Moto & Scooter
Dunlop Sportsmart, sportive a 360°
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Il nuovo SportSmart è un pneumatico dalle prestazioni elevate, pensato per le sportive di ultima generazione. Offre buon grip sull'asciutto e ha un'ottima resa sul bagnato
Dunlop attacca su tutti i fronti. La sfida tra i "gommisti" ha come teatro di battaglia le supersportive di ultima generazione e con il nuovo SportSmart i progettisti hanno voluto proporre un pneumatico dalle caratteristiche costruttive simili sia al Qualifier II, apprezzato per le doti sull'asciutto, sia al RoadSmart, dalle ottime prestazioni in termini di consumo e grip su bagnato.
Per scoprire i particolari dei nuovi Dunlop Sportsmart guarda la gallery, clicca qui!
La carcassa della gomma anteriore è costituita da un avvolgimento a spirale senza giunte JLB (Jointless Belt) per ridurre al minimo le deformazioni del battistrada nelle frenate più violente.
Posteriormente la struttura radiale adotta anch'essa la tecnologia JLB con in più una cintura in Aramide, utilizzata per consentire al pneumatico di contrastare i carichi longitudinali derivati dalle alte coppie motrici delle moderne mille.
La carcassa è completata da due cinture diagonali in Nylon, schema denominato NTEC, che rendono la carcassa ancor più rigida e ne controllano le deformazioni, rendendo la zona della spalla molto più stabile.
Grazie al sistema NTEC è possibile variare, a seconda dell'utilizzo, le pressioni di gonfiaggio, passando da quelle normalmente utilizzate su strada e consigliate dal costruttore della moto (tipicamente 2,5 bar all'anteriore e 2,8 bar al posteriore.), a pressioni più basse, utilizzate di solito in pista (1,9 bar all'anteriore, 2,1 bar al posteriore).
Posteriormente la struttura radiale adotta anch'essa la tecnologia JLB con in più una cintura in Aramide, utilizzata per consentire al pneumatico di contrastare i carichi longitudinali derivati dalle alte coppie motrici delle moderne mille.
La carcassa è completata da due cinture diagonali in Nylon, schema denominato NTEC, che rendono la carcassa ancor più rigida e ne controllano le deformazioni, rendendo la zona della spalla molto più stabile.
Grazie al sistema NTEC è possibile variare, a seconda dell'utilizzo, le pressioni di gonfiaggio, passando da quelle normalmente utilizzate su strada e consigliate dal costruttore della moto (tipicamente 2,5 bar all'anteriore e 2,8 bar al posteriore.), a pressioni più basse, utilizzate di solito in pista (1,9 bar all'anteriore, 2,1 bar al posteriore).
Sia all'anteriore sia al posteriore, è utilizzata la tecnologia MTC (Multi Tread Compound) ovvero la doppia mescola realizzata con l'apporto più silice ad alta dispersione. In sostanza si ha maggiore trazione e durata nella parte centrale della carcassa, e warm-up rapido ed elevato grip sia su asciutto sia sul bagnato nella zona delle spalle.
La congiunzione delle due differenti mescole avviene per sovrapposizione con un taglio a 45°. Questo sistema evita la formazione del fastidioso scalino che di solito si crea dopo alcune migliaia di chilometri nei pneumatici con la giunzione a 90°.
Il disegno del battistrada deriva da quello del D211 ma con molti più intagli sulla spalla e di diversa profondità per garantire un grip elevato anche in piega su asfalti bagnati.
La congiunzione delle due differenti mescole avviene per sovrapposizione con un taglio a 45°. Questo sistema evita la formazione del fastidioso scalino che di solito si crea dopo alcune migliaia di chilometri nei pneumatici con la giunzione a 90°.
Il disegno del battistrada deriva da quello del D211 ma con molti più intagli sulla spalla e di diversa profondità per garantire un grip elevato anche in piega su asfalti bagnati.
Tra pista e colline
Per saggiare le qualità dello SportSmart si sono aperte le porte del circuito di collaudo francese della Dunlop, a Mireval, mentre le colline attorno a Montpellier sono state il teatro del test su strada. Partiamo per il test stradale di prima mattina, con una temperatura prossima allo zero: stranamente l'unica moto a disposizione è la Yamaha R1 depotenziata per il mercato francese.
Il tempo di riscaldamento è ridotto, la mescola "lavora" anche a temperature basse e il feeling con l'anteriore è immediato così come il grip al posteriore.
Apprezzabile nella discesa in piega l'omogeneità del profilo, soprattutto considerando che l'avantreno della millona Yamaha non è tra i più svelti in circolazione.
Questo consente di guidare arrotondando le traiettorie ma anche di correggerle in modo intuitivo e rapido, cambiando all'istante il verso di piega, come nel caso dell'evitamento di un ostacolo improvviso.
Lo SportSmart non eccelle nel comfort: in particolar modo il posteriore non filtra a dovere le sconnessioni dell'asfalto probabilmente a causa della struttura molto rigida della carcassa.
Rientrati dal giro su strada ci tuffiamo in pista per affrontare diversi turni di guida: questa volta uno schieramento di Suzuki GSX-R 1000 ci aspetta, gommate sia con gli pneumatici SportSmart ma, e qui viene il bello, anche con due competitor, segno evidente che Dunlop crede nei propri prodotti e nella loro superiorità.
