partenza e di arrivo del nostro tour: una decina di Yamaha ci attendono, tutte tassellate Pirelli e con quel fascino che solo le regine della Dakar che fu riuscivano a trasmettere.
La Super Ténéré è imponente, massiccia, non certo facile da maneggiare. Pensare di dover fare del fuoristrada con questo bisonte mette un po' di apprensione: anche perché il programma è serrato e impegnativo, 200 km al giorno circa, di cui la metà su terra. Partiamo… Curiosi di sapere come è andata?
Il resto dell'avventura lo trovate in edicola su Dueruote di Maggio!
Il resto dell'avventura lo trovate in edicola su Dueruote di Maggio!
La Worldcrosser (disponibile a 15.890 cim) è la declinazione avventurosa della Super Ténéré.
La base meccanica rimane quella della maxi enduro di casa Yamaha: stesso telaio in tubi, stesse quote ciclistiche, stesso bicilindrico frontemarcia con fasatura degli scoppi a 270°: questa scelta garantisce una risposta più lineare del motore a ogni apertura del gas, a tutto vantaggio del feeling di guida anche e soprattutto in fuoristrada.
Immutata l'elettronica con la presenza del sistema ride-by-wire "misto" YCC-T, delle due mappature del motore (Sport e Touring), del controllo di trazione (regolabile su due livelli di intervento o disinseribile) e dell'ABS di serie.
Quest'ultimo purtroppo non è escludibile, un limite davvero elevato nella guida off-road: a detta dei tecnici Yamaha, i vantaggi in termini di sicurezza nella guida normale (quella della media dei motociclisti) compensano i problemi che si creano nello sterrato. Un bottoncino non avrebbe certo guastato…
Le novità relative alla Worldcrosser sono per lo più estetiche: le grafiche sono dedicate, le protezioni dei foderi della forcella sono in carbonio, lo stesso materiale usato per le pance del serbatoio e per le protezioni laterali del telaio. In più, su questa versione compaiono il paramotore, la protezione inferiore del monobraccio e quella del freno posteriore che integra il carter dell'asta di reazione, tutti dettagli realizzati in alluminio. Chi non si accontentasse potrà acquistare separatamente anche il terminale di scarico Akrapovic, il paracalore in carbonio, i fari supplementari anteriori e le frecce a led "carbon look", il tutto a 1262 euro in più.
Non disperino i possessori della Super Ténéré "base": per avere il kit "Worldcrosser" basterà rivolgersi a un concessionario Yamaha e preparare un assegno di 1990 euro.
La base meccanica rimane quella della maxi enduro di casa Yamaha: stesso telaio in tubi, stesse quote ciclistiche, stesso bicilindrico frontemarcia con fasatura degli scoppi a 270°: questa scelta garantisce una risposta più lineare del motore a ogni apertura del gas, a tutto vantaggio del feeling di guida anche e soprattutto in fuoristrada.
Immutata l'elettronica con la presenza del sistema ride-by-wire "misto" YCC-T, delle due mappature del motore (Sport e Touring), del controllo di trazione (regolabile su due livelli di intervento o disinseribile) e dell'ABS di serie.
Quest'ultimo purtroppo non è escludibile, un limite davvero elevato nella guida off-road: a detta dei tecnici Yamaha, i vantaggi in termini di sicurezza nella guida normale (quella della media dei motociclisti) compensano i problemi che si creano nello sterrato. Un bottoncino non avrebbe certo guastato…
Le novità relative alla Worldcrosser sono per lo più estetiche: le grafiche sono dedicate, le protezioni dei foderi della forcella sono in carbonio, lo stesso materiale usato per le pance del serbatoio e per le protezioni laterali del telaio. In più, su questa versione compaiono il paramotore, la protezione inferiore del monobraccio e quella del freno posteriore che integra il carter dell'asta di reazione, tutti dettagli realizzati in alluminio. Chi non si accontentasse potrà acquistare separatamente anche il terminale di scarico Akrapovic, il paracalore in carbonio, i fari supplementari anteriori e le frecce a led "carbon look", il tutto a 1262 euro in più.
Non disperino i possessori della Super Ténéré "base": per avere il kit "Worldcrosser" basterà rivolgersi a un concessionario Yamaha e preparare un assegno di 1990 euro.
Il test in Spagna della Worldcrosser è stata l'occasione per provare i Pirelli Scorpion Rally nella nuova misura 110/80-19 e 150/70-17 sviluppato appositamente per le nuove maxi enduro. Questa gomma – vincitrice della Dakar 2009 e più recentemente del titolo mondiale Cross Country Rally 2011 – offrono un ideale compromesso tra l'uso in off-road specialistico e i trasferimenti stradali, dove occorrono doti di stabilità e un battistrada che garantisca chilometraggi accettabili. La gomma anteriore mantiene la disposizione dei tasselli 4-5-4 (con altezza di 7,7 mm) e prisma centrale. Il penumatico posteriore ha tasselli decisamente più ampi con lunghi "ponti" trasversali per aumentare la trazione e il feeling su fondi scivolosi e in piega. La stabilità su asfalto è stata ottenuta grazie a una carcassa con corde di tela di spessore elevato, studiata per offrire rigidità sulla spalla. Inedita anche la mescola realizzata per offrire da un lato resistenza alla rottura e agli strappi durante la guida off-road e dall'altro minor consumo e rigidità del tassello su asfalto.
Yamaha Super Ténéré Worldcrosser: l'Africa dietro l'angolo
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