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Moto & Scooter
"Crazy Horse": la bagger di Mike Avila
di Daniele Massari
il 22/09/2010 in Moto & Scooter
Premiata al Campionato mondiale Customizer, questa turistica può essere considerata la Bagger più bella del mondo. Ha richiesto 1200 ore per realizzarla e porta la firma dei migliori specialisti
Alla finale dell'AMD World Championship of Custom Bike Building, tenutasi a Sturgis in agosto, la special che vi mostriamo in queste pagine ha riscosso un enorme successo.
Tanto, che, caso raro fino a questo momento, si è piazzata nelle prime dieci posizioni nella categoria "freestyle", portando a casa un ottavo posto. Questo testimonia la rinnovata attenzione che, ormai da alcuni anni, il pubblico sta riservando alle "bagger", le turistiche dotate di borse rigide: ai raduni costituiscono, ormai, gran parte delle motociclette partecipanti, e diventano oggetto di attenzioni sempre maggiori da parte dei customizer.
Chiamata, chissà perché, "Crazy Horse", questa special è stata costruita da Mike Avila (www.mikeavilamotorsports.com) interamente a mano, con il contributo del "maestro" Arlen Ness. Il motto di Mike, del resto, è chiaro: "there are no speed limits on the road to excellence".
Lunghissima e bassa, con un interasse chilometrico e la forcella fortemente inclinata, la Crazy Horse interpreta le ultime tendenze in fatto di bagger customizzate: anche nella misura dei cerchi, Avila si è attenuto alla tendenza attuale e ha scelto una coppia di cerchi con misure di 23" all'avantreno e 18" al retrotreno. La ruota motrice, poi, ha un canale da ben 8,5" ed è fasciata da un parafango attillato, affiancato da una coppia di borse rigide che si stendono fino quasi a toccare terra.
Le sovrastrutture sono state fatte interamente a mano: firmate Greg Westbury, Solis, Mike Avila e Arlen Ness, sono interamente in lamiera battuta e hanno richiesto ben 1200 ore di lavoro.
Il propulsore è un poderoso bicilindrico S&S da 124", abbinato a un filtro dell'aria esagerato a una trasmissione Baker a sei rapporti; è incastonato in un telaio artigianale, realizzato a partire da una ciclistica firmata Arlen Ness, così coem molti altri elementi.
Tra le tante peculiarità di questa special, citiamo le ampie borse laterali che si aprono elettricamente (anche con comando a distanza), i due filtri dell'aria, uno dei quali cela un piccolo vano portaoggetti, e la coppia di ammortizzatori posteriori ad aria.
Ma se pensate che la Crazy Horse non sia fatta per viaggiare vi sbagliate: nel 2008 Mike Avila ha guidato questo mezzo dalla California fino a Sturgis, per essere sicuro che fosse a posto prima della verniciatura.
Tanto, che, caso raro fino a questo momento, si è piazzata nelle prime dieci posizioni nella categoria "freestyle", portando a casa un ottavo posto. Questo testimonia la rinnovata attenzione che, ormai da alcuni anni, il pubblico sta riservando alle "bagger", le turistiche dotate di borse rigide: ai raduni costituiscono, ormai, gran parte delle motociclette partecipanti, e diventano oggetto di attenzioni sempre maggiori da parte dei customizer.
Chiamata, chissà perché, "Crazy Horse", questa special è stata costruita da Mike Avila (www.mikeavilamotorsports.com) interamente a mano, con il contributo del "maestro" Arlen Ness. Il motto di Mike, del resto, è chiaro: "there are no speed limits on the road to excellence".
Lunghissima e bassa, con un interasse chilometrico e la forcella fortemente inclinata, la Crazy Horse interpreta le ultime tendenze in fatto di bagger customizzate: anche nella misura dei cerchi, Avila si è attenuto alla tendenza attuale e ha scelto una coppia di cerchi con misure di 23" all'avantreno e 18" al retrotreno. La ruota motrice, poi, ha un canale da ben 8,5" ed è fasciata da un parafango attillato, affiancato da una coppia di borse rigide che si stendono fino quasi a toccare terra.
Le sovrastrutture sono state fatte interamente a mano: firmate Greg Westbury, Solis, Mike Avila e Arlen Ness, sono interamente in lamiera battuta e hanno richiesto ben 1200 ore di lavoro.
Il propulsore è un poderoso bicilindrico S&S da 124", abbinato a un filtro dell'aria esagerato a una trasmissione Baker a sei rapporti; è incastonato in un telaio artigianale, realizzato a partire da una ciclistica firmata Arlen Ness, così coem molti altri elementi.
Tra le tante peculiarità di questa special, citiamo le ampie borse laterali che si aprono elettricamente (anche con comando a distanza), i due filtri dell'aria, uno dei quali cela un piccolo vano portaoggetti, e la coppia di ammortizzatori posteriori ad aria.
Ma se pensate che la Crazy Horse non sia fatta per viaggiare vi sbagliate: nel 2008 Mike Avila ha guidato questo mezzo dalla California fino a Sturgis, per essere sicuro che fosse a posto prima della verniciatura.
"Crazy Horse": la bagger di Mike Avila
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