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Suzuki: GSX-R 600 e 750

il 05/10/2010 in Moto & Scooter

Tanti piccoli accorgimenti creano un grande cambiamento grazie soprattutto ad una forte riduzione di peso e ad una rivisitazione di tutta la ciclistica, freni Brembo in primis

Suzuki: GSX-R 600 e 750
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Certe volte i cambiamenti più grandi sono anche meno appariscenti, ed è proprio il caso delle GSX-R 600 e 750 che si son viste a Colonia.
I modelli "K11" infatti sono pieni di importanti novità, sia a livello estetico sia tecnico, ma a prima vista non appaiono certo rivoluzionari rispetto alle moto che vanno a sostituire. 
Sarebbe quindi un errore fermarsi alle apparenze perché di cose interessanti, sopra e sotto la pelle, ce ne sono davvero molte.
La novità più evidente è relativa all'impianto frenante, da quest'anno targato Brembo.
Sembrerebbe una cosa da poco, ma da sempre la Casa di Hamamatsu si è rivolta alla Tokiko per i freni delle sue supersportive e la comparsa dell'Azienda italiana è davvero una prima assoluta per il marchio.
Novità anche a livello di sospensioni: da quest'anno anche le "piccole" monteranno la forcella Big Piston Fork di Showa, un accorgimento che le avvicina alla "Gixxerona" di 1000 cc.
E forse è proprio quest'ultimo il leitmotif di queste "K11": se negli ultimi anni Suzuki ci aveva abituato a mettere un po' in contrapposizione la sua 1000 e le 600-750, con le ultime release notiamo un certo "avvicinamento" a livello stilistico, in particolare a livello del gruppo ottico anteriore (più piccolo e verticale rispetto al precedente), delle prese d'aria e della linea del serbatoio.
Inedito anche il terminale di scarico, un quattro in uno dall'andamento più alto e slanciato e che promette una notevole riduzione di peso rispetto alla precedente versione.
Ma è sotto alla carena che si concentrano le novità più interessanti.
Partiamo dal peso: le due hypersport sono state messe a dieta stretta ed il risultato è che la 750 si presenta dimagrita di otto chili e la 600 addirittura di nove.
Il motore non presenta rivoluzioni, ma riceve degli importanti affinamenti: gli alberi a cammes hanno una nuova fasatura e i pistoni risultano più leggeri di 78 grammi grazie all'alleggerimento di mantello, mozzi e spinotti.
Il propulsore stesso, poi, è stato ruotato di tre gradi all'indietro rispetto agli ingranaggi di contralbero, una soluzione che a detta dei tecnici di Hamamatsu ha permesso di ridurre la distanza tra l'asse anteriore ed il perno forcellone ed accorciare l'interasse di 15 mm (il valore ora dovrebbe attestarsi sui 1390 mm) a tutto vantaggio delle prestazioni in curva grazie anche alla minor distanza tra sella e manubrio.
Anche il telaio è stato aggiornato: per questo componente è stata dichiarata una riduzione di peso di ben 1350 grammi ed anche il forcellone ora è più leggero di 900 grammi.
Rivista completamente anche la rapportatura del cambio che ora si presenta ancora più racing con una prima più lunga e le altre cinque marce molto ravvicinate
Tra le dotazioni tecniche di rilievo si segnalano l'ormai immancabile frizione antisaltellamento e la possibilità di scegliere tra due mappature della centralina.
E i cavalli? Non ci sono dichiarazioni ufficiali, ma se son vere le voci di corridoio per entrambe le moto ci dovrebbero essere una decina di quadrupedi in più.

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