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Pirelli Diablo Rosso II

di Andrea Padovani il 24/03/2011 in Moto & Scooter

Arrivano sul mercato le nuove coperture italiane destinate ad un utilizzo sportivo stradale. Progettate per le più potenti naked e carenate, sostituiscono i Diablo Rosso e rappresentano il compromesso ideale tra stabilità, grip e durata

Pirelli Diablo Rosso II
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L'arrivo sul mercato di quest'ultima versione è imminente. La loro fama invece è nota da tempo, fin dal 2002 ad essere precisi, anno del lancio del primo pneumatico Pirelli denominato Diablo che successivamente è stato perfezionato e "specializzato" guadagnando le specifiche Corsa, SBK, Supercorsa… In questo caso specifico invece stiamo parlando del Diablo Rosso, lanciato nel 2008 e destinato ad un'utenza sportivo-stradale. Oggi, questa gomma ha fatto un ulteriore passo in avanti guadagnando la sigla "II": con sé porta tutta l'esperienza della casa italiana maturata in anni di competizioni e sulle strade di tutti i giorni.

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Il Diablo Rosso II è studiato per l'uso sportivo su strada e per equipaggiare naked e moto carenate ad elevate prestazioni. Va a sostituire il già apprezzato Diablo Rosso: quanto a rendimento complessivo, nella gamma Pirelli si posiziona quindi sotto al Supercorsa SC/SP e al Rosso Corsa, ma un gradino sopra l'Angel ST, pneumatico adatto principalmente al turismo.
Interessati? Allora segnatevi la data di domenica 17 aprile: la Pirelli vi dà appuntamento sul Passo della Futa per farvi toccare con mano il Diablo Rosso II e gli altri prodotti della gamma. Non mancheranno altre aziende partner dell'iniziativa e un megaschermo su cui seguire le gare della Superbike in diretta da Assen. Non mancate!
Pirelli Diablo Rosso II
Tre gli aspetti su cui hanno lavorato i tecnici Pirelli per affinare i Diablo rosso II: il primo riguarda la carcassa che sfrutta la tecnologia EPT (Enhanced Patch Technology). Questa tecnica costruttiva permette di massimizzare l'area di contatto a qualsiasi angolo di piega in maniera tale da poter distribuire uniformemente la pressione sulla superficie della gomma e quindi aumentare il grip. L'impronta a terra in questo modo è aumentata del 5% rispetto a quella che veniva offerta dal Diablo Rosso.
Il secondo aspetto è relativo al disegno del battistrada, modificato secondo le linee guida del Functional Groove Design (FGD). Il passo in avanti è funzionale ma anche estetico: la superficie di gomma a contatto con l'asfalto è aumentata del 2% grazie a una riduzione degli intagli. Allo stesso tempo la capacità di evacuazione dell'acqua è aumentata grazie alla diversa conformazione della scolpitura.
Il terzo punto di forza del Diablo Rosso II è la tecnologia Bi-mescola: alla nuova mescola all'anteriore (sviluppata sulla base del Rosso Corsa) infatti si abbina quella inedita doppia posteriore, più dura sulla parte centrale e nella prima zona della spalla per la massima resa chilometrica (circa il 75% del battistrada), più morbida (derivata da quella del Diablo Rosso Corsa) in prossimità del bordo (il rimanente 25%).


Il Diablo Rosso II è disponibile nelle misure:
Anteriore
110/70 ZR17 M/C 54W TL
120/60 ZR17 M/C (55W) TL
120/70 ZR17 M/C (58W) TL

Posteriore
150/60 ZR17 M/C 66W TL
160/60 ZR17 M/C (69W) TL
170/60 ZR17 M/C (73W) TL
180/55 ZR17 M/C (73W) TL
190/50 ZR17 M/C (73W) TL
190/55 ZR17 M/C (75W) TL

Una misura particolare è quella sviluppata per il posteriore della neonata Ducati Diavel, ovvero la gigantesca 240/45 ZR17 M/C (82W) TL. Notevole il lavoro fatto in collaborazione con la casa di Borgo Panigale per mettere a punto questa gomma che, nonostante la misura, garantisce comunque un ottimo appoggio e una grande maneggevolezza.

Una finezza è rappresentata dalla possibilità di personalizzare la propria gomma con un'etichetta: basta andare sul sito www.gettyre.com/stickers, scegliere il tipo di adesivo e di logo, scrivere il proprio testo e il gioco è fatto!
Pirelli Diablo Rosso II
Non si può dire che ci siamo risparmiati! Lo scenario del test è quello dell'Andalucia, nello specifico la pista di Jerez de la Frontera e le montagne che la circondano. Mattina, un pallido sole illumina la pista bagnata da una notte di temporali. Il test della Diablo Rosso II inizia così, con un fondo piuttosto impegnativo. Qualche giro per capire il livello di grip dell'asfalto e per togliere il lucido dal battistrada e ci ritroviamo a girare quasi come se nulla fosse: la bontà del pneumatico italiano si vede da questo, dal feeling che regalano da subito, dall'ottimo livello di aderenza e dalla grande comunicativa. Certo, non sono rain e il "ginocchio a terra" non si mette, ma la sicurezza che trasmettono anche in condizioni limite, fin da subito, senza che si renda necessario un lungo warm up. Una breve sosta e il Rosso II posteriore "fuma": la mescola lavora, la temperatura di esercizio è elevata considerata l'acqua che c'è in pista.
Ma il sole inizia a fare il suo dovere e compaiono le prime tracce di asciutto: è qui che questo Diablo dà il meglio, quando le condizioni sono di compromesso, quando si passa dal bagnato all'umido, all'asciutto senza soluzione di continuità. Anche su moto potenti come la Kawasaki ZX-10R Ninja la coppia viene scaricata a terra con sicurezza e quando avviene la perdita di aderenza – perché accade, inutile negarlo – questa è progressiva e lineare. D'altronde, non si può pretendere tutto: il grip fa a pugni la durata e occorre scendere a compromessi. Si, ma che compromessi! Con la pista asciutta Il Rosso II si scatena: eccellente precisione sul veloce, grande stabilità sia in staccata sia nei curvoni in appoggio. Unici limiti l'appoggio a centro curva e in uscita quando si spalanca il gas con maxi da 1000 CC: ma non è certo per il "tempone" che sono state progettate le Diablo II. E infatti anche dopo diverse sessioni tirate il consumo del battistrada è omogeneo e contenuto.
Il meglio però emerge su strada: ridottissimi tempi di warm-up, un ottimo grip fin dai primi metri (anche a gomme non perfettamente in temperatura) e un'armonia nella discesa in piega davvero tranquillizzante. Nei cambi di direzione anteriore e posteriore sono una cosa sola e in percorrenza non si registra la minima perturbazione. Di effetti autoraddrizzanti poi nemmeno un accenno così come alle massime inclinazioni la moto guadagna automaticamente l'inclinazione ideale mantenendola per tutta la curva. Come dire, non è la moto o il pilota che si devono adattare alle gomme, ma sono le gomme che sembrano adattarsi al resto. Questo è il pregio migliore delle Diablo e di queste Rosso II in particolare.
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