L'anteriore molto comunicativo trasmette subito il giusto feeling anche nei primissimi giri permettendoci di raggiungere subito un buon ritmo.
Scende in piega e raggiunge la corda con progressione e senza incertezze ed è rapido nei cambi di direzione rispetto ai concorrenti che, in alcuni casi, sono troppo veloci nel prendere il punto di corda, caratteristica poco piacevole per un neofita della pista.
Il grip è elevato il che dà la possibilità, in staccata, di prolungare la decelerazione fino all'inizio della piega senza pericolose perdite di aderenza. Apprezzabile anche la possibilità di variare l'angolo di piega senza particolari problemi.
Il grip elevatissimo del posteriore, degno di una copertura racing, ha ben sopportato le manciate di coppia e di CV delle Gixxer in mappa A, garantendo un ottimo appoggio anche ad elevati angoli di piega, cosa che non è riuscita ai competitor che, dopo un po' di tornate, sono andati in crisi di aderenza.
L'usura è risultata omogenea e contenuta nonostante i diversi turni di prova ma è un aspetto difficilmente valutabile quando le temperature sono sotto i 10°.
I tecnici Dunlop hanno comunicato, a seguito di test realizzati dalla società esterna certificatrice Dekra, che le percorrenze chilometriche in condizioni di normale utilizzo stradale sono superiori al 30 - 40 % rispetto alla concorrenza.
Abbiamo completato il test su un circuito opportunamente allagato. In questo caso le moto per il test, delle Yamaha R1, erano dotate di telemetria della 2D per verificare, cronometro alla mano, le differenze di prestazioni tra le Dunlop e le concorrenti.
Anche in questo caso lo SportSmart è uscito vincitore: i dati della 2D, scaricati dalle moto di prova, hanno segnalato un divario di quasi dieci secondi di differenza sul giro rispetto ai due concorrenti provati. Non forniamo volutamente il nome dei competitor, essendo questa una prova organizzata dalla Dunlop solo per dare un riferimento diretto ai tester, ma ci ripromettiamo di verificare al più presto tali differenze in un test da noi organizzato.
Il tempo di riscaldamento è ridotto, la mescola "lavora" anche a temperature basse e il feeling con l'anteriore è immediato così come il grip al posteriore.
Apprezzabile nella discesa in piega l'omogeneità del profilo, soprattutto considerando che l'avantreno della millona Yamaha non è tra i più svelti in circolazione.
Questo consente di guidare arrotondando le traiettorie ma anche di correggerle in modo intuitivo e rapido, cambiando all'istante il verso di piega, come nel caso dell'evitamento di un ostacolo improvviso.
Lo SportSmart non eccelle nel comfort: in particolar modo il posteriore non filtra a dovere le sconnessioni dell'asfalto probabilmente a causa della struttura molto rigida della carcassa.
Rientrati dal giro su strada ci tuffiamo in pista per affrontare diversi turni di guida: questa volta uno schieramento di Suzuki GSX-R 1000 ci aspetta, gommate sia con gli pneumatici SportSmart ma, e qui viene il bello, anche con due competitor, segno evidente che Dunlop crede nei propri prodotti e nella loro superiorità.
L'anteriore molto comunicativo trasmette subito il giusto feeling anche nei primissimi giri permettendoci di raggiungere subito un buon ritmo.
Scende in piega e raggiunge la corda con progressione e senza incertezze ed è rapido nei cambi di direzione rispetto ai concorrenti che, in alcuni casi, sono troppo veloci nel prendere il punto di corda, caratteristica poco piacevole per un neofita della pista.
Il grip è elevato il che dà la possibilità, in staccata, di prolungare la decelerazione fino all'inizio della piega senza pericolose perdite di aderenza. Apprezzabile anche la possibilità di variare l'angolo di piega senza particolari problemi.
Il grip elevatissimo del posteriore, degno di una copertura racing, ha ben sopportato le manciate di coppia e di CV delle Gixxer in mappa A, garantendo un ottimo appoggio anche ad elevati angoli di piega, cosa che non è riuscita ai competitor che, dopo un po' di tornate, sono andati in crisi di aderenza.
L'usura è risultata omogenea e contenuta nonostante i diversi turni di prova ma è un aspetto difficilmente valutabile quando le temperature sono sotto i 10°.
I tecnici Dunlop hanno comunicato, a seguito di test realizzati dalla società esterna certificatrice Dekra, che le percorrenze chilometriche in condizioni di normale utilizzo stradale sono superiori al 30 - 40 % rispetto alla concorrenza.
Abbiamo completato il test su un circuito opportunamente allagato. In questo caso le moto per il test, delle Yamaha R1, erano dotate di telemetria della 2D per verificare, cronometro alla mano, le differenze di prestazioni tra le Dunlop e le concorrenti.
Anche in questo caso lo SportSmart è uscito vincitore: i dati della 2D, scaricati dalle moto di prova, hanno segnalato un divario di quasi dieci secondi di differenza sul giro rispetto ai due concorrenti provati. Non forniamo volutamente il nome dei competitor, essendo questa una prova organizzata dalla Dunlop solo per dare un riferimento diretto ai tester, ma ci ripromettiamo di verificare al più presto tali differenze in un test da noi organizzato.
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