Moto & Scooter
Horex Resident 350 by Tottimotori
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Quando si va in giro a caccia di special, può capitare di imbattersi in splendide "signore" d'altre epoche, cui le mani di sapienti artigiani come Totti sanno ridare la giovinezza
Nel corso di una delle nostre visite periodiche presso l'atelier di Roberto Totti (www.tottimotori.com) a caccia di belle special da proporvi, ci siamo imbattuti in questo mirabile restauro eseguito nel 2006 dallo specialista bolognese per conto del collezionista Gian Piero Pozzati.
Si tratta di una Horex Resident 350 del 1956, una monocilindrica con cambio a quattro marce che appartiene a un momento storico particolarmente importante per la cultura motoristica europea.
Si tratta di una Horex Resident 350 del 1956, una monocilindrica con cambio a quattro marce che appartiene a un momento storico particolarmente importante per la cultura motoristica europea.
La casa tedesca Horex cominciò l'attività in campo motociclistico nel 1923: dai suoi stabilimenti sono uscite, in anticipo rispetto ai tempi, alcune delle più interessanti e sofisticate realizzazioni della prima metà del secolo.
Il nome "Horex" nacque con la produzione di una motocicletta monocilindrica da 250 cc a valvole in testa, dotata di distribuzione ad aste e bilancieri. Il costruttore, Friedrich Kleemann, viveva a Bag Homburg, in Germania, dove possedeva una fabbrica di contenitori di vetro di nome Rex. "Ho" e "Rex" vennero fusi insieme per creare il marchio della nuova motocicletta.
Il nome "Horex" nacque con la produzione di una motocicletta monocilindrica da 250 cc a valvole in testa, dotata di distribuzione ad aste e bilancieri. Il costruttore, Friedrich Kleemann, viveva a Bag Homburg, in Germania, dove possedeva una fabbrica di contenitori di vetro di nome Rex. "Ho" e "Rex" vennero fusi insieme per creare il marchio della nuova motocicletta.
L'azienda si impose rapidamente nel panorama motociclistico ed agonistico di quegli anni, grazie alla 250 cc e ai modelli di maggior cilindrata che seguirono: inizialmente vennero usati propulsori costruiti dalla ditta Columbus, dello stesso gruppo industriale, nella vicina Oberursel. La caratteristica che distingueva queste motociclette dal resto della produzione tedesca coeva era l'eleganza delle linee e la qualità delle finiture.
A partire dal 1926 l'azienda cominciò la produzione di monocilindriche di cilindrata maggiore (persino un 600 cc a valvole laterali) e anche una bicilindrica frontemarcia da 800 cc con distribuzione monoalbero, costruita in un discreto numero di esemplari.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la Horex si cimentò nella produzione di componentistica per le ferrovie tedesche; nel 1949 fu la prima azienda, in Germania, a riprendere la produzione di modelli di media cilindrata abbandonando il settore delle armi nel quale, nel frattempo, si era riconvertita. Sulle prime tornò in vendita, leggermente aggiornata, la monocilindrica SB 350. Da questo mezzo, capace di 18 CV a 5.000 giri/min, derivò la Regina, entrata in produzione nel 1950. Il motore a corsa lunga (69x91,5 mm) da 342 cc aveva distribuzione ad aste e bilanceri; prodotta in varie versioni e cilindrate, nel 1951 venne affiancata dalla bicilindrica Imperator.
A partire dal 1926 l'azienda cominciò la produzione di monocilindriche di cilindrata maggiore (persino un 600 cc a valvole laterali) e anche una bicilindrica frontemarcia da 800 cc con distribuzione monoalbero, costruita in un discreto numero di esemplari.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la Horex si cimentò nella produzione di componentistica per le ferrovie tedesche; nel 1949 fu la prima azienda, in Germania, a riprendere la produzione di modelli di media cilindrata abbandonando il settore delle armi nel quale, nel frattempo, si era riconvertita. Sulle prime tornò in vendita, leggermente aggiornata, la monocilindrica SB 350. Da questo mezzo, capace di 18 CV a 5.000 giri/min, derivò la Regina, entrata in produzione nel 1950. Il motore a corsa lunga (69x91,5 mm) da 342 cc aveva distribuzione ad aste e bilanceri; prodotta in varie versioni e cilindrate, nel 1951 venne affiancata dalla bicilindrica Imperator.
Il canto del cigno: la Resident
La Resident è stata definita il "canto del cigno" della Horex: in listino dal 1954, dal 1956 venne prodotta anche con motore da 250 cc. Spinta da un motore da 350 cc, che aveva rapporto di compressione pari a 7,1:1 ed era del tipo "a corsa corta" (77x75 mm i valori di alesaggio e corsa). Capace di erogare 24 CV a 6.250 giri e di una coppia massima di 2,7 kgm a 6000 giri, questo monocilindrico spingeva la Resident alla velocità di 130 km/h.
Il telaio era un classico doppia culla chiusa in tubi d'acciaio; la sospensione anteriore Earles guardava ai modelli BMW R 50, R 60 e R 69, mentre il forcellone era abbinato a una coppia di ammortizzatori. Come sulla Regina, la catena della trasmissione finale era coperta da un carter. I cerchi erano entrambi da 18" con canale da 3,5" abbinati a freni a tamburo da 150 mm di diametro.
Il peso a secco della Resident era di circa 150 kg, con una capacità del serbatoio di 16 litri.
Nel periodo di crisi cui andò incontro, alla fine degli anni Cinquanta, il mercato motociclistico, l'azienda fece fortuna negli Stati Uniti dove produsse le sue motociclette sotto il marchio Zundapp, poi si dedicò sempre più alla produzione di componentistica per conto della Daimler-Benz, cui venne definitivamente venduta nel 1960.
Il telaio era un classico doppia culla chiusa in tubi d'acciaio; la sospensione anteriore Earles guardava ai modelli BMW R 50, R 60 e R 69, mentre il forcellone era abbinato a una coppia di ammortizzatori. Come sulla Regina, la catena della trasmissione finale era coperta da un carter. I cerchi erano entrambi da 18" con canale da 3,5" abbinati a freni a tamburo da 150 mm di diametro.
Il peso a secco della Resident era di circa 150 kg, con una capacità del serbatoio di 16 litri.
Nel periodo di crisi cui andò incontro, alla fine degli anni Cinquanta, il mercato motociclistico, l'azienda fece fortuna negli Stati Uniti dove produsse le sue motociclette sotto il marchio Zundapp, poi si dedicò sempre più alla produzione di componentistica per conto della Daimler-Benz, cui venne definitivamente venduta nel 1960.
